Diminuisce la capacità di memoria a causa del’amnesia digitale, legata all’uso di smartphone e Google. Kaspersky Lab mostra le cause e gli effetti sulla memoria umana.
Amnesia digitale ed effetto Google indicano delle modalità potenzialmente rischiose con cui la mente umana interagisce con le nuove tecnologie.
Nessuno ne è esente visto che l’uso di web e smartphone si sta diffondendo sempre più e forse proprio in tali strumenti risiede la causa di questi fenomeni studiati di recente.
Cos’è l’amnesia digitale?
Secondo il Kasperky Lab, l’agenzia di sicurezza che ha coniato il termine, l’amnesia digitale consiste nell’affidarsi in modo esclusivo ai propri dispositivi digitali, come lo smartphone, per tenere traccia dei dati utili, ad esempio i numeri di telefono.
Un altro fenomeno osservato dal Kaspersky Lab è l’effetto Google, una sorta di indebolimento della memoria, dovuto all’abitudine di cercare le risposte ai propri quesiti su Google invece di cercare di ricordare o di ragionare.
E’ possibile che fra i due fenomeni esista una relazione, in particolare che l’uso eccessivo di internet, impigrisca la memoria e spinga quindi a conservare i dati personali nei dispositivi elettronici, anziché memorizzandoli come accadeva un tempo.
Le cause dell’amnesia digitale
Kaspersky Lab ha deciso di vederci più chiaro e ha eseguito uno studio su un campione di 6000 persone.
Dal tipo di domande fatte ai soggetti nelle interviste si può capire che il Kaspersky Lab ipotizza come possibili cause dell’amnesia digitale due fattori:
- dipendenza da internet
- modalità nell’uso di internet
I dati raccolti nelle interviste hanno evidenziato due fattori salienti:
- il 90% circa dei soggetti provenienti dagli Stati Uniti riteneva di avere una dipendenza da internet
- l’80% circa dei soggetti provenienti dall’Europa dichiarava di usare il web come una sorta di Bignami universale, per trovare tutte le risposte
Effettivamente, poi, gli stessi soggetti hanno espresso delle lacune nella propria memoria, come evidenziato nella seconda fase dell’esperimento che esprime quindi i possibili rischi dell’amnesia digitale.
I rischi dell’amnesia digitale
Nella seconda fase si voleva studiare i rischi dell’amnesia digitale e per farlo si voleva osservare quanto i dispositivi elettronici siano utilizzati come sostituti della memoria per conservare dati personali.
I ricercatori del Kaspersky Lab hanno dunque assegnato ai soggetti sperimentali un compito di richiamo di dati che si supponeva fossero nella loro memoria.
Per compito di richiamo si intende il richiamare volontariamente alla memoria un dato di nostra conoscenza.
In particolare hanno chiesto loro di dire quali erano i numeri di telefono dei loro familiari ed amici.
Fra i 6000 soggetti, 1002 provenivano dall’Italia.
I risultati dell’esperimento circa il campione di soggetti italiani, sono stati i seguenti:
- il 38% non ricordava il numero dei propri figli
- il 20% non sapeva quello di partner o genitori
- il 45% non riusciva a comporre il numero del proprio ufficio
E’ plausibile ritenere che questa incapacità sia in qualche modo correlata con la dichiarazione rilasciata dal 40% degli italiani: il proprio smartphone, a loro dire, contiene quasi tutto quello che serve sapere o ricordare.
I risultati della ricerca sulla capacità di ricordare i numeri di telefono sono stati piuttosto omogenei, anzi, i risultati degli italiani erano in alcuni casi migliori di quelli dei soggetti provenienti da altri Paesi.
L’interpretazione dei risultati
I ricercatori ritengono di aver dimostrato la loro tesi secondo la quale esiste un impigrimento della memoria dovuto al fatto che lasciamo che i nostri smartphone, tablet e PC facciano il lavoro di memorizzazione al nostro posto.
Tuttavia Kaspersky dichiara anche che i supporti digitali esterni alla nostra memoria sono molto utili per archiviare un grande numero sempre crescente di informazioni che la nostra mente non è in grado di gestire.
Anche i soggetti hanno confermato questa ipotesi, dicendo che la nostra società iperconnessa ci porta ad avere contatti con una rete sempre più estesa di persone e organizzazioni e che senza il proprio smartphone tutto questo sarebbe impossibile.
Amnesia digitale ed effetto Google: i commenti degli esperti
- Davide Bennato, Professore di Sociologia dei media digitali all’Università di Catania, afferma che il solo uso di supporti digitali, benché intenso, non può essere causa di perdita di capacità della memoria. Sarebbe come dire, infatti, che non siamo capaci di fare i conti con carta e penna perché usiamo sempre la calcolatrice.
- Kathryn Mills, dell’Istituto di Neuroscienze cognitive di Londra, sostiene che internet è un ottimo strumento che funge da estensione del proprio pensiero, capace addirittura di aumentare le capacità cognitive.
Amnesia digitale: gli effetti pratici
Nell’attesa di conclusioni più certe circa i possibili rischi sulla salute, visto che non c’è un’interpretazione unica dei risultati dell’esperimento, più che sottostare all’allarmismo in merito agli effetti sulla memoria, si può rilevare che esistono degli effetti pratici nel delegare a degli oggetti quelle funzioni che fino ad ora riuscivamo a svolgere con la sola memoria o con l’aiuto di una semplice rubrica di carta.
Molti soggetti intervistati, infatti, hanno ammesso che si troverebbero in grave disagio se perdessero lo smartphone con tutti i numeri, i contatti e le loro foto.
Esistono almeno tre soluzioni:
- il ritorno alla tradizione e all’uso della carta, almeno come supporto integrativo
- prendere l’abitudine, molto poco diffusa, di fare copie di backup
- sfruttare le funzioni del cloud, con server remoti in cui non si perde quasi mai nulla
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