Warren Buffett ha cambiato la destinazione del lascito ereditario, lasciando anche questa volta una preziosa lezione per tutti.
Sono tanti i miliardari che lasceranno il patrimonio in beneficenza e tra questi figura anche Warren Buffett, che della filantropia ne ha fatto un impegno di tutta la vita. Nell’annuale lettera di Thanksgiving, sempre grande fonte di ispirazione tanto finanziaria quanto umana, ha però raccontato di aver cambiato idea sulla distribuzione dell’eredità. Gli oltre 149 miliardi di dollari del suo patrimonio saranno comunque devoluti a cause benefiche, ma a gestirli saranno solo e subito i suoi figli.
“Lasciate che si prendano quasi tutta la mia fortuna” ha detto l’Oracolo di Omaha riferendosi alle fondazioni dei suoi eredi, che secondo il progetto iniziale dovevano invece ricevere poco più di 2 miliardi di dollari. Buffett ha cambiato idea sull’organizzazione del suo lascito, a cui ha già dato il via con massicce donazioni, ma non sulle finalità che intende perseguire. Anche dopo la morte continuerà così a contribuire a importanti cause sociali, lasciando ai figli qualcosa di ben più prezioso: un insegnamento di generosità e sensibilità nient’affatto scontato, soprattutto per la prole di un multimiliardario.
Dove vanno i 149 miliardi di dollari di Buffett
Come anticipato, Warren Buffett ha da sempre comunicato l’intenzione di devolvere quasi l’intero mastodontico patrimonio accumulato negli anni (fino al 99,5% del totale) in beneficenza. In precedenti occasioni, tuttavia, aveva pensato di destinare poco più di 2 miliardi di dollari alle fondazioni di beneficenza dei figli, essendo tutti e 3 largamente attivi nel settore. Tutto il resto doveva andare alla Bill & Melinda Gates Foundation, fondata da Gates nel 2010. Già qualche anno fa aveva valutato di escluderla in favore di un nuovo ente benefico supervisionato dalla prole, ma soltanto adesso l’idea prende forma, anche perché Buffett sta iniziando ad agire concretamente in questo senso.
Come è stato annunciato proprio da Berkshire Hathaway, Warren Buffett ha convertito circa 1.800 azioni di classe A in 2,7 milioni di azioni di classe B, così da liberare più o meno 137 miliardi di dollari che sono stati subito divisi tra gli enti di beneficenza dei figli. Abbiamo in particolare la Susan Thompson Buffett Foundation, intitolata alla defunta moglie e dedicata principalmente a “salute riproduttiva e pianificazione familiare”, diretta oggi da Susie Buffett. Quest’ultima è anche a capo della Sherwood Foundation, incentrata sul progresso dell’istruzione, della cultura e della scienza.
Segue la Howard G. Buffett, cui invece fa capo Howard Buffett, che investe nella sicurezza alimentare, nella risoluzione dei conflitti e nella lotta alla tratta di persone. Infine, anche se non per importanza, la NoVo Foundation di Peter Buffett, che si occupa di sostenere la ricerca medica, biomedica e scientifica, senza dimenticare la giustizia sociale.
Insomma, i figli di Warren Buffett hanno già mostrato ampiamente di voler seguire le orme generose del padre e dedicarsi a fare del bene. Non che quello di di Buffett sia soltanto un esempio che i figli hanno seguito per fortuna, visto che l’investitore si è impegnato con cura per ottenere questo risultato. Anche nell’ultima lettera, in cui chiarisce di aver destinato i fondi ai figli per evitare le complicazioni burocratiche prima di ritirarsi, ha scritto:
Governare dalla tomba non ha mai portato grandi risultati, e io non ho mai avuto l’istinto di farlo. I miei figli non devono fare miracoli. Devono solo fare un po’ meglio di quanto fanno solitamente i governi o la filantropia privata.
Buffett non fa sconti neanche alla sua stessa Berkshire Hathaway, chiarendo i principi guida che dovranno essere rispettati:
I manager Berkshire devono arricchirsi con sobrietà.
La lettera di Buffett, ancora più delle precedenti, è ricca di spunti di riflessione di questo genere. In poche righe il miliardario racconta dell’importanza della dedizione e dell’impegno, senza dimenticare di menzionare l’impatto incontrollabile della fortuna e dell’inevitabile trascorrere del tempo. Per Berkshire prospetta delle cadute, ma un futuro roseo, e congeda i suoi lettori prendendo spunto dalla vicenda di Alfred Nobel:
Non aspettate un necrologio sbagliato. Decidete oggi cosa volete che dica il vostro necrologio, e vivete in modo da meritarvelo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA