Borghi sulle europee: “O riusciamo a cambiare l’Europa o dovremo uscirne”

Alessandro Cipolla

15 Febbraio 2019 - 15:11

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Ospite di un convegno della Cisl, Claudio Borghi torna a ipotizzare un’uscita dell’Italia dall’Europa: “Se l’ambiente rimane tossico, io dirò andiamone fuori”.

Borghi sulle europee: “O riusciamo a cambiare l’Europa o dovremo uscirne”

Si avvicinano le elezioni europee e il tema della possibile uscita dell’Italia dall’Unione Europea torna immancabilmente a fare capolino, specie quando ospite di un convegno organizzato dalla Cisl c’è Claudio Borghi, esponente di spicco della Lega da sempre ostile alla moneta unica.

Per Borghi alle prossime europee il nostro paese si troverà di fronte a un autentico bivio: o con il loro voto i cittadini dell’Unione riusciranno a mandare a casa i “soliti mandarini guidati dalla Germania”, oppure sarebbe meglio una fuoriuscita da parte del nostro paese.

QUI LA NOSTRA INTERVISTA A BORGHI SULL’EURO

L’ultimatum di Borghi sull’Europa

Che le prossime elezioni europee fossero le più delicate della storia comunitaria questo già si sapeva, ma per Claudio Borghi il voto di fine maggio potrebbe rappresentare una sorta di spartiacque per l’Italia.

Il presidente della Commissione Bilancio alla Camera, ospite di un convegno della Cisl proprio sul tema dell’Europa, è tornato infatti a ipotizzare una sorta di Italexit nel caso alle europee dovesse trionfare di nuovo “l’ancien Régime” dei soliti partiti.

Penso che questa opportunità sia l’ultima - ha commentato a riguardo Borghi - Se a seguito di queste elezioni ci saranno i soliti ’mandarini’ guidati dalla Germania a guidare le politiche economiche, sociali e migratorie, a uso e consumo della Germania e a nostro danno, io dirò di uscirne”.

Per il leghista quindi non ci potranno essere mezze misure dopo le elezioni europee: “O riusciamo a cambiarla o dovremo uscirne, se l’ambiente rimane tossico, io dirò andiamone fuori”.

Quanto alla tenuta del governo gialloverde, Borghi non prevede rischi: “L’Europa è uno dei temi su cui andiamo più d’accordo con gli alleati, in passato abbiamo quasi sempre votato le stesse cose”.

Le prossime elezioni europee secondo Claudio Borghi potranno essere la grande occasione per l’Europa di mandare a casa quello che viene considerato l’establishment dominante, altrimenti per il professore una permanenza dell’Italia nell’Unione potrebbe essere nociva.

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