Il Ministro Poletti ha annunciato che le risorse stanziate per la cassa integrazione in deroga saranno sufficienti fino a luglio 2014. E poi?
Si toccherà il fondo delle risorse stanziate per la cassa integrazione in deroga a luglio 2014. Da quel momento i lavoratori in difficoltà non avranno più l’ammortizzatore sociale a loro sostegno. E’ in estrema sintesi questo, l’allarme lanciato dal Ministro Poletti nel corso della scorsa puntata di Porta a Porta.
E il Ministro per evitare di lasciare i lavoratori al loro triste destino da luglio, accelera sull’approvazione del Jobs Act che di fatto manderebbe in cantina la cassa integrazione in deroga per sostituirla con un ammortizzatore sociale più ampio e dall’accesso più elastico.
A luglio risorse finite
Non ha usato mezzi termini il Ministro Poletti: "le risorse per la cassa integrazione in deroga così come sono stanziate, per il 2014 non sono sufficienti, si rischia di arrivare a metà 2014 con i lavoratori che non hanno la cassa integrazione”.
Le risorse per la cassa integrazione negli ultimi due anni sono sempre state strette e insufficienti per l’enorme platea di lavoratori e aziende in difficoltà. Ma mai come oggi, il Ministro del Lavoro è stato chiaro nel delineare il pericolo che migliaia di lavoratori attualmente disoccupati si trovino anche senza il sostegno finanziario dello Stato.
Secondo Poletti la drammatica situazione della cassa integrazione in deroga è "la coda velenosa della crisi” che si riversa sul versante del lavoro. La soluzione secondo il Ministro è quella di mandare in pensione al più presto la cassa integrazione in deroga e sostituirla con un ammortizzatore sociale più ampio ed efficiente. Nel programma per il rilancio del lavoro del governo Renzi, il Jobs act è presente una nuova formula per gli ammortizzatori sociali, ma il problema sarà sempre lo stesso: le risorse finanziarie.
Il Jobs act
Il Jobs act mira a superare la riforma Fornero rendendo più accessibile il mercato del lavoro sopratutto per i giovani e allargare la platea dei lavoratori che possono usufruire degli ammortizzatori sociali.
La cassa integrazione in deroga, così come Aspi e Mini Aspi, sarebbero così sostituite da un ammortizzatore universale destinato a tutti coloro che abbiano versato almeno 3 mesi di contributi. Sarebbero inclusi quindi anche i lavoratori precari che, con la riforma Fornero, non poteva accedere ad Aspi e mini Aspi.
Il problema ovviamente resta sempre lo stesso; dove reperire le risorse finanziarie necessarie a coprire le spese per gli ammortizzatori sociali. I dati sulla disoccupazione in Italia sono drammatici e indicano l’attuazione di una disastrosa politica sul lavoro, che, frazionata nelle decine di tipologie di contratti possibili, restituisce un popolo di disoccupati e lavoratori precari.
Mercoledì Matteo Renzi presenterà il Jobs act in parlamento. Secondo le prime stime il nuovo sussidio, che dovrebbe sostituire la cassa integrazione in deroga, costerà allo Stato 9,5 miliardi l’anno. 7,1 miliardi sono quelli attualmente spesi per Aspi e mini-Aspi e 2,4 miliardi sono quelli utilizzati per finanziare gli ammortizzatori in deroga.
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