Impasse Brexit, Theresa May cerca accordo con il leader dell’opposizione

Elisabetta Scuncio Carnevale

07/04/2019

07/04/2019 - 10:17

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Brexit, il primo ministro Theresa May si rivolge ai laburisti. Intanto i suoi, sempre più arrabbiati, minacciano di espellerla in caso di elezioni europee

Impasse Brexit, Theresa May cerca accordo con il leader dell’opposizione

Le lunghe trattative sulla Brexit rischiano di paralizzare definitivamente il processo di divorzio dall’Ue.

L’allarme è stato lanciato dal primo ministro britannico Theresa May che, nelle ultime ore, ha teso la mano al leader dell’opposizione Jeremy Corbyn, tentando di strappare un compromesso al partito laburista.

Per May più l’impasse sulla Brexit si dilunga, più diminuirà la probabilità che la Gran Bretagna riesca ad abbandonare, in maniera definitiva, l’Unione europea, onorando quanto richiesto dai cittadini con il Referendum del 2016.

Brexit, Theresa May chiede aiuto ai labursti

Dopo che su Brexit, Theresa May non è riuscita a ottenere il sostegno del suo partito, che ha più volte bocciato l’accordo negoziato con Bruxelles, il primo ministro inglese si è rivolto a Jeremy Corbyn, leader del partito laburista di opposizione, nel tentativo di ottenere una maggioranza in Parlamento. Obiettivo del leader Tory è arrivare a una Brexit ordinata nei tempi più brevi possibili.

“Sul tema Brexit ci sono punti sui quali i due partiti principali concordano: entrambi vogliamo porre fine alla libera circolazione, entrambi vogliamo partire con un buon accordo ed entrambi vogliamo proteggere i posti di lavoro”,

ha detto May. La premier è alla ricerca di un compromesso che conquisti la maggioranza in Parlamento ed escluda l’ipotesi di una no-deal Brexit.
“Più tempo ci vuole, maggiore è il rischio che il Regno Unito non esca mai”, ha commentato.

May starebbe lavorando a un accordo doganale con l’UE in grado di conquistare il partito laburista e, secondo quanto riporta The Sunday Times, tra le idee ci sarebbe quella di offrire all’opposizione un posto nella delegazione britannica che, mercoledì prossimo, presenzierà al summit dell’Unione europea.

Intanto, il primo ministro ha anche chiesto ai leader dell’UE di posticipare al 30 giugno l’uscita del Regno Unito. L’UE, che ha già concesso un’estensione di due settimane, chiede in cambio un piano praticabile.

Segni di impazienza e nervosismo emergono invece dai parlamentari del suo partito. In molti hanno avvertito che proveranno a espellere May se la Gran Bretagna sarà costretta a partecipare alle elezioni europee previste per maggio o se ci saranno nuovi ritardi.

Per il Sunday Telegraph, alcuni ministri starebbero valutando anche l’ipotesi di rassegnare le dimissioni.

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