Vuoi lavorare in America? Novità per le Startup negli USA

Anna Maria D’Andrea

9 Settembre 2016 - 16:46

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Una nuova legge in arrivo per gli imprenditori di Startup che vogliono lavorare in America. Ecco la proposta dell’amministrazione Obama e chi può andare a cercar fortuna negli USA.

Vuoi lavorare in America? Novità per le Startup negli USA

Sei un imprenditore di Startup e sogni di lavorare in America?
Presto potrebbe essere più semplice. L’amministrazione Obama ha deciso di semplificare le procedure d’ingresso per le Startup negli USA.

Se sei un imprenditore ed hai avviato una Startup, questa legge potrebbe interessarti.
Si tratta dell’International Entrepreneur Rule ed è la proposta di legge che l’amministrazione Obama ha proposto per rendere meno complicato l’ingresso di imprenditori stranieri nella Patria delle Startup.

Se la legge dovesse essere approvata, per molti imprenditori di Startup sarebbe una grande opportunità, per questo è importante essere informati.
Ad oggi, le leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti permettono l’ingresso temporaneo soltanto per “ragioni umanitarie urgenti” o “significativo beneficio pubblico”.

Gli imprenditori di Startup rientrerebbero nella seconda categoria: creando lavoro negli USA contribuiscono alla crescita del PIL. Ecco perché le sturtup sono ritenute un beneficio pubblico per il Paese.

Ma quando sarà approvata la legge e come si potrà richiedere il visto d’ingresso per le Startup negli Stati Uniti?
Ecco cosa prevede la proposta di legge e le informazioni utili per gli imprenditori di Startup.

International Entrepreneur Rule: vita più facile per le Startup estere

La proposta di legge dell’amministrazione Obama, presentata dall’Ufficio Immigrazione degli Stati Uniti, aggiunge nuove e più semplici procedure per la concessione dei visti d’ingresso agli imprenditori di Startup.

Ogni domanda sarà valutata singolarmente, ma come?
Gli imprenditori dovranno dimostrare che l’impresa è stata avviata negli ultimi 3 anni e che la quota di proprietà della Startup è pari almeno al 15%.
Non solo. Indispensabile dimostrare il potenziale di crescita dell’azienda: la proposta di legge prevede che per l’ingresso bisognerà ricevere almeno 100mila dollari in concessioni da enti federali, statali o locali, oppure usufruire di un finanziamento - da parte di un investitore americano qualificato - di almeno 345mila dollari.

Il visto d’ingresso è quindi subordinato alla dimostrazione di essere titolari di una Startup dal reale potenziale di crescita.
In sostanza, gli USA non ammettono fallimenti: il visto d’ingresso in cambio del successo assicurato.

Startup negli USA: tempi e controlli

Il visto per le Startup ha durata massima di 2 anni. Sempre che non si tratti di un’attività con ampi margini di crescita: in questi casi, è concessa una proroga di 3 anni.
Significa che gli imprenditori dovranno dimostrare che l’impresa ha portato a benefici di pubblica utilità e che questi potranno, con il tempo, aumentare ulteriormente.
A stabilire la proroga sarà una valutazione di investitori americani: l’aumento di capitale negli ulteriori 3 anni dovrà essere di almeno 500mila dollari, generare il 20% in più di entrate annue o dimostrare di esser in grado di creare almeno 10 posti di lavoro a tempo pieno nei 5 anni di permanenza.

Solo in questi casi si potrà ottenere la Green Card EB-2, il permesso di soggiorno per motivi lavorativi.

Startup e visti d’ingresso: le opzioni Trump e Clinton

L’amministrazione preme sull’approvazione rapida della legge sulle Startup straniere.
Quello che ci si propone è che avvenga prima che Obama lasci la Casa Bianca.

Ma, se così non fosse, cosa succederebbe alla proposta di legge sulle Startup?

Donald Trump è tutt’altro che permissivo in tema di immigrazione. Probabilmente, con la vittoria del candidato repubblicano, il testo sarebbe modificato. Forse, sarebbero introdotte misure più stringenti riguardo al Paese di provenienza degli imprenditori stranieri.

Se, invece, fosse Hillary Clinton a vincere? La sua intenzione è quella di andare avanti riguardo alla concessione dei permessi di soggiorno.
Propone una concessione molto più estesa della Green Card: a qualsiasi persona in possesso di laurea, master o dottorato di ricerca in materie scientifiche.

Due posizioni totalmente opposte, insomma - ma non ci si aspettava sicuramente il contrario.

Per gli imprenditori di Startup che hanno intenzione di cercar fortuna in America è quindi altrettanto importante rimanere aggiornati sulla campagna elettorale in USA.

Intanto, un quesito provocatorio: meglio sperare nella vittoria di Trump o in una nuova ondata di fuga di cervelli?

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