Voto Rousseau governo M5S-PD: previsioni, quesito ed esito

Alessandro Cipolla

03/09/2019

03/09/2019 - 11:41

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Oggi è il gran giorno del voto sulla piattaforma Rousseau per decidere se il governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico prenderà il via: gli orari, il quesito completo, le previsioni su cosa potrebbe accadere e i risultati in diretta.

Voto Rousseau governo M5S-PD: previsioni, quesito ed esito

È ufficialmente aperto il voto su Rousseau dove si deciderà la sorte del governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico, con gli attivisti pentastellati certificati che sono chiamati a scegliere se dare o meno il via libera definitivo a un Conte-bis sostenuto dalla possibile inedita, per certi versi anche impensabile prima dell’inizio di questa crisi, maggioranza giallorossa.

Così come avvenuto più di un anno fa quando c’era da dare la benedizione al governo del cambiamento in tandem con la Lega, adesso con questo nuovo quesito (dove inizialmente stranamente il No precedeva il Sì tra le opzioni, cosa ora corretta dai tecnici) gli iscritti alla piattaforma si stanno esprimendo sulla possibile alleanza con il PD. In caso di una bocciatura, saranno inevitabili le elezioni il 10 novembre.

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Mai come questa volta questo voto su Rousseau sarà così delicato e decisivo per le sorti del paese intero: dopo giorni di frenetiche trattative, l’esito della crisi di governo è ora tutta in mano agli attivisti certificati del Movimento 5 Stelle, con le previsioni che sono tutto meno che scontate mentre per i risultati ufficiali si dovrà attendere la serata.

Voto Rousseau governo M5S-PD: quesito e orari

Tutti gli occhi del paese sono ora puntati su Rousseau. Oggi martedì 3 settembre, dalle ore 09.00 alle ore 18.00, tutti gli iscritti certificati (da almeno sei mesi) possono esprimersi su questo nuovo quesito.

Sempre a partire dalle ore 09.00 di questo martedì 3 settembre, sarà consultabile il programma di governo negoziato con il Partito Democratico, papello sul quale i due partiti si stanno confrontando da giorni.

Non mancano però le polemiche non tanto su come era stato formulato il quesito, ma sulla iniziale scelta (ora corretta) più unica che rara di mettere come opzioni di risposta prima il No e poi il Sì, mentre nella consultazione riguardante la Lega era il contrario.

In caso comunque di un voto positivo, verrebbe meno uno dei maggiori ostacoli alla nascita del governo M5S-PD presieduto, come ben specificato nel quesito, di nuovo da Giuseppe Conte che ha accettato con riserva il mandato conferito giovedì dal Presidente Sergio Mattarella.

In caso di una bocciatura invece da parte degli iscritti alla piattaforma, a quel punto l’ipotesi di un esecutivo giallorosso andrebbe a naufragare con delle elezioni anticipate a novembre che sarebbero inevitabili.

Le previsioni

Da quando è nato il Movimento 5 Stelle, uno dei punti cardine è sempre stato il concetto della “democrazia dal basso”, incarnato nella piattaforma Rousseau che è lo strumento attraverso il quale gli attivisti certificati possono discutere, proporre e votare in merito ai vari temi.

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Finora mai gli iscritti hanno votato in maniera contraria, nelle consultazioni più importanti, rispetto a quella che era la linea del partito. Le uniche “sorprese” hanno riguardato la scelta dei candidati nelle elezioni locali, vedi il caso di Marika Cassimatis a Genova.

Questa volta però fare previsioni è molto più difficile. Se a maggio 2018 alla fine una larga maggioranza aveva approvato la nascita del governo con la Lega, adesso tutto appare molto meno scontato.

A conferma di questo sentore, c’è anche un sondaggio realizzato da Swg e reso noto lunedì 2 settembre dove si indica nel 51% gli elettori 5 Stelle che sarebbero favorevoli a un governo con i dem.

Il Partito Democratico, specie con Matteo Renzi ancora in cabina di regia, è da sempre il grande nemico del Movimento. Questa possibile alleanza ha quindi di conseguenza letteralmente spaccato i 5 Stelle.

Anche tra i big pentastellati c’è più di una posizione contraria. Gianluigi Paragone non ha mai fatto mistero di come sia pronto a fare anche le valigie nel caso di un via libera ai giallorossi, con anche Alessandro Di Battista che ha espresso più di una perplessità.

C’è poi anche un’altra questione da non sottovalutare. Anche con un disco verde da parte di Rousseau, non è affatto detto che Giuseppe Conte al Senato possa avere i numeri a sostegno di un suo governo bis.

Non è un caso che Matteo Salvini abbia di recente ribadito come le porte della Lega sono aperte ai grillini contrari a un patto con il PD, oltre alle incognite derivanti da quello che faranno gli appartenenti al Gruppo Misto dove ci sono i senatori di Liberi e Uguali, quelli di +Europa e i fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle.

Questo voto sarà quindi uno step fondamentale per il futuro politico del paese, ma anche con un esito positivo non è detto che poi il governo M5S-PD possa trovare una maggioranza parlamentare in Senato.

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