Assegno circolare: cos’è, differenza con assegno bancario, come compilare

Flavia Provenzani

23/04/2019

23/04/2019 - 14:56

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Cos’è un assegno circolare, quali caratteristiche ha e come compilare? Guida completa all’uso e alla differenza tra assegno circolare e assegno bancario.

Assegno circolare: cos’è, differenza con assegno bancario, come compilare

Assegno circolare - un titolo di credito più sicuro rispetto ad un assegno bancario poiché è la banca ad emettere l’assegno e non il debitore.

Ma che cosa è un assegno circolare nel dettaglio, come compilare e che differenza c’è con un classico assegno bancario?

L’assegno circolare è un titolo di credito all’ordine emesso da un istituto di credito, autorizzato dall’autorità competente - ovvero la Banca d’Italia - per somme che siano disponibili al momento dell’emissione ed è pagabile a vista presso tutti i recapiti indicati dal mittente.

Vediamo in modo chiaro e completo tutte le informazioni necessarie sull’assegno circolare.

Cos’è un assegno circolare

L’assegno circolare è considerato un titolo di credito nei confronti di un soggetto, definito beneficiario. L’emittente è la banca del richiedente, che ha il ruolo di garantire che il pagamento della somma riportata sull’assegno circolare avverrà a carico del suo cliente, il richiedente.

I presupposti richiesti per l’emissione di un assegno circolare sono i seguenti:

  • la qualifica di banca del soggetto emittente;
  • l’esistenza di una preventiva autorizzazione da parte della Banca d’Italia che è l’autorità competente a rilasciarla;
  • la precostituzione di una provvista (deve esistere, al momento dell’emissione dell’assegno circolare, una somma corrispondente a quella dell’assegno emesso).

Gli assegni bancari sono di sicuro buon fine, poiché contemplano l’impegno della banca a pagare l’importo stabilito. Inoltre, l’istituto autorizzato a emettere assegni circolari è tenuto a costituire, in conformità alle leggi speciali, una cauzione sulla quale i portatori degli assegni circolari hanno privilegio speciale.

L’assegno circolare contiene:

  • la denominazione “assegno circolare” inserita nel titolo;
  • la promessa incondizionata da pagare a vista una somma determinata
  • l’indicazione del prenditore (o beneficiario);
  • l’indicazione della data e del luogo nel quale l’assegno circolare è emesso
  • la sottoscrizione dell’istituto emittente.

Il titolo mancante anche solo di uno di questi requisiti non è definibile come assegno circolare.

Il possessore decade dall’azione di regresso se non presenta l’assegno circolare per il pagamento entro 30 giorni dall’emissione. L’azione contro l’emittente si prescrive nel termine di tre anni dall’emissione. La girata a favore dell’emittente estingue l’assegno.

Abbreviato A/C, l’assegno circolare prevede dunque il coinvolgimento di tre soggetti:

  • beneficiario - soggetto che beneficia della somma dell’assegno circolare previa presentazione;
  • emittente - la banca che emette l’assegno circolare che promette al beneficiario di versare la somma al momento dell’atto della presentazione (pagamento a vista);
  • richiedente - il soggetto che richiede all’emittente un assegno circolare per pagare il beneficiario, cliente delle banca emittente.

Il beneficiario ha diritto a presentarsi all’emittente per la riscossione della somma su cui vanta il diritto oppure, in alternativa, può trasferirlo ad un terzo soggetto attraverso un’operazione che prende il nome di girata.

In sostanza, l’assegno circolare è una promessa concreta di pagamento. La banca promette al beneficiario di pagare la somma dovuta dal debitore.
Il linea generale, la somma emessa tramite assegno circolare può essere riscossa entro 30 giorni data di emissione.

Come fare un assegno circolare

Come funziona un assegno circolare? Di seguito, riportiamo il processo necessario per l’emissione di questo tipo di assegno:

  • il richiedente si reca presso la sua banca e compila un modo per la richiesta di emissione di un assegno circolare;
  • il richiedente indica alla banca l’importo dovuto al beneficiario;
  • la banca verifica la disponibilità sul conto del richiedente;
  • dopo la valutazione, la banca emette l’assegno circolare richiesto, che ha quindi una copertura garantita dalla banca stessa.

Il richiedente deve avere la liquidità necessaria sul proprio conto o, in alternativa, versare l’importo scritto sull’assegno circolare al momento della sua richiesta.

Una volta emesso l’assegno circolare, il richiedente lo consegna al beneficiario.
A sua volta, il beneficiario dovrà recarsi in banca per poter ricevere il pagamento che gli spetta.
Il circuito degli assegni circolari è strettamente regolamentato: è la Banca d’Italia ad autorizzare gli istituti di credito ad effettuare simili operazioni.

I tempi dell’assegno circolare

I tempi per poter riscuotere una somma degli assegni circolari cambiano a seconda che si sia richiedenti o beneficiari.

  • Il beneficiario non può incassare l’assegno circolare dopo lo scadere dei 3 anni dalla data di emissione. Dopo questo termine, gli assegni circolari risultato prescritti. In questo caso, la banca è chiamata a rifiutare il pagamento e a versare l’importo dell’assegno nel Fondo Depositi Dormienti.
  • Il richiedente, qualora volesse ritirare la somma dell’assegno circolare, può farlo e ottenere un rimborso fino a 10 anni dopo la data di emissione. Questo scenario può accadere, ad esempio, se abbiamo fatto emettere un assegno circolare per dare un un acconto per un affare che poi non si è concluso.

Quando e perché usare l’assegno circolare

L’uso dell’assegno circolare viene fatto in caso di cifre molto elevate, tra cui:

  • acquisto immobili;
  • acquisto auto o beni sopra i 10.000 euro;
  • pagamento consulenze e fornitori.

L’assegno circolare può essere utilizzato anche come acconto (da non confondere con la caparra confirmatoria).

Assegno circolare: costo

Non è previsto alcun costo per l’emissione o la riscossione della somma di un assegno circolare poiché la banca trae vantaggio direttamente dalla liquidità versata dal richiedente per un dato periodo di tempo.

Come compilare un assegno circolare

Nonostante la compilazione dell’assegno circolare spetti alla banca è utile sapere che ogni assegno circolare deve contenere:

  • la denominazione di assegno circolare;
  • la promessa di pagare a vista una somma determinata;
  • l’indicazione del beneficiario;
  • l’indicazione della data e del luogo di emissione;
  • la firma della banca emittente.

Con la firma, la banca emittente si assume l’obbligo di pagare a vista l’assegno circolare e impegna tutte le altre dipendenze della stessa banca a effettuare tale pagamento alla presentazione dell’assegno.

È obbligatorio che sia indicato il beneficiario con nome e cognome (se si tratta di una persona fisica) oppure con ragione o denominazione sociale (se si tratta di una società). L’assegno circolare dunque non può essere emesso al «portatore».
L’assegno circolare deve inoltre contenere l’importo, scritto a cifre e in lettere, che la banca emittente si impegna a pagare a vista.

La differenza tra assegno circolare e assegno bancario

Di fronte ai due tipi di assegno, l’assegno circolare e l’assegno bancario, ci si chiede quale sia la differenza e quale uso ne può fare il risparmiatore.

L’assegno circolare si distingue dall’assegno bancario in quanto il primo viene firmato ed emesso direttamente dalla banca che si occupa di trattenere la somma indicata nell’assegno dal conto di chi lo emette, mentre il secondo viene firmato dal correntista (sebbene venga emesso sempre dalla banca).

Inoltre, a differenza di un assegno bancario, che potrebbe risultare scoperto quando tentiamo di riscuoterlo, l’assegno circolare ci da la certezza dell’effettiva presenza dei soldi. La banca infatti emette un assegno circolare solo quando l’importo dell’assegno è realmente disponibile nel conto corrente e la “blocca” per garantirne la disponibilità fino alla riscossione.

Assegno circolare: come evitare le truffe

Non è raro che gli assegni circolari vengano falsificati. Per verificare che l’assegno non sia falso bisogna chiamare la banca e chiedere di verificare il “bene emissione” per l’assegno circolare in questione. La banca si informa riguardo l’esistenza e l’emissione dell’assegno, verificando che non sia falso (certifica il “benemesso”).

Un’ulteriore precauzione consiste nell’utilizzare assegni circolari forniti di un quadro di controllo a cifre da annullare o perforare al momento dell’emissione o moduli di carta speciale dove c’è l’indicazione dell’importo massimo: ad esempio, un assegno circolare di 6 mila euro potrà essere emesso utilizzando un modulo valido fino a 10 mila euro.

Se si teme invece che l’assegno possa essere smarrito o sottratto si può includere la clausola “non trasferibilità” che impedisce la circolazione dell’assegno. L’assegno circolare non trasferibile può essere incassato solo dal beneficiario.

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