Brexit, la supplica di Theresa May ai parlamentari

Elisabetta Scuncio Carnevale

13 Gennaio 2019 - 13:06

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Theresa May lancia una preghiera al Parlamento in vista del voto sulla Brexit previsto martedì 15 gennaio

Brexit, la supplica di Theresa May ai parlamentari

Una vera e propria supplica, quella lanciata da Theresa May, sulle pagine del Sunday Express.

La premier britannica, in un ultimo, accorato appello al voto, ha chiesto ai parlamentari inglesi di sostenere il suo accordo sulla Brexit nel corso della votazione ai Comuni, prevista per martedì prossimo.

Il rischio di una bocciatura è che il Regno Unito lasci l’UE senza un accordo o che la Brexit non si verifichi, ha ricordato.

No-deal Brexit, i timori del premier May

La data della votazione si avvicina. Martedì prossimo i parlamentari britannici saranno chiamati a esprimersi sull’accordo negoziato tra Downing Street e Bruxelles. Non c’è alcuna certezza sull’esito. Non è per niente scontato che il Parlamento voti a favore della premier, anzi.

La mancata Brexit sarebbe una

“violazione catastrofica e imperdonabile della fiducia nella nostra democrazia”,

scrive Theresa May sul Sunday Express, pregando il Parlamento di appoggiare il piano concordato con Bruxelles.

Il rischio di una votazione contraria, sottolinea May, porterebbe a un’uscita dalla Ue senza un accordo oppure, persino, alla rinuncia alla Brexit. Secondo il Sunday Times e la Bbc, da Downing Street sarebbero davvero preoccupati per una tale prospettiva.

Un gruppo interpartitico di parlamentari, infatti, vorrebbe modificare le norme in modo che, qualora la May venisse sconfitta, le mozioni dei deputati possano avere la precedenza sulle direttive del governo.

Cosa che di fatto emarginerebbe il premier e garantirebbe ai parlamentari, a scapito dei ministri, il controllo degli affari parlamentari.

Inizialmente, si pensava che solo i ministri potessero estendere il processo di divorzio dall’Ue a due anni. Ora la possibilità è che il Parlamento possa legalmente obbligare il governo a ritardare la Brexit, posticipando l’uscita della Gran Bretagna oltre la data del 29 marzo prossimo.

Questo potrebbe rappresentare una minaccia non solo per la Brexit, che rischia così la paralisi, ma soprattutto per la capacità di May di governare.

Scrivendo sul Sunday Express, May ha aggiunto che il voto ai Comuni sul suo accordo

“sarà la decisione più grande e più importante che ogni parlamentare della nostra generazione è chiamato a fare”.

Rivolgendosi ai lettori del giornale, ha poi detto:

“Quando avete votato per il referendum, l’avete fatto perché volevate che la vostra voce fosse ascoltata. Alcuni di voi si fidano del processo politico, non possiamo -e non dobbiamo- deludervi”.

Poi il messaggio, ‘semplice’, al Parlamento:

“è ora di dimenticare i giochi e fare ciò che è giusto per il nostro Paese”.

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