Per la terza volta negli ultimi 20 anni l’analisi tecnica mostra un segnale: negli altri due casi ha anticipato il crollo del mercato azionario USA.
L’analisi tecnica per ben due volte ha anticipato il crollo dell’indice S&P 500 tramite un segnale fornito da uno dei più diffusi indicatori.
Lo stesso segnale è tornato a manifestarsi dopo il rally del comparto azionario americano, sostenuto nonostante i risultati negativi delle trimestrali delle più grandi società americane, istituti bancari compresi.
Il dollaro USA, inoltre, sembra essere tornato ad apprezzarsi nell’ultima settimana, dopo i minimi dell’ultimo anno e mezzo registrati poche sedute fa, in una correlazione inversa con l’andamento di Wall Street.
Vediamo nel dettaglio il segnale di allarme offerto dall’analisi tecnica e il pericolo che porta con sé.
Wall Street: il terzo incrocio della morte
Il blog Northman Trader ha svelato la presenza di una pericolosa indicazione fornita dall’analisi tecnica sull’indice americano S&P 500.
Ciò che è stato rilevato è accaduto solo altre due volte negli ultimi 20 anni e, in entrambi i casi, ha anticipato un successivo crollo dell’indice o, meglio, i due peggiori crolli dell’indice S&P 500.
Vediamo una efficace rappresentazione grafica dell’argomento:
Nel grafico è rappresentato l’andamento storico dell’indice S&P 500, dal 1990 ad oggi.
È possibile notare come esso sia stato caratterizzato essenzialmente da tre lunghe ondate rialziste, intervallate da due crolli, in corrispondenza dei bienni 2001-2002 e 2008-2009.
Ogni risalita è stata sostenuta dalle trendline, in rosso, regolarmente rotte al ribasso.
Ed è proprio qui che entrano in ballo le medie mobili e il loro incrocio.
Il grafico fa uso di due medie mobili: a 50 e a 100 periodi. La prima è rappresentata in verde, la seconda in giallo.
Nei punti evidenziari con dei piccoli cerchi c’è stato l’attraversamento della media mobile a 50 periodi su quella a 100, tagliandola verso il basso.
Questo è un evento accaduto solo tre volte. Le prime due hanno anticipato i crolli specificati in precedenza, la terza è appena avvenuta.
L’analisi tecnica analizza l’andamento dei prezzi sulla base del loro passato, secondo la visione che il passato è destinato a ripetersi, l’economia a vivere in maniera ciclica.
Il segnale appena rilevato è pertanto foriero di una situazione estremamente delicata che, in due casi su due, ha portato a periodi di profondo rosso l’economia americana e non solo.
Dollar Index spot in ripresa: un altro segnale correlato?
L’indice spot del dollaro americano, come succede a molte altre valute rispetto alla rispettiva area economica di competenza, ha perso valore durante il rally dell’azionario americano degli ultimi mesi.
Come è osservabile dal seguente grafico, le ondate ribassiste che hanno caratterizzato l’andamento del dollar index spot hanno visto proprio nell’ultima settimana il raggiungimento del minimo e una decisa inversione al rialzo:
Un eventuale crollo del mercato azionario americano porterebbe con sé un aumento del valore per il dollaro USA e l’ultimo deciso sprint si inserirebbe nell’ottica dell’attraversamento appena descritto delle medie mobili.
L’indice spot è ritornato al di sopra di quota 94 con il sostegno dei volumi, in buona crescita, e l’oscillatore MACD è tornato ad affacciarsi nel territorio positivo.
La prospettiva per il dollaro USA, quindi, è rialzista, seppur ancora vicina ai minimi dell’ultimo anno e mezzo.
In ogni caso il segnale fornito dallo S&P 500 trova delle preoccupanti associazioni anche con l’indice spot del dollaro, in un puzzle al quale sembrano mancare sempre meno pezzi.
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