Borse asiatiche giù con il petrolio, in rialzo solo la Cina. Wall Street chiusa per festività

Livio Spadaro

18 Gennaio 2016 - 08:54

I listini asiatici chiudono in ribasso per via del nuovo calo del petrolio. Sale la Cina: la PBoC difende nuovamente lo Yuan. Wall Street oggi chiusa per festività.

Borse asiatiche giù con il petrolio, in rialzo solo la Cina. Wall Street chiusa per festività

La rimozione delle sanzioni internazionali nei confronti dell’Iran ha spinto ulteriormente a ribasso le quotazioni del petrolio. Il ribasso del greggio ha colpito pesantemente le Borse arabe che temono il ritorno sul mercato del terzo produttore mondiale di oro nero.

I listini asiatici hanno chiuso o stanno scambiando in rosso tranne gli indici cinesi che resistono ai cali con una nuova azione della PBoC. Venerdì chiusura pesante di Wall Street che oggi resterà chiusa con la festività dedicata a Martin Luther King.

Petrolio di nuovo in calo con rimozione sanzioni Iran

Nella giornata di ieri è arrivata la rimozione delle sanzioni internazionali nei confronti dell’Iran che si sta adeguando agli accordi sul nucleare. Appena uscita la notizia, si è verificato un forte ribasso sulle maggiori piazze mediorientali, in particolare quella dell’Arabia Saudita.

Gli investitori di questi Paesi infatti temono per il ritorno sul mercato di uno dei maggiori esportatori di petrolio che potrebbe significare un ulteriore ribasso delle quotazioni di greggio e conseguentemente un maggiore colpo alle già indebolite casse dello Stato saudita.

Nella notte, durante le sessioni di scambio asiatiche, il petrolio è tornato a scendere visto che l’Iran si prepara a immettere nuova offerta di greggio sul mercato. Il Brent si trova a quota 28,19$, corrispondente ad un ribasso percentuale del -3,61%, mentre il WTI scambia al prezzo di 29,86$ pari ad un ribasso del -1,69%.

Borse asiatiche verso livelli del 2011

Borse asiatiche negative, colpite dal nuovo calo del petrolio. In particolare, la Borsa australiana ha chiuso in calo del -0,7%. L’indice australiano è a un passo dall’entrata nel mercato Orso visto il persistente calo del listino, colpito duramente dalla crisi dei prezzi del petrolio e più in generale delle materie prime.

Scende anche il Nikkei del -1,12%, chiudendo al di sotto dei 17.000 punti (prima volta da Settembre), nonostante le rincuoranti parole del governatore della BoJ, Kuroda, che ha sottolineato come l’economia nipponica dovrebbe continuare a recuperare moderatamente.

In rosso anche gli altri indici asiatici: l’Hang Seng ha perso lo 0,84%, il Kospi il -0,02% e l’IDX indonesiano il -0,95%.

Il più grande indice azionario asiatico al di fuori del Giappone, l’MSCI, ha chiuso in calo del -0,5% toccando i minimi corrispondenti ad Ottobre 2011. L’MSCI dei mercati emergenti ha invece toccato i minimi di 6 anni e mezzo.

Cina: PBoC difende nuovamente lo Yuan

Discorso diverso invece per gli indici cinesi che hanno chiuso in territorio positivo. La PBoC sembra sia intenzionata a richiedere alle banche straniere che sono occupate nel trading offshore della moneta cinese di collocare delle riserve presso l’istituto centrale cinese. Nel dettaglio, la PBoC sembrerebbe intenzionata a chiedere, a partire dal 25 Gennaio, una parte dei depositi onshore come riserve.

Non si sa a quanto ammontino i tassi di riserva obbligatoria, tuttavia la percentuale attuale è intorno al 17,5% per le banche cinesi. Con questa mossa la PBoC sta cercando nuovamente di difendere lo Yuan dalla speculazione massiccia, soprattutto offshore, utilizzando metodi alternativi a spese soprattutto della sempre maggiore internazionalizzazione dello Yuan.

La presa di posizione dell’istituto centrale cinese ha rassicurato gli investitori: lo Shanghai composite ha chiuso in rialzo del +0,4% mentre l’indice minore di Shenzen ha registrato un progresso del +1,9%. Domani mattina, alle ore 3:00 italiane verranno pubblicati alcuni importanti dati macro cinesi, il focus sarà proiettato nel particolare sul dato del PIL.

Venerdì nero per Wall Street. Oggi chiusura per festività

Venerdì invece si è registrato un nuovo pesante calo dei listini americani, colpiti dal sell-off sul petrolio causato dall’imminente rimozione delle sanzioni all’Iran. Il Dow Jones ha perso il -2,39%, lo S&P500 il -2,16% mentre il Nasdaq ha chiuso in calo del -2,74%.

Venerdì si è registrata una forte involata dell’indice Vix che aveva toccato il livello di 30, salvo poi diminuire fino a tornare verso quota 25, suggerendo un periodo teso delle Borse americane.

Ricordiamo, infine, che oggi Wall Street rimarrà chiusa per la festività dedicata a Martin Luther King.

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