7 modi in cui il taglio tassi BCE impatta sulla tua vita

Claudia Cervi

13 Settembre 2024 - 10:51

Dai mutui ai conti deposito, dagli investimenti al carrello della spesa, ecco cosa cambia nella vita quotidiana in un contesto di tassi più bassi.

7 modi in cui il taglio tassi BCE impatta sulla tua vita

Il taglio dei tassi di interesse BCE ha conseguenze dirette (e indirette) sulla vita di tutti. Sebbene le dinamiche della politica monetaria possano sembrare complesse, i loro effetti si manifestano in modo molto concreto nei mercati finanziari, ma anche nel risparmio, nei mutui e nei prestiti, con implicazioni significative per banche e consumatori. Tuttavia le conseguenze sono molto più ampie e si riflettono anche nelle scelte economiche quotidiane, incidendo sul costo del carrello della spesa e dei prezzi dei beni di consumo.

La nuova sforbiciata ai tagli di interesse BCE, con il tasso di deposito sceso dal 3,75% al 3,50%, potrebbe fare la differenza sul bilancio familiare e sul modo in cui pianifichi le tue finanze.

In questo articolo, esploreremo i 7 modi in cui il taglio dei tassi Bce influisce sulla tua vita.

1) Effetto sui mutui

Uno dei primi e più tangibili effetti del taglio dei tassi di interesse riguarda i mutui. Quando la BCE riduce i tassi, le banche trasferiscono progressivamente questo risparmio ai consumatori, riducendo le rate del mutuo. Buone notizie dunque per chi ha aperto un mutuo a tasso variabile, indicizzato su tassi come l’Euribor che seguono da vicino le decisioni della BCE.

Quando la banca centrale riduce i tassi, l’Euribor diminuisce, facendo scendere la rata mensile per chi ha già un mutuo variabile.

Chi ha un mutuo a tasso fisso non vedrà variazioni nella propria rata, essendo questo legato al tasso contrattualizzato all’inizio del finanziamento.

Per i nuovi mutuatari, tassi più bassi possono rendere l’acquisto di una casa più accessibile, poiché le banche potrebbero offrire condizioni più vantaggiose.

Considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 3,94%, un’associazione di consumatori ha stimato che la riduzione dei tassi di 25 punti base corrisponde, nel caso vi fosse un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un risparmio sulla rata di un mutuo variabile di circa 18 euro al mese e 216 euro all’anno.
Su un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, il risparmio complessivo ammonterebbe a 70.000 euro rispetto a quando i tassi medi erano superiori al 5%.

Infine c’è un ulteriore effetto positivo da considerare: la discesa dei tassi di deposito incoraggia la ripresa della domanda di mutui e prestiti.

Secondo i dati di Crif, nel mese di agosto, le richieste di mutui immobiliari da parte delle famiglie sono aumentate del 13,4%.

2) Prestiti personali

Tassi sui depositi più bassi riducono anche i costi dei prestiti personali e al consumo. Questo significa che per il consumatore medio potrebbe essere più conveniente richiedere un prestito per finanziare un’auto, una ristrutturazione o un progetto personale. Tuttavia, bisogna considerare che non tutte le banche ridurranno immediatamente i tassi sui prestiti. Alcune potrebbero applicare criteri più stringenti per l’accesso al credito, specialmente in un contesto di incertezza economica.

In ogni caso, i consumatori possono aspettarsi una diminuzione nei costi di finanziamento, il che può incentivare la spesa e il consumo, fattori fondamentali per stimolare l’economia in un periodo di bassa inflazione o stagnazione.

Già dopo il primo taglio BCE di giugno è arrivata una spinta all’economia grazie al calo dei tassi sul credito al consumo da livelli superiori al 14% a una media dell’8,58%. Oggi per comprare un’automobile da 25.000 euro con un finanziamento di 10 anni ci vorranno 11.000 euro in meno rispetto al 2023.

Prestiti più leggeri incoraggiano la ripresa della domanda anche per quanto riguarda le richieste dei prestiti: i dati Crif di agosto mostrano già una ripresa del +4,3% dopo una prima metà dell’anno in sofferenza.

3) Risparmio e conti deposito

Il lato negativo del taglio BCE si manifesta nel risparmio. Con tassi più bassi, anche i rendimenti offerti dai conti deposito e dai conti di risparmio tendono a diminuire. Questo perché le banche, ricevendo meno interesse per depositare eccedenze presso la BCE, sono meno incentivate a offrire alti rendimenti ai propri clienti.

Per il risparmiatore medio, questo significa che lasciare denaro su un conto deposito frutterà meno rispetto al passato.

Tuttavia, questi potrebbero essere gli ultimi giorni per approfittare di tassi di remunerazione più alti che attualmente arrivano al 4,30% per i depositi vincolati a 36 mesi. La corsa al ribasso dei rendimenti dei conti deposito vincolati è già iniziata all’inizio dell’estate, con gli interessi offerti dalle banche in calo di 15-25 punti.

Banca e ContoDurata vincoloTasso lordo mag24Tasso lordo ago24Tasso lordo set24
Conto Arancio di Ing 12 mesi 5% 3% 3%
Banca Progetto 60 mesi 4,75% 4,25% 4%
Banca Aidexa 36 mesi 4,50% 4,50% 4,30%
Cherry Bank 36 mesi 4,50% 4,00% 4,00%
Banca Progetto 36 mesi 4,45% 4,15% 4,15%
Twist 36 mesi 4,30% 4,00% 4,00%
Twist 12 mesi 4,10% 4,05% 4,05%
Cherry Bank 12 mesi 4,25% 4,00% 4,00%
ioinBanca 12 mesi 4,25% 3,90%
MeglioBanca 12 mesi 4,25% 4,15% 4,00%

Questo scenario potrebbe indurre molti a cercare soluzioni di investimento più redditizie, ma anche più rischiose, come obbligazioni societarie o investimenti azionari.

4) Mercati obbligazionari

Un altro degli effetti più visibili del taglio dei tassi BCE riguarda il mercato obbligazionario.

Il prezzo delle obbligazioni è infatti inversamente proporzionale ai tassi di interesse: quando i tassi scendono, i prezzi di BTP, BOT e altre obbligazioni salgono.

In altre parole, le obbligazioni già emesse vedranno un aumento del loro prezzo, poiché i nuovi titoli offriranno rendimenti inferiori in linea con i nuovi tassi. Per chi possiede già obbligazioni, questo rappresenta un’opportunità di guadagno, vendendo i titoli sul mercato secondario a un prezzo più alto.

La dinamica dei prezzi delle obbligazioni è tuttavia legata anche all’andamento dell’inflazione. Se dopo il taglio dei tassi l’inflazione dovesse aumentare, gli emittenti delle obbligazioni a lunga scadenza potrebbero offrire tassi più elevati per compensare questo rischio, con conseguente irripidimento della curva dei rendimenti.

In generale, il taglio dei tassi rende il mercato obbligazionario meno appetibile per chi cerca rendimenti elevati, ma può offrire opportunità di breve termine per chi intende capitalizzare sull’aumento dei prezzi delle obbligazioni esistenti.

5) Effetto sui costi bancari

Il taglio dei tassi BCE comporta una diminuzione del rendimento che le banche ottengono per depositare le loro eccedenze presso la banca centrale. Quando il tasso sui depositi scende dal 3,75% al 3,50%, le banche potrebbero cercare nuove fonti di reddito per mantenere la propria redditività, aumentando le commissioni sui servizi bancari o riducendo i tassi di interesse sui conti di risparmio.

Per il risparmiatore, questo potrebbe significare un aumento dei costi per servizi come bonifici, prelievi o gestione del conto corrente. Anche se questo effetto non è immediato né garantito, resta una possibilità concreta in un contesto di tagli dei tassi prolungato.

6) Inflazione e potere d’acquisto

Il taglio dei tassi BCE ha anche altri effetti indiretti, sull’inflazione e sul potere d’acquisto dei consumatori medi. Tassi più bassi possono infatti stimolare l’economia, incentivare i consumi e i prestiti, contribuendo a un aumento dei prezzi (quindi dell’inflazione).

Tuttavia, in contesti di rallentamento dell’economia, come quello attuale in molte economie europee, i tagli dei tassi potrebbero non avere l’effetto desiderato, lasciando il potere d’acquisto invariato o, in alcuni casi, riducendolo. Infatti, se i tassi di interesse sui risparmi scendono, ma l’inflazione rimane stabile o aumenta, il valore reale dei risparmi diminuisce.

7) Mercati azionari

Il taglio dei tassi BCE può rendere i mercati azionari più attraenti per chi è alla ricerca di maggiori rendimenti. Ricevendo una minore remunerazione dai conti deposito e dalle obbligazioni, molti investitori si rivolgono al mercato azionario alla ricerca di guadagni più elevati. Inoltre, in un contesto di tassi bassi, le aziende possono ottenere finanziamenti a costi ridotti o possono alleggerire il proprio debito, liberando risorse per gli investimenti. Di conseguenza, il valore delle loro azioni cresce.

Durante le discese dei tassi di interesse, le small cap beneficiano della rotazione settoriale verso le aziende più trascurate in precedenza e con multipli sotto le serie storiche.

Bisogna comunque ricordare che il mercato azionario è soggetto a volatilità e il prezzo delle azioni oscilla per diversi fattori non imputabili solo ai tassi di interesse.

DISCLAIMER
Le informazioni e le considerazioni contenute nel presente articolo non devono essere utilizzate come unico o principale supporto in base al quale assumere decisioni relative agli investimenti. Il lettore mantiene la piena libertà nelle proprie scelte d’investimento e la piena responsabilità nell’effettuazione delle stesse, poiché egli solo conosce la sua propensione al rischio e il suo orizzonte temporale. Le informazioni contenute nell’articolo sono fornite a mero scopo informativo e la loro divulgazione non costituisce e non è da considerarsi un’offerta o sollecitazione al pubblico risparmio.

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