Le 100 migliori università al mondo, la classifica 2026

Emanuele Di Baldo

17 Dicembre 2025 - 15:57

Anche un’italiana presente nel ranking dei migliori atenei del pianeta per il 2026. Ecco quali sono le università più prestigiose al mondo e dove si trovano.

Le 100 migliori università al mondo, la classifica 2026

Stabilire quale sia davvero la migliore università del mondo non è mai semplice. La qualità di un ateneo dipende da molti fattori, dal livello della ricerca alla reputazione accademica, passando per l’occupabilità dei laureati e l’impatto internazionale. Eppure, ogni anno, una delle classifiche più attese e consultate a livello globale prova a dare una risposta il più possibile oggettiva a questa domanda, offrendo una fotografia aggiornata dell’eccellenza accademica mondiale. È il QS World University Rankings 2026, punto di riferimento per studenti, famiglie, docenti e policy maker.

L’edizione 2026 conferma tendenze ormai consolidate, ma porta con sé anche segnali interessanti. Gli Stati Uniti e il Regno Unito continuano a dominare le prime posizioni, forti di sistemi universitari storicamente solidi e di investimenti costanti nella ricerca. Allo stesso tempo, cresce il peso dell’Asia, con università di Singapore, Cina e Corea del Sud sempre più competitive. In questo scenario globale in continua evoluzione, l’Europa continentale prova a ritagliarsi un ruolo di rilievo, mentre l’Italia resta in una posizione complessa: presente, ma con numeri ancora limitati nelle fasce più alte della classifica.

La QS World University Rankings 2026 non è soltanto una graduatoria, ma uno strumento utile per comprendere come si stanno trasformando i sistemi di istruzione superiore nel mondo e quali Paesi stanno investendo davvero nel futuro della conoscenza. Soprattutto in un momento in cui si discute molto, in particolar modo in Occidente, sul ruolo che l’istruzione potrà avere nel prossimo futuro.

Il ranking delle università più prestigiose al mondo: il QS World University Rankings 2026

Il QS World University Rankings 2026, pubblicato dall’organizzazione britannica Quacquarelli Symonds, è una delle classifiche universitarie più autorevoli a livello internazionale. L’edizione di quest’anno è anche la più ampia di sempre: prende in esame oltre 1.500 università distribuite in 105 sistemi di istruzione superiore nel mondo, offrendo una panoramica estremamente dettagliata del panorama accademico globale.

La classifica si basa su una metodologia multilivello che combina indicatori quantitativi e qualitativi. Tra i parametri più rilevanti figurano la reputazione accademica, misurata attraverso uno dei più grandi sondaggi globali tra docenti e ricercatori, la reputazione presso i datori di lavoro, l’impatto della ricerca valutato tramite le citazioni scientifiche, e il rapporto tra docenti e studenti. A questi si aggiungono indicatori sempre più centrali come l’internazionalizzazione, la sostenibilità e l’occupabilità dei laureati.

Uno degli aspetti distintivi del ranking QS è la sua capacità di restituire non solo il prestigio storico degli atenei, ma anche la loro capacità di adattarsi alle trasformazioni del mondo contemporaneo. Università che investono in ricerca interdisciplinare, attrazione di talenti internazionali e collaborazione con il settore produttivo tendono a migliorare le proprie performance. Non a caso, il ranking QS è sempre più utilizzato come bussola per orientare le politiche universitarie e le scelte degli studenti a livello globale. Non è, quindi, una mera classifica ma una vera e propria statistica che fotografa la realtà accademica.

La classifica delle migliori università mondiali per il 2026

La classifica QS delle 100 migliori università al mondo per il 2026 restituisce l’immagine di un’élite accademica fortemente concentrata in pochi Paesi, ma allo stesso tempo sempre più internazionale.

In vetta si confermano istituzioni iconiche come il Massachusetts Institute of Technology (MIT), l’Imperial College London, Stanford, Oxford e Harvard, atenei che da decenni rappresentano il punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione globale.

Accanto ai colossi storici del mondo anglosassone, emergono con forza università asiatiche come la National University of Singapore, la Tsinghua University e la University of Hong Kong, ormai stabilmente presenti nelle prime posizioni. L’Europa continentale trova spazio grazie a eccellenze come l’ETH di Zurigo, l’EPFL di Losanna e alcuni grandi atenei francesi e tedeschi.

Ecco la classifica completa (con i relativi punteggi).

PosizioneUniversitàStatoPunteggio totale (su 100)
1 Massachusetts Institute of Technology (MIT) Stati Uniti 100
2 Imperial College London Regno Unito 99,4
3 Stanford University Stati Uniti 98,9
4 University of Oxford Regno Unito 97,9
5 Harvard University Stati Uniti 97,7
6 University of Cambridge Regno Unito 97,2
7 ETH Zurich Svizzera 96,7
8 National University of Singapore (NUS) Singapore 95,9
9 UCL – University College London Regno Unito 95,8
10 California Institute of Technology (Caltech) Stati Uniti 94,3
11 The University of Hong Kong Hong Kong SAR 94,2
12 Nanyang Technological University (NTU Singapore) Singapore 93,7
13 University of Chicago Stati Uniti 93
14 Peking University Cina 92,6
15 University of Pennsylvania Stati Uniti 92,5
16 Cornell University Stati Uniti 91,6
=17 Tsinghua University Cina 91,2
=17 University of California, Berkeley (UCB) Stati Uniti 91,2
19 The University of Melbourne Australia 90,8
20 The University of New South Wales (UNSW Sydney) Australia 90,7
21 Yale University Stati Uniti 90,4
=22 EPFL – École polytechnique fédérale de Lausanne Svizzera 90,2
=22 Technical University of Munich Germania 90,2
24 Johns Hopkins University Stati Uniti 89,7
=25 Princeton University Stati Uniti 89,4
=25 The University of Sydney Australia 89,4
27 McGill University Canada 88,9
28 Université PSL Francia 88,6
29 University of Toronto Canada 88,5
30 Fudan University Cina 88,4
31 King’s College London Regno Unito 88,3
=32 Australian National University (ANU) Australia 87,4
=32 The Chinese University of Hong Kong (CUHK) Hong Kong SAR 87,4
34 The University of Edinburgh Regno Unito 87,2
35 The University of Manchester Regno Unito 86,4
=36 Monash University Australia 85,8
=36 The University of Tokyo Giappone 85,8
=38 Columbia University Stati Uniti 85,6
=38 Seoul National University Corea del Sud 85,6
40 University of British Columbia Canada 85,5
41 Institut Polytechnique de Paris Francia 85,4
=42 Northwestern University Stati Uniti 85,1
=42 The University of Queensland Australia 85,1
44 The Hong Kong University of Science and Technology Hong Kong SAR 84,8
45 University of Michigan-Ann Arbor Stati Uniti 84,7
46 University of California, Los Angeles (UCLA) Stati Uniti 84,4
=47 Delft University of Technology Paesi Bassi 84,3
=47 Shanghai Jiao Tong University Cina 84,3
49 Zhejiang University Cina 84
50 Yonsei University Corea del Sud 82,9
51 University of Bristol Regno Unito 82,5
52 Carnegie Mellon University Stati Uniti 82,3
53 University of Amsterdam Paesi Bassi 81,5
54 The Hong Kong Polytechnic University Hong Kong SAR 81,2
55 New York University (NYU) Stati Uniti 81,1
56 The London School of Economics and Political Science (LSE) Regno Unito 80,5
57 Kyoto University Giappone 80,2
=58 Ludwig-Maximilians-Universität München Germania 80,1
=58 Universiti Malaya (UM) Malesia 80,1
60 KU Leuven Belgio 79,7
61 Korea University Corea del Sud 79,6
62 Duke University Stati Uniti 79
=63 City University of Hong Kong (CityUHK) Hong Kong SAR 78,9
=63 National Taiwan University (NTU) Taiwan 78,9
65 The University of Auckland Nuova Zelanda 77,5
66 University of California, San Diego (UCSD) Stati Uniti 76,9
67 King Fahd University of Petroleum & Minerals (KFUPM) Arabia Saudita 76,5
68 University of Texas at Austin Stati Uniti 76,4
69 Brown University Stati Uniti 76,2
=70 University of Illinois Urbana-Champaign Stati Uniti 75,9
=70 Université Paris-Saclay Francia 75,9
=72 Lund University Svezia 75,7
=72 Sorbonne University Francia 75,7
74 The University of Warwick Regno Unito 75,2
75 Trinity College Dublin Irlanda 73,9
76 University of Birmingham Regno Unito 73,8
77 The University of Western Australia Australia 73,7
78 KTH Royal Institute of Technology Svezia 73,6
79 University of Glasgow Regno Unito 73,4
80 Universität Heidelberg Germania 73
81 University of Washington Stati Uniti 72,7
=82 University of Adelaide Australia 72,6
=82 Pennsylvania State University Stati Uniti 72,6
84 Universidad de Buenos Aires (UBA) Argentina 72,3
85 Tokyo Institute of Technology Giappone 72,1
86 University of Leeds Regno Unito 72
87 University of Southampton Regno Unito 71,2
=88 Boston University Stati Uniti 71,1
=88 Freie Universität Berlin Germania 71,1
=88 Purdue University Stati Uniti 71,1
91 Osaka University Giappone 71
92 The University of Sheffield Regno Unito 70,9
93 Uppsala University Svezia 70,3
=94 Durham University Regno Unito 70,1
=94 University of Alberta Canada 70,1
96 University of Technology Sydney Australia 69,9
97 University of Nottingham Regno Unito 69,4
=98 KIT – Karlsruhe Institute of Technology Germania 69,1
=98 Politecnico di Milano Italia 69,1
100 University of Zurich Svizzera 68,5

Prima volta per un’italiana nelle Top 100 e dominio USA e Regno Unito

Come si evince, il ranking 2026 racconta un sistema universitario sempre più competitivo, dove il prestigio non è più appannaggio esclusivo dell’Occidente (se lo è mai stato), ma il risultato di strategie di lungo periodo, investimenti mirati e apertura internazionale. Una classifica che, pur con tutti i limiti di ogni ranking, offre una fotografia utile e concreta.

Uno degli elementi più significativi del QS World University Rankings 2026 è senza dubbio il persistente dominio di Stati Uniti e Regno Unito. Complessivamente, questi due Paesi occupano oltre la metà delle posizioni nella Top 100, confermando una leadership costruita su decenni di investimenti in ricerca, infrastrutture e attrazione dei migliori talenti internazionali. Gli Stati Uniti, in particolare, continuano a essere il sistema universitario più rappresentato, con atenei presenti in tutte le fasce della classifica.

Il Regno Unito segue a ruota, dimostrando come il suo modello universitario resti altamente competitivo nonostante le incertezze geopolitiche degli ultimi anni. Allo stesso tempo, fiori all’occhiello della scuola orientale, tra Singapore, Cina e Corea del Sud, si prendono con merito tante posizioni di vertice.

E l’Italia?In questo contesto, il nostro Paese, nonostante le tante difficoltà legate a fondi e investimenti, conquista un risultato storico ma isolato.

Per la prima volta, un’università italiana entra nella Top 100 mondiale, grazie al Politecnico di Milano, che si posiziona al 98° posto.

Un traguardo importante, che certifica l’eccellenza dell’ateneo lombardo in ambiti come ingegneria, architettura e design, ma che evidenzia anche un problema strutturale: la presenza italiana nelle fasce più alte del ranking resta estremamente limitata rispetto ad altri grandi Paesi europei come Germania, Francia e Paesi Bassi.

Le altre università italiane in classifica

Se la Top 100 rappresenta ancora un obiettivo difficile da raggiungere per il sistema universitario italiano, lo sguardo si amplia osservando la presenza complessiva degli atenei nazionali nel ranking QS 2026. In totale, sono 43 le università italiane incluse tra le prime 1.501 al mondo, un dato che testimonia una diffusione capillare della qualità accademica, pur con forti differenze di posizionamento.

Dopo il Politecnico di Milano (98°), troviamo Sapienza Università di Roma al 128° posto, seguita dall’Università di Bologna al 138°. Più distanziate, ma comunque all’interno delle prime 250, si collocano l’Università di Padova e il Politecnico di Torino, rispettivamente al 233° e 242° posto. Seguono atenei storici e di grande prestigio come l’Università degli Studi di Milano, Pisa, Roma Tor Vergata, Napoli Federico II e Firenze, che contribuiscono a mantenere l’Italia stabilmente rappresentata nella fascia medio-alta della classifica globale.

Il sistema universitario italiano continua a distinguersi per alcune eccellenze disciplinari e per la solidità della formazione di base, ma paga una minore capacità di attrazione internazionale e investimenti in ricerca inferiori rispetto ai principali competitor europei.

Il dato delle 15 università italiane tra le prime 500 del mondo racconta comunque un sistema vivo e articolato, che tuttavia necessita di politiche più incisive per colmare il divario con le grandi potenze globali.

Sul sito ufficiale del QS World Rankings sono consultabili criteri e classifiche a seconda dei parametri aggiornati.

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