Borsa Italiana: Castor lancia un’Opa su Cerved, arriva un altro delisting?

Pierandrea Ferrari

10/03/2021

Andrea Pignataro, numero uno di Castor, ha lanciato oggi un’Opa su Cerved a 9,5 euro per azione. Obiettivo: il delisting del Gruppo milanese, l’ennesimo a Piazza Affari.

Borsa Italiana: Castor lancia un’Opa su Cerved, arriva un altro delisting?

Castor, il cui capitale fa capo ad Andrea Pignatore e alla sua Ion Capital, ha lanciato oggi su Borsa italiana un’Opa su Cerved a 9,5 euro ad azione, per un controvalore massimo di 1.855 milioni. L’operazione ha fatto schizzare il titolo, entrato in ritardo agli scambi di Borsa, oltre il prezzo dell’offerente, ora a quota 9,66 euro.

Della scorsa settimana l’ultimo blitz di Pignatore, che aveva preso il controllo di Cedacri, ex centro di elaborazione dati delle casse di risparmio. L’esito, peraltro, sarà lo stesso: il delisting delle società, ennesima tegola per Piazza Affari.

Castor lancia un’Opa su Cerved

L’Opa di Castor prevede dunque un premio del 34,9% rispetto al prezzo delle azioni Cerved del 5 marzo e del 43% rispetto al valore degli ultimi dodici mesi. L’offerta, a 9,5 euro ad azione, è comunque inferiore alla quotazione corrente del titolo, che scambia ora a 9,66 euro dopo un rialzo del 20,6% in due giorni.

Dietro l’operazione non solo Castor, e dunque Ion Capital e Andrea Pignatore, ma anche il fondo sovrano di Singapore, Gic Private, che detiene una quota del 10% del veicolo, e Fsi di Maurizio Tamagnini, che si è detto pronto ad investire nell’operazione fino a 150 milioni di euro. A lato il supporto di un pool di banche, da Banca Imi a Unicredit, e degli advisor finanziari Goldman Sachs e Credit Suisse.

Completata l’Opa, Pignatore provvederà a revocare la quotazione del titolo dai listini di Piazza Affari, che finirà dunque fuori dal mercato come Cedacri, aggravando quella emorragia dell’azionario italiano già denunciata dalla Consob ad inizio anno.

Troppi delisting a Piazza Affari

La Commissione preposta alla vigilanza della Borsa, infatti, aveva rilanciato lo scorso gennaio la questione relativa ai troppi delisting post-Opa, suscettibili di indebolire una piazza finanziaria già agli ultimi posti in Europa per capitalizzazione di mercato rispetto al Pil.

A rubare l’occhio, in passato, i delisting di player di primo piano come Luxottica e Parmalat, ma anche nel 2021 le società continuano a smarcarsi dai listini: le prossime a salutare saranno Isagro, dopo l’Opa del gruppo americano Gowan, e – appunto - il doppio colpo di Pignatore Cedacri-Cerved.

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