Azioni MPS in ripresa grazie a cda: ci sono speranze di un rialzo sostenuto?

Matteo Bienna

8 Luglio 2016 - 13:15

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Le azioni MPS cercano di chiudere in rialzo una settimana che le ha portate all’ennesimo crollo: il cda prova a restituire fiducia in una vicenda sempre più complicata. Quali target?

   Azioni MPS in ripresa grazie a cda: ci sono speranze di un rialzo sostenuto?

Le azioni MPS seguono l’andamento positivo di mattinata del Ftse Mib (+2,20%) in questa ultima sessione della settimana, arrivando oltre il +4% e cercando di chiudere in rialzo almeno la seduta odierna.

La settimana è stata finora tragica per il titolo, caduto da quota €0,38 giù fino al nuovo minimo nei pressi dello €0,25, con la Consob che vieta le vendite allo scoperto fino ad ottobre e con l’asse Roma-Bruxelles che si fa sempre più caldo.

Il cda nella riunione di ieri ha infatti cercato di rispondere alle pressioni delle istituzioni europee in termini di crediti deteriorati e della necessità di accelerare il processo di smaltimento, concretamente.

L’idea è quella di fare sul serio ma i problemi legati alla ricapitalizzazione e al ruolo che il governo italiano potrà svolgere all’interno di questa vicenda minano ancora gli equilibri di mercato.

La reazione del giorno dopo vede tuttavia un ritorno di apparente fiducia, con le azioni MPS che tentano un rialzo, correttivo solo in parte del profondo ribasso vissuto in settimana. Analizziamo la situazione del titolo.

Azioni Mps provano a risalire il baratro: target €0,30. Ma durerà?

La Brexit ha scatenato una serie di conseguenze, ancora in pieno divenire, nei mercati finanziari e valutari di tutto il mondo.

Ad oggi la situazione più preoccupante per l’Eurozona è rappresentata dal comparto bancario italiano, fragile, oggetto di speculazione e ricco di crediti deteriorati. In particolare è proprio Monte Paschi l’anello più debole della catena, con il focus delle autorità europee che ha portato alla richiesta di accelerare il processo di smaltimento dei Non Performing Loans.

L’obiettivo sarebbe quello di raddoppiare, fino a 10 miliardi di euro, la dismissione di NPL entro il 2018, richiesta che durante la seduta ordinaria di ieri del cda ha trovato pronta risposta:

“Stiamo lavorando intensamente con le Autorità per individuare in tempi brevi una soluzione strutturale e definitiva degli Npl, tutto ciò in un contesto nel quale, anche nel secondo trimestre, l’andamento della gestione caratteristica e l’evoluzione patrimoniale/finanziaria della banca risultano positivi, confermando le tendenze registrate nel primo trimestre.”

Con queste parole Fabrizio Viola, Ceo di Mps, cerca di restituire fiducia ai mercati che, dopo il ribasso corposo della giornata di ieri, premia con un deciso rialzo l’ultima seduta di settimana del titolo:

Nel grafico è chiaro l’andamento seguito dalle azioni MPS: la trendline di colore rosso che segnava il trend ribassista tenuto fino a metà giugno ha aumentato la sua inclinazione, descrivendo il crollo che ha interessato il titolo nelle ultime due settimane.

Il rialzo di giornata potrebbe trovare seguito e tentare un test della resistenza a €0,30, ora anche importante soglia psicologica. Al test di questo livello sarebbe associato il test anche della trendline, unione che renderebbe particolarmente ostico il doppio abbattimento.

Solo segnali da parte degli organi europei o nuove intese sul fronte Roma-Bruxelles possono offrire le basi per un rialzo che si riaffacci in maniera consistente sopra lo €0,30.

Il pericolo che Mps possa rappresentare la Lehman Brothers del 2016 è credenza sempre più diffusa e i volumi di mercato, rappresentati anche tramite l’andamento dell’indicatore OBV, palesano un costante aumento del flusso di ordini quando la direzione è quella a scendere.

Bisogna quindi contrastare il mercato per ricercare un rialzo, azione che necessita di novità e piani concreti, più che di semplici parole. L’alternativa sarebbe l’abbattimento del minimo a €0,253 e la registrazione di nuovi minimi, sempre più tragici.

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