Aboliti assegni e lettere, ecco dove e perchè

Patrizia Del Pidio

28 Maggio 2025 - 15:51

Iniziamo a salutare con nostalgia lettere e assegni: sono stati aboliti in alcuni Paesi europei, ma lo stesso destino potrebbero averlo anche in Italia. Vediamo i motivi.

Aboliti assegni e lettere, ecco dove e perchè

Abolite le lettere e gli assegni. Con la digitalizzazione alcuni servizi appaiono ormai obsoleti e romantici, ma soprattutto sono poco utilizzati: è il caso delle lettere e degli assegni. Non si parla di una decisione generalizzata, ma già il fatto che alcuni Paesi europei abbiano preso la decisione fa comprendere come, a breve, possano essere seguiti come esempio anche dagli altri.

In Danimarca si aboliscono le lettere a partire dal mese di dicembre, chi vorrà ancora utilizzare questo mezzo di comunicazione “arcaico” dovrà rivolgersi a servizi privati, perché il servizio postale danese non se ne occuperà più.

Addio alle lettere

Già da luglio cominceranno a sparire le cassette postali che diventeranno un ricordo lontano. La Germania, con la Deutsche Post, non seguirà i passi della Danimarca, ma solo per il momento perché non è difficile prevedere che i danesi non saranno gli unici ad abolire un servizio che ormai utilizzano davvero solo in pochissimi. Tra posta elettronica, Pec, WhatsApp, comunicare con qualcuno ormai è diventato molto più immediato, senza il bisogno di attendere i tempi lunghi del servizio postale per recapitare una lettera.

Girando per le diverse città forse non ci si fa molto caso, ma di cassette postali se ne trovano davvero poche (solitamente si ha la certezza di trovarle solo nelle vicinanze di un ufficio postale). A volte, però, scrivere una lettera è l’unica scelta: come ad esempio nel caso di dover spedire documenti in originale. In questi casi, in Danimarca, da gennaio 2026 bisognerà scegliere un servizio di spedizione privato.

C’è chi preferisce ancora la posta tradizionale per recapitare un messaggio? Si tratta di pochi casi e con clienti in continua diminuzione e gli alti costi per mantenere attivo il servizio, appare chiaro che si andrà sempre di più verso l’abolizione delle lettere.

Le bollette delle utenze domestiche sono digitali e nella maggior parte dei casi arriva per posta elettronica; l’estratto conto dell’Inps ormai da diversi anni non viene più recapitato per posta, ma si deve andare a consultare sul portale dell’Istituto; neanche l’estratto conto della banca arriva più per posta, si può vedere tranquillamente dall’home banking. I casi in cui le bollette e l’estratto conto arrivano per posta sono sempre più rari (si tratta della parte della popolazione che è più ostile alla digitalizzazione).

In Germania aboliscono gli assegni

Mentre la Danimarca dice addio alle lettere, in Germania si salutano gli assegni bancari e postali. Si tratta, anche in questo caso di un sistema di pagamento abbastanza arcaico sostituito con carte di credito, bancomat, bonifici. In Germania sono talmente rari che le banche hanno deciso di non offrire più i libretti degli assegni ai propri clienti.

La triste sorte riservata agli assegni, però, non riguarda solo la Germania. Anche in Italia sono sempre meno diffusi. Un tempo quando si apriva un conto corrente in una banca la prima cosa che veniva fornita al cliente era, appunto, il libretto degli assegni.

Oggi i pagamenti sono digitali e proprio per questo gli assegni sono visti come un mezzo di pagamento del passato: la Banca d’Italia, nei suoi dati, ha evidenziato che nel 2022 solo l’1% delle operazioni è stata effettuata con gli assegni, quota destinata ad azzerarsi. Proprio a causa del poco utilizzo anche le banche italiane si sono mosse nella direzione di mandare questo metodo di pagamento in pensione. Apripista in Italia è stata Intesa Sanpaolo che nel maggio 2023 ha avvisato parte dei suoi correntisti che non avrebbero più potuto utilizzare il blocchetto degli assegni.

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