BCE: mancano solo €220 miliardi alla fine del QE (se i falchi hanno ragione)

Flavia Provenzani

17 Ottobre 2017 - 18:00

Se i falchi hanno ragione, mancano solo €220 miliardi alla fine del QE (ma la riunione del 26 ottobre potrebbe rivelarsi un non-evento...).

BCE: mancano solo €220 miliardi alla fine del QE (se i falchi hanno ragione)

Dopo aver collocato sapientemente messaggi mirati tramite Bloomberg e Reuters giovedì scorso, quando ha dichiarato di stare valutando di chiudere il QE a metà del prossimo gennaio facendo crollare il valore dell’euro contro il dollaro, la Banca Centrale Europea è nuovamente occupata a rilasciare dichiarazioni succulente al palato del mercato.

Secondo la testata accreditata Bloomberg, alcuni membri della BCE con familiarità con i fatti, presumiamo appartenenti alla schiera dei falchi, credono ci sia spazio per soli altri 220 miliardi di euro nell’ambito del QE nel 2018.

Questi membri ufficiali dell’istituzione bancaria europea, che hanno chiesto di non essere identificati, parlano di un limite al piano di acquisto titoli di 2.500 miliardi di euro in totale secondo le regole attuali, mentre gli acquisti nel 2017 secondo le previsioni dovrebbero raggiungere i 2.280 miliardi di euro. Da qui, il calcolo per comprendere quale sia la portata residua del quantitative easing di Draghi: 220 miliardi.

Secondo quanto riferito la scorsa settimana, la BCE avrebbe l’intenzione di diminuire i suoi acquisti dai 60 miliardi al mese attuali a 30 miliardi per una durata di almeno nove mesi.
Il livello di estensione del piano di acquisto, stimato come scenario neutro da Citi, è a circa 250 miliardi di euro, 50 miliardi in più rispetto a quanto prevedono “alcuni” membri della Banca Centrale Europea.
I tre scenari stimati dal modello di Citi prevedono un QE di 20 miliardi al mese per 12 mesi, o 30 miliardi di euro per 9 mesi o ancora 40 miliardi di euro per 6 mesi, come mostra la figura che segue.

Per quanto possa valere, lo scenario neutrali di Citi si avvicina in modo fedele al sondaggio Reuters di metà settembre, che già aveva anticipato la previsione di un calo del QE a 40 miliardi/mese (in un range tra i 30 e i 50 miliardi) nell’arco di sei mesi (in un range tra 3 e 12 mesi).

Nonostante tutti i commenti possibili sul fatto che la BCE farebbe bene, invece, ad impegnarsi nel migliorare le condizioni dell’economia reale, esiste un grande problema ad oggi sulle aspettative del mercato guardando alla prossima riunione di politica monetaria della banca centrale di Draghi, fissata per giovedì 26 ottobre.

Una continuazione del quantitative easing di soli altri 220 miliardi è da considerarsi tra gli scenari peggiori e, come confermato da Bloomberg stessa, tale limite è nella parte più bassa dei volumi in discussione guardando al proseguimento del QE, il che getta le basi per un meeting alquanto difficile e controverso.

Bloomberg osserva inoltre che alcuni responsabili politici sono preoccupati per la riluttanza degli investitori a vendere i propri titoli obbligazionari: ridurre gli acquisti mensili a 25 miliardi di euro - per un totale di 225 miliardi di euro in nove mesi - potrebbe scontrarsi con alcune di queste preoccupazioni, secondo i funzionari.

Nessuno, però, può cancellare la possibilità che il 26 ottobre si riveli ancora una volta un non-evento...

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