Prezzi carburanti, è arrivato un nuovo aumento nel corso del mese di aprile del 2014? Pare proprio di sì, anche se a esclusivo appannaggio di chi è solito servirsi dei distributori usando il bancomat. Come mai? Scopriamolo insieme.
Prezzi dei carburanti, non ci sarà pace neanche nel mese di aprile? Che gli automobilisti italiani siano ormai abituati a essere spremuti ogni volta che si apprestano a fare benzina è cosa nota, soprattutto grazie alla sempiterna tendenza del Governo italiano – nel dubbio – a ricorrere all’eterno salvadanaio delle accise sui carburanti. Non abbiamo, infatti, memoria di un esecutivo che, negli ultimi anni, abbia saputo dire no alla tentazione di piazzare la classica clausola di salvaguardia delle accise a copertura di provvedimenti legislativi dove, alla fine, l’unico effetto certo era proprio l’aumento del prezzo dei carburanti.
Occhio al bancomat
Stavolta, però, non possiamo puntare il dito né contro l’aumento del prezzo del petrolio, magari dovuto a sommovimenti politici nel mondo arabo, ma nemmeno contro le famigerate accise. Il problema è tutto a carico degli automobilisti italiani che sono soliti pagare il proprio rifornimento di carburante tramite carte di pagamento.
Il nodo del decreto legge 201/2011
Forse la cosa non è nota ai più, ma con il decreto legge 201/2011 le commissioni previste che chi pagava la benzina alla pompa tramite una qualsiasi carta di pagamento erano state abolite. Non in maniera definitiva però: il decreto in questione, infatti, non è stato più rinnovato e insieme a lui è svanita anche l’agevolazione prevista.
La denuncia dell’Adincosum
L’allarme lo ha lanciato direttamente il segretario generale dell’Adinconsum, Pietro Giordano, il quale lamenta innanzitutto il mancato avviso della fine del beneficio agli automobilisti italiani, i quali hanno continuato a pagare con bancomat, ignari del fatto che già dal primo aprile scorso gli vengono applicate delle commissioni. Ma a quanto ammontano questi rinnovati balzelli? Anche da questo punto di vista, denuncia Giordano, non c’è abbastanza chiarezza. In mancanza di qualsivoglia comunicazione in merito, comunque, possiamo ricordare agli automobilisti interessati che la commissione precedente al decreto ammontava a 0,77 centesimi di euro per ogni singola operazione.
Una vicenda dai tratti paradossali, quindi, non solo per la palese violazione dei diritti più elementari dei consumatori – che hanno tutto il diritto di sapere quando gli viene imputato un costo fino a quel momento sospeso – ma anche per l’eterna retorica sugli italiani poco avvezzi all’uso di pagamenti elettronici. Se questi sono i provvedimenti che dovrebbero incentivarli ad abbandonare progressivamente l’uso del contante, siamo certi che le banconote resteranno in circolazione per molto, moltissimo tempo.
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