La denuncia è lanciata dalla Consulta dei CAF: rimborsi fiscali tra 2 anni per 400.000 contribuenti. Perché?
Perché si tratta di coloro che hanno perso il posto di lavoro e non percepiscono né la pensione, né l’indennità di disoccupazione, ovvero quei contribuenti che, non avendo un sostituto d’imposta, non hanno potuto presentare la dichiarazione dei redditi con il Modello 730.
Ciò significa che non potranno ricevere i rimborsi in tempi brevi, entro l’estate, ma avranno l’obbligo della presentazione del Modello Unico e dovranno aspettare due anni per i rimborsi fiscali.
Doppia penalizzazione
Il presidente della Consulta dei CAF, Valeriano Canepari, annuncia quindi una doppia penalizzazione per questi contribuenti:
“Questi soggetti, già in una situazione di evidente difficoltà economica, saranno ulteriormente penalizzati perché, anziché ricevere il conguaglio a luglio, dovranno aspettare circa due anni per ricevere i rimborsi derivanti ad esempio dagli interessi passivi del mutuo o dalle detrazioni per la ristrutturazione e ancora dalle spese per l’istruzione dei figli o da spese mediche sostenute”.
In tal senso sarebbe necessario un tempestivo intervento del Governo che consenta a queste persone già economicamente depresse di non sprofondare in un triste vortice, come sottolinea il presidente delle Acli, Giovanni Bottalico:
“Il ceto medio popolare sta sprofondando. Chiediamo al governo attenzione per queste persone che non ce la fanno più e di dare supporto alle famiglie in difficoltà. Servono grandi riforme, il processo virtuoso riparte se ripartono i consumi”.
Bisogna trovare una soluzione, modificando la normativa esistente, perché “l’acuirsi delle difficoltà economiche ed occupazionali sta causando l’aumento di questa tipologia dei contribuenti” ha concluso Canepari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA