West Nile, il virus delle zanzare in Italia (ma non è la prima volta): sintomi e rischi

Giorgia Bonamoneta - Luna Luciano

15 Luglio 2022 - 23:47

condividi

Rilevato dopo un anno un altro caso di West Nile in Italia. Un uomo di 75 anni è ricoverato in ospedale a Modena. Quali sono i sintomi e i rischi che il virus comporta.

West Nile, il virus delle zanzare in Italia (ma non è la prima volta): sintomi e rischi

Torna in Italia il virus delle zanzare West Nile. Non è la prima volta che il virus viene indicato nei registri di sorveglianza veterinaria dell’Istituto superiore di sanità. Dopo un primo contagio, stanno migliorando le condizioni di salute dell’uomo di 75 anni ricoverato a Modena in ospedale a causa dell’infezione da virus West Nile - la febbre del Nilo - che viene trasmessa tramite la puntura di zanzara.

Il virus già noto - solo in Italia nel 2020 aveva fatto registrare 57 casi di contagio e 4 morti - lo scorso anno si era diffuso in ben 35 province italiane. Il Comune di Modena oggi invita i cittadini a prestare attenzione e a non abbassare la guardia contro le zanzare, il vero mezzo d’infezione.

Quali sono i sintomi e cosa fare in caso di contagio da virus West Nile (Wnv)? Le risposte.

La febbre West Nile: il caso del 75enne

A Modena un uomo di 75 anni è stato ricoverato a causa di una infezione da virus West Nile nel reparto di Neurologia di Carpi. Le condizioni dell’anziano però sono in netto miglioramento, grazie anche alla capacità dell’Asl di riconoscere per tempo i sintomi, complice la presenza del virus delle zanzare anche lo scorso anno in un periodo di tempo piuttosto ampio che va dal 26 maggio al 29 novembre 2021

La stessa Asl di Modena, che aveva dato la notizia, ha invitato i cittadini a non abbassare la guardia contro le zanzare, contrastando in questo modo la diffusione dei virus legati alle punture di questo insetto. Nel caso del Wnv il veicolo del virus è purtroppo la zanzara comune.

La febbre West Nile: come si trasmette il virus

La febbre West Nile è una malattia provocata dal Wnv, un virus della famiglia dei Flaviviridae (di cui fa parte la cosiddetta “febbre gialla”). La prima volta è stato isolato nel 1937 in Uganda e iniziò a diffondersi in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e infine America.

I “serbatoi” del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il mezzo principale di trasmissione. L’Istituto superiore di sanità sorveglia l’attività del virus tengo in considerazione i contagi, provocati delle punture delle zanzare, anche su altre specie, per esempio cavalli e uccelli.

Altri mezzi di trasmissione molto rari possono essere:

  • l’impianto di organi
  • la trasfusione di sangue
  • la trasmissione in gravidanza madre-feto

Come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) la febbre del Nilo non si trasmette “da persona a persona tramite il contatto con le persone infette” a differenza del Covid-19.

La febbre West Nile: incubazione e sintomi

Nel momento in cui si viene punti da una zanzara infetta il periodo d’incubazione varia tra 2 e 14 giorni, fino al massimo a 21 giorni nei soggetti con immunodeficienza.

Nel caso in cui si venga punti da una zanzara infetta e si contragga il virus bisogna tener presente che la maggior parte delle persone è asintomatica, non mostrando alcun sintomo.

Nei casi sintomatici circa il 20% presenta sintomi leggeri che possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana. Tra i più comuni troviamo:

  • febbre,
  • mal di testa
  • nausea
  • vomito
  • linfonodi ingrossati
  • sfoghi cutanei

La sintomatologia varia molto in base all’età:

  • nei bambini è maggiormente frequente una febbre leggera;
  • nei giovani la febbre si presenta mediamente alta con arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari;
  • gli anziani, invece, possono presentare una sintomatologia più grave, risultando la categoria più a rischio.

I sintomi gravi sono i più rari: statisticamente si parla di circa 1 persona su 150 (meno dell’1%). La sintomatologia può variare andando da febbre alta con forti mal di testa e debolezza muscolare fino a disturbi alla vista, torpore, convulsioni, e nei casi peggiori si può arriva alla paralisi e al coma.

In rarissimi casi 1 persona su 1.000 può presentare effetti neurologici permanenti come un’encefalite letale.

La febbre West Nile: come si trasmette il virus

La febbre del West Nile, come abbiamo visto, non è così pericolosa se si escludono i casi più gravi e più rari.

Infatti, non esiste una terapia specifica per il virus: solitamente i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o settimana. Solo nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono la respirazione assistita.

Se c’è però una cosa che la pandemia ha insegnato a tutti e quella di prevenire in ogni caso i contagi e le trasmissioni dei virus. Vediamo come fare nel caso del Wnv.

La febbre West Nile: prevenzione

Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo, non esiste un vaccino per la febbre West Nile, anche se attualmente in studio. Nel frattempo per prevenire una possibile infezione è opportuno contrastare le punture di zanzara.

Questo può avvenire in diversi modi:

  • usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie lunghe all’aperto, specialmente durante l’alba e il tramonto
  • usando le zanzariere
  • evitando la formazione di acqua stagnante, cambiando l’acqua nelle ciotole per animali o nei vasi e facendo attenzione alle piscine piccole dei bambini.

Argomenti

# Egitto
# Virus

Nessun commento

Gentile utente,
per poter partecipare alla discussione devi essere abbonato a Money.it.

Iscriviti a Money.it