Elezioni USA 2016: Trump vs Clinton, programmi elettorali a confronto

Giulia Adonopoulos

09/11/2016

09/11/2016 - 16:58

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USA 2016: Donald Trump vs Hillary Clinton. Qual è il programma elettorale del repubblicano? Posizioni e idee a confronto. Ecco come la pensano e cosa hanno promesso i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti.

Elezioni USA 2016: Trump vs Clinton, programmi elettorali a confronto

Elezioni USA 2016: l’8 novembre gli americani eleggono Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, perde la democratica Hillary Clinton. Verso il risultato ufficiale delle presidenziali USA, che vedono una vittoria a sorpresa di Trump, facciamo un riepilogo su quelle che sono le posizioni di Trump e Clinton. Vediamo, punto per punto, i programmi elettorali dei due candidati americani a confronto.

Hillary Clinton e Donald Trump hanno svelato il loro programma elettorale ad agosto, scegliendo come palcoscenico la città di Detroit, capitale mondiale dell’automobile e oggi simbolo della classe operaia impoverita. Nei loro rispettivi programmi si parla di investimenti per rilanciare l’economia e l’occupazione, commercio, politica estera, guerra, armi, diritti civili e sicurezza nazionale e internazionale.

Ma nel dettaglio qual è il programma elettorale di Donald Trump e cosa promette, invece, Hillary Clinton? Ecco un confronto chiaro e dettagliato tra quelli che sono i piani della candidata democratica e del magnate immobiliare dalle idee conservatrici eletto alla Casa Bianca.

USA 2016, Trump vince su Clinton: programmi elettorali

Donald Trump contro Hillary Clinton: sono loro i grandi protagonisti delle elezioni USA 2016, ma quali sono i loro programmi politici?

Chiariamo quali sono le politiche e gli interventi che Donald Trump intende realizzare una volta eletto. Cosa pensano il repubblicano e la Clinton dell’uso delle armi in USA e della guerra? E dei matrimoni gay? Come agiranno sul welfare? Quali sono i loro rispettivi piani per quanto riguarda la politica estera?

Il mandato di Barack Obama è ormai scaduto e la corsa alla Casa Bianca si è conclusa: la frontrunner democratica Hillary Clinton perde contro il magnate repubblicano Donald Trump.

In questi mesi si è fatto un gran parlare delle presidenziali USA: dalle figuracce di Trump e il plagio del discorso di Melania Trump, all’annuncio della candidatura di Michael Bloomberg; dallo scandalo delle email e il malore di Hillary Clinton fino all’acclamatissimo discorso presidenziale degli Obama, in Italia abbiamo seguito con pathos la corsa alla Casa Bianca 2016. Quello che non tutti hanno ancora capito, oltre ai motivi del successo di Donald Trump, è cosa hanno promesso i due candidati alla carica di prossimo presidente degli Stati Uniti. Eccolo spiegato qui di seguito.

Programma Donald Trump: i primi 100 giorni di presidenza

Ora che Donald Trump è presidente cosa succederà? La stampa americana progressista ha definito questo uno scenario terribile e catastrofico. Il candidato repubblicano ha illustrato quali sarebbero gli interventi su cui si concentrerà una volta eletto presidente degli Stati Uniti.

Nei primi 100 giorni alla Casa Bianca Donald Trump intende:

  • costruire un muro ai confini con il Messico
  • deportare 2 milioni di immigrati illegali
  • punire con 5 anni di carcere chi entra illegalmente negli Stati Uniti
  • rompere diversi accordi commerciali e trattati di scambio internazionale
  • dichiarare guerra commerciale alla Cina, accusata di concorrenza sleale nei confronti delle aziende americane
  • abolire l’Obamacare, la riforma sanitaria istituita da Obama
  • approvare un decreto fiscale per tagliare le tasse della classe media del 35%

Tutto questo, secondo Trump, servirebbe per far crescere l’economia americana, creare centinaia di migliaia di posti di lavoro e far diminuire la criminalità. Il piano del tycoon, come da lui detto nel discorso alla nazione, è quello di “rilanciare il destino del nostro Paese, il suo grande sogno, con coraggio e audacia”.

Elezioni USA 2016: idee e programma politico di Donald Trump

Dal punto di vista economico Donald Trump intende spingere verso una “significativa crescita del PIL, la creazione di un enorme numero di posti di lavoro e un aumento dei salari al netto delle imposte per i lavoratori”.

Trump persegue le idee protezionistiche abbracciate per l’ultima volta dai repubblicani negli anni Venti. Nel suo programma elettorale si legge: “L’America ha bisogno di un piano audace, semplice e realizzabile in base a principi economici conservatori”.

Economia e tasse
Per vincere le elezioni USA 2016 Trump ha promesso:

  • agevolazioni fiscali e riduzioni per la classe media americana;
  • diminuzione del debito e del deficit;
  • aumento dei posti di lavoro e crescita economica: le aziende, di qualsiasi dimensione, non pagheranno più del 15% del reddito d’impresa in tasse e l’America sarà di nuovo competitiva a livello globale.

Immigrazione
Anche sul piano dell’immigrazione Trump è “protezionista” e la sua posizione appare chiara nel programma nel momento in cui dice “Siamo l’unico paese al mondo il cui sistema di immigrazione pone i bisogni di altre nazioni prima del nostro. Questo deve cambiare”.

La riforma dell’immigrazione secondo Trump prevede:

  • la creazione di un muro per segnare il confine meridionale (quello con il Messico) perché “una nazione senza confini non è una nazione”;
  • l’eliminazione del diritto di cittadinanza per nascita;
  • la collocazione degli statunitensi ai posti di comando;
  • un piano che migliori i posti di lavoro, i salari e la sicurezza per tutti gli americani.

È proprio sul tema immigrazione che Trump ha puntato per vincere le elezioni, facendo leva sulle problematiche sociali legate alla criminalità e alle spese di alloggio e sanitarie a carico dei contribuenti.

Energia
Un altro tema affrontato in campagna elettorale dai candidati alla presidenza degli Stati Uniti è stata l’energia. Cosa dice Trump a questo proposito? Per il magnate immobiliare il riscaldamento globale sarebbe solo una “bufala”: bisogna invece puntare alle fonti fossili, quindi al petrolio, per lo sviluppo dell’industria e dell’economia del Paese. Una delle promesse fatte da Trump è stato lo smantellamento dell’EPA (Environmental Protection Agency), che si occupa della tutela dell’ambiente e dello sviluppo delle energie rinnovabili.

Politica estera
Trump ha attaccato duramente la politica estera di Obama nell’era di Clinton nel ruolo di segretario di Stato, soprattutto per quel che riguarda la guerra in Medio Oriente.

Quello che il tycoon promette di fare, una volta alla casa Bianca, è:

  • allentare le tensioni con la Russia, trovando interessi comuni nonostante le divergenze;
  • far pagare di più gli alleati Nato per la difesa, “altrimenti si difendano da soli”. Il magnate ha sottolineato che su 28 Paesi solo 4 spendono il 2% del Pil in Difesa;
  • scongiurare ogni possibilità che l’Iran avrà mai il nucleare;
  • mandare truppe all’estero solo se “assolutamente necessario”;
  • sconfiggere l’Isis una volta per tutte.

Elezioni USA 2016: idee e programma elettorale di Hillary Clinton

Durante la sua campagna elettorale l’interesse di Hillary Clinton si è dimostrato rivolto principalmente alla classe media, all’equità sociale e ai diritti umani, in particolare quelli di donne e bambini, dei quali si è occupata in passato durante la sua carriera prima di avvocato e poi di politico. Malgrado ciò, l’ex first lady e segretario di Stato non è riuscita a convincere l’elettorato su cui puntava di più.

Clinton ha promesso che se fosse diventata presidente si sarebbe impegnata a migliorare le condizioni economiche e lavorative della middle class americana, che “ha bisogno di maggiore crescita e maggiore correttezza”.

I punti salienti del programma elettorale di Clinton erano:

  • l’uguaglianza sociale;
  • la parità dei diritti delle donne di colore;
  • gli investimenti in infrastrutture, energia pulita, ricerca scientifica;
  • agevolazioni per i piccoli imprenditori attraverso la semplificazione della burocrazia e delle modalità di accesso ai capitali;
  • una riforma fiscale che stimoli gli investimenti in America cancellando quelle falle che favoriscono le imprese che spostano le industrie all’estero.

La candidata democratica si è fatta promotrice di una riforma complessiva sull’immigrazione volta a proteggere i diritti degli immigrati, utile anche per la crescita economica. Su questo punto, quindi, si trova in totale contrasto con il rivale repubblicano.

Un altro terreno di scontro sono ovviamente i diritti LGBT e le nozze gay: Clinton è a favore, perché “i diritti dei gay sono diritti umani”, mentre Trump si dice assolutamente contrario.

Per quanto riguarda l’energia Hillary è sicuramente più propensa di Trump verso le rinnovabili, tuttavia non intende abbandonare le fonti fossili, “ancora fondamentali per lo sviluppo, in particolare in alcune aree”. Uno degli obiettivi del suo mandato sarebbe stato quello di arrivare al soddisfacimento del fabbisogno elettrico delle famiglie americane grazie all’energia pulita. A questo scopo intendeva proporre incentivi fiscali e premi per le comunità e gli Stati che adottano le fonti rinnovabili.

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