Bitcoin: cosa cambia con l’aggiornamento Taproot? Sfida aperta contro Ethereum

Flavia Provenzani

16/11/2021

16/11/2021 - 11:11

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Cosa cambia e cosa prevedere l’aggiornamento Taproot su Bitcoin? Una svolta per firme digitali e smart contract che aprono la sfida contro Ethereum su campo della DeFi.

Bitcoin: cosa cambia con l’aggiornamento Taproot? Sfida aperta contro Ethereum

È successo. Negli ultimi giorni il Bitcoin è stato finalmente protagonista di un importante aggiornamento. Parliamo di Taproot, il primo update in quattro anni. E come ogni aggiornamento che si rispetti, porta con sé una nuova ondata di ottimismo nel mondo delle criptovalute, in cui il Bitcoin, si sa, la fa da padrone, insieme a nuove opportunità.

L’aggiornamento Taproot migliora privacy ed efficienza delle transazioni e, soprattutto, scatena il potenziale degli smart contract sul Bitcoin, con l’obiettivo di eliminare la necessità di intermediari per lo svolgimento delle transazioni.

A differenza dell’ultimo update del Bitcoin - risalente al 2017 - Taproot vanta un supporto assai diffuso nel settore, merito dell’impatto potenziale che i cambiamenti portano con loro e delle modifiche stesse, che portano il BTC allo stesso livello di Ethereum nella corsa alla conquista della DeFi.

Bitcoin: cosa cambia con l’aggiornamento Taproot

Il cambiamento più atteso sul network del Bitcoin coinvolge le firme digitali, l’impronta digitale che ognuno lascia su ogni transazione.
Ad oggi la crypto utilizza chiamato l’algoritmo Elliptic Curve Digital Signature, che crea una firma dalla chiave privata che controlla il portafoglio Bitcoin di chi sta svolgendo la transazione e garantisce che il Bitcoin possa essere speso solo dal legittimo proprietario. Taproot aggiunge le firme Schnorr, illeggibili sulle transazioni multi-firma. Attenzione, però. Tale variazione non comporta un miglioramento sul fronte dell’anonimato del proprio indirizzo Bitcoin sulla blockchain pubblica, ma rende le transazioni semplici indistinguibili da quelle più complesse e composte da più firme.

In pratica, ciò si traduce in una maggiore privacy: le proprie chiavi non avranno più la stessa visibilità sulla blockchain.

Svota per gli smart contract su Bitcoin

Questo cambiamento sul fronte delle firme digitali è alla base della svolta per i contratti intelligenti sulla blockchain del Bitcoin.

Taproot rende gli smart contract più economici e più piccoli in termini di spazio che occupano sulla blockchain. Ad oggi questi possono essere creati sia sul layer principale del protocollo Bitcoin che su Lightning Network, una piattaforma di pagamenti basata su Bitcoin che consente l’esecuzione di transazioni istantanee. Gli smart contract eseguiti sul network Lightning in genere consentono transazioni più veloci e meno costose, spesso anche al costo di una frazione di centesimo, mentre una transazione sul layer principale è decisamente più costosa.

Gli sviluppatori da tempo avevano già iniziato a basarsi su Lightning in previsione dell’aggiornamento, che consente la creazione di contratti altamente specifici. La svolta più impattante portata da Taproot secondo molti attori del settore risiede proprio negli smart contract, già il motore di innovazione principale del network di Ethereum, poiché permettono di creare davvero applicazioni e attività commerciali sulla blockchain.

Grazie al potenziale aumento del numero di programmatori che costruiscono contratti intelligenti sulla blockchain di Bitcoin, la crypto potrebbe diventare protagonista indiscussa (anche) nel campo della DeFi, o finanza decentralizzata.
Al momento è Ethereum a dominare il settore grazie alla sua blockchain che viene scelta per le app di finanza decentralizzata, chiamate anche dApps.

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