Bond: mercati europei nervosi. Grecia pensa a nuove emissioni

MG

5 Febbraio 2019 - 09:09

Prevale la cautela sul mercato obbligazionario europeo. Spread Btp/Bund a quota 254, mentre la Grecia prepara il lancio di nuovi bond

Bond: mercati europei nervosi. Grecia pensa a nuove emissioni

Prevale il nervosismo sul mercato dei titoli di stato europei. Ieri il mercato obbligazionario europeo ha chiuso la sessione su una nota di maggior cautela, con i tassi in lieve salita. Molti investitori istituzionali hanno alleggerito le proprie posizioni per far spazio al collocamento di nuovi bond in arrivo questa settimana dai vari stati dell’Eurozona.

L’offerta di bond sovrani europei dovrebbe rimanere consistente, dopo le significative emissioni tramite sindacato della scorsa settimana. Circa 17 miliardi di euro di titoli dovrebbero essere collocati sul mercato da Francia e Spagna, ma è anche probabile che la Germania possa mettere in asta alcuni bond indicizzati all’inflazione. Infine, anche la Finlandia potrebbe collocare obbligazioni a 5 anni tramite sindacato bancario.

Grecia: pronte nuove emissioni per il 2019

Nel frattempo, secondo fonti governative, la Grecia avrebbe pianificato altre 2 o 3 emissioni obbligazionarie nel 2019, e la prima potrebbe verificarsi nei prossimi due mesi. Il primo bond greco dopo la fine del programma di salvataggio del Paese, durato per quasi un decennio, ha visto una forte domanda per un collocamento complessivo di 2,5 miliardi di euro a un tasso reale del 3,60%. Tra le sue opzioni, il Tesoro di Atene sta valutando la possibilitá di emettere un titolo a 7 anni come quello dello scorso febbraio o uno a 5 anni. Non è stato escluso un’emissione a 10 anni, ma è considerata piú rischiosa. Atene starebbe inoltre considerando l’ipotesi di un rimborso parziale del prestito del Fmi, piú costoso di quelli del Fondo Salva-Stati europeo.

Spread Btp/Bund riparte da quota 254 punti

Seduta più turbolenta invece per lo spread Btp/Bund. Il differenziale con i Bund è balzato in apertura di seduta a 260 punti base, per poi correggere fino a 251 pb, e chiudere infine a 254 pb. Dopo il rally sull’obbligazionario di inizio anno, in cui lo spread si è contratto di 30 punti base, il Btp ha ripreso a essere bersagliato dalle vendite con la pubblicazione dell’indice Pmi manifatturiero italiano di venerdì, che sottolinea un grave rallentamento economico del Paese.

«Questo dovrebbe essere un promemoria del fatto che gli investitori diventano nervosi» ogni volta che si parla di decelerazione del Pil e del fatto che «l’alta volatilitá resta una caratteristica dei Btp», affermano gli analisti di Unicredit. In termini di dati, il mercato rimane poi in attesa del Pmi servizi italiano di oggi, che dovrebbe fornire un quadro piú dettagliato sull’andamento economico del Paese, dopo la debolezza emersa dall’indice manifatturiero. I prossimi giorni saranno un test importante per l’obbligazionario italiano. «Non sono previste aste di Btp, per cui i prezzi dovrebbero riflettere in maniera piú diretta il sentiment del mercato», concludono da Unicredit, secondo i quali va monitorato se i 24 miliardi di euro derivanti da recenti rimborsi verranno reinvestiti sul secondario.

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