6 università italiane tra le migliori al mondo: ecco quali sono

Giorgia Bonamoneta

10 Settembre 2021 - 19:13

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L’Italia entra nella classifica delle migliori università al mondo con 6 dei suoi atenei. Ecco la classifica parziale (prime 500 posizioni) italiana.

6 università italiane tra le migliori al mondo: ecco quali sono

Ogni anno Times Higher Education (THE) stila la classifica delle migliori università al mondo. Tra le 1.500 citate l’Italia si classifica sempre in posizioni piuttosto“ basse” (la classifica è basata sul totale delle università al mondo, quindi in realtà sono tutte buone posizioni), tanto da far discutere a lungo il settore universitario sugli obiettivi raggiunti e da raggiungere.

Lo scopo della classifica, basata su 13 indicatori di performance, è proprio questo: creare una sana competizione che garantisce pregio all’università e al Paese, ma soprattutto migliora le condizioni di studio degli studenti iscritti.

Quest’anno, come negli ultimi sei anni, la prima classificata è Oxford, seguita dalla California Institute of Technology e Harvard. L’Italia entra nella classifica con ben 6 università, tra cui La Sapienza di Roma, la Normale Superiore di Pisa, l’Università di Padova, di Milano Bicocca e Roma Tor Vergata.

Le migliori università al mondo: 6 sono italiane

La classifica World University Rankings stilata, stilata ogni anno da Times Higher Education (THE), non è solo un modo per tenere conto delle facoltà migliori. Come scritto nell’introduzione la lista delle migliori università segna un obiettivo per tutti: il miglioramento.

È motivo di orgoglio per il nostro Paese trovare nelle prime 200 posizioni le nostre università. Dopo anni di impegno sulla ricerca e sulla didattica, i risultati presenti nella classifica non sono però un punto di arrivo, al contrario sono un punto di partenza.

Di questa opinione è Antonella Polimeni, Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma classificata 197 su 200: “La classifica di oggi conferma la crescita continua di Sapienza - ha commentato la classifica e ha aggiunto - ripaga tutta la comunità universitaria dell’impegno costante profuso, ma è anche uno stimolo per ulteriori miglioramenti”.

È l’Università di Bologna però a fare da capifila tra le migliori università d’Italia assestandosi alla posizione 172. Per il quarto anno consecutivo rientra così nelle 200 migliori università al mondo, che su 26 mila presenti a livello globale vuol dire essere nell’1% delle eccellenze.

La classifica italiana delle migliori università

Può essere utile, tanto per le future matricole quanto per gli educatori e gli insegnanti, conoscere le migliori università d’Italia.

Le prime 500 posizioni italiane:

  • 172. Università di Bologna
  • 197. Sapienza Università di Roma
  • 201-250 Università di Padova
  • 201-250 Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
  • 201-250 Università Vita-Salute San Raffaele
  • 301-350 Università degli Studi di Milano
  • 301-350 Università degli Studi di Milano-Bicocca
  • 301-350 Università di Roma II Tor Vergata
  • 351-400 Università degli studi di Brescia
  • 351-400 Università di Pavia
  • 351-400 Politecnico di Milano
  • 351-400 Università di Trento
  • 401-500 Università di Ferrara
  • 401-500 Università di Firenze
  • 401-500 Libera Università di Bolzano
  • 401-500 Università di Genova
  • 401-500 Università dell’Insubria
  • 401-500 Università di Modena e Reggio Emilia
  • 401-500 Università degli Studi di Napoli Federico II
  • 401-500 Università degli studi di Salerno
  • 401-500 Università di Torino
  • 401-500 Università di Verona

Quali sono gli indicatori di valutazione della classifica?

La classifica ha sicuramente una visione parziale, ma tiene pur sempre conto di indicatori di qualità da tenere in considerazione per scegliere l’università alla quale iscriversi.

I criteri con i quali vengono analizzate le oltre 26 mila università nel mondo, di cui 1.500 entrano nella classifica, sono:

  • la reputazione e il prestigio percepito nel mondo accademico;
  • il rapporto umano tra personale e gli studenti;
  • la qualità dei dottorati di ricerca, dato dalla percentuale di pubblicazioni e revisioni tra pari (peer review)
  • rapporto tra dottorati premiati e personale accademico premiato
  • reddito istituzionale, ovvero il numero di personale accademico adeguato.

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