Meno potenti ma più letali: ecco le “nuove” armi nucleari

Redazione IlGiornale.it

24 Marzo 2022 - 11:07

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Le nuove bombe atomiche per quanto meno potenti rispetto a quelle lanciate su Hiroshima e Nagasaki, sono più precise e letali. Cosa potrebbe succedere se venissero lanciate?

Meno potenti ma più letali: ecco le “nuove” armi nucleari

Allarme rosso per le nuove bombe atomiche: meno potenti rispetto a quelle lanciate a Hiroshima e Nagasaki, ma più precise e letali. Nell’escalation diplomatica collegata alla guerra in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin e i suoi funzionari hanno più volte fatto riferimento all’arma nucleare, minacciando di usarla soltanto se messi alle strette. In mezzo a mille supposizioni, vale la pena focalizzarsi sugli arsenali atomici del presente, figli di un lungo processo di perfezionamento militare.

Nel 1952, gli Stati Uniti fecero esplodere la prima bomba all’idrogeno del mondo, la cui forza superava di 700 volte l’atomica di Hiroshima. Con il passare degli anni, questa asticella è stata continuamente superata con esplosioni quando 1.000 volte più grandi (ancora Stati Uniti) quando, nel 1961 a opera di Mosca, addirittura 3.000 volte. I media americani hanno quindi sottolineato che tanto Washington quanto Mosca sono teoricamente in possesso di armi nucleari la cui potenza sarebbe solo una frazione della forza delle bombe lanciate sul Giappone.

Eppure, un loro possibile utilizzo non sarebbe affatto meno spaventoso. Nello scenario peggiore possibile, che cosa succederebbe nel caso in cui qualcuno superasse la famigerata linea rossa? Le stime degli esperti ci dicono che queste armi sono meno distruttive se paragonate agli standard della Guerra Fredda, ma comunque in grado di uccidere o ferire mezzo milione di persone se fatte esplodere, ad esempio, nel centro di Manhattan. Ultima considerazione: nessun trattato sul controllo degli armamenti regola le testate minori (le cosiddette armi nucleari tattiche o non strategiche). Questo significa che le potenze nucleari ne creano e schierano quante ne vogliono. Secondo alcune stime, la Russia ne avrebbe a disposizione circa 2.000.

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