BCE non annuncerà ancora il quantitative easing secondo ING

Nicola D’Antuono

3 Dicembre 2014 - 12:15

Cosa farà domani la BCE? Secondo ING nulla, rimandando l’ipotesi del QE al primo trimestre del 2015

BCE non annuncerà ancora il quantitative easing secondo ING

Sale l’attesa per la riunione di domani del Consiglio Direttivo della BCE, chiamata a rispondere alla delicata condizione economica dell’Eurozona e alle pericolose spinte deflazionistiche in corso. Mario Draghi, numero uno dell’Eurotower, ha più volte ribadito che l’istituto monetario di Francoforte è pronto a mettere in campo nuove misure straordinarie per raddrizzare la situazione e soprattutto per portare il tasso di inflazione verso il target del 2% di medio periodo.

Tuttavia gli specialisti della banca olandese ING ritengono che la BCE resterà ferma nell’ultimo meeting dell’anno, rimandando la decisione sul piano di quantitative easing al primo trimestre del 2015. Gli esperti di ING ricordano che gli ultimi dati macroeconomici nell’area euro non sono stati molto negativi, in particolare il pil nel terzo trimestre è risultato superiore alle aspettative mentre l’inflazione si è stabilizzata allo 0,4%.

I rischi al ribasso per l’economia di Eurolandia restano concreti, ma la sensazione è che anche giovedì non verrà annunciato alcun piano di acquisto di titoli di stato. ING si aspetta, però, una revisione verso il basso delle stime di inflazione fino al 2016, dopo che il prezzo del petrolio è crollato quasi fino a 60$ al barile negli ultimi giorni. La discesa della quotazione del greggio da un lato potrebbe sostenere l’attività economica (in particolare i consumi privati) ma dall’altro rischia di avere un effetto negativo sulle attese di inflazione.

Da questo punto di vista potrebbero crescere le aspettative di un nuovo intervento da parte di Draghi, ma ING si chiede se la ricetta giusta per uscire dalla crisi sia davvero un piano di acquisto di titoli di stato. L’istituto bancario olandese non è convinto dei reali benefici che si avrebbero nei canali di trasmissione del credito e sull’economia reale, mentre l’unica certezza sarebbe il crollo dell’euro sui mercati valutari in grado di risollevare il motore dell’export. Ad ogni modo ING si aspetta un costante indebolimento della moneta unica, anche senza un effettivo piano di QE fin quando le attese di un nuovo intervento della BCE resteranno elevate.

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