Votazione esame d’avvocato: punteggio massimo e come funziona il voto

Ilena D’Errico

19 Novembre 2025 - 20:57

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla votazione per l’esame da avvocato. Come funziona il voto, qual è il punteggio massimo e a quanto bisogna arrivare per passare.

Votazione esame d’avvocato: punteggio massimo e come funziona il voto

Per preparare l’esame da avvocato e sostenerlo servono impegno e dedizione, ma anche capire come funziona non è sempre semplicissimo. Non è raro che ci siano dei cambiamenti da un anno all’altro che impediscono, anche a chi ha già tentato il concorso, di sapere con esattezza come vengono valutate le prove, qual è il punteggio minimo richiesto per superare l’esame e quale, invece, il massimo ottenibile. Con l’avvicinarsi della prova scritta, per il 2025 fissata all’11 dicembre, è importante conoscere tutte queste informazioni con chiarezza. Vediamo quindi cosa c’è da sapere.

Come funziona l’esame da avvocato nel 2025

L’esame da avvocato 2025 è interamente rivisto dall’ultimo decreto Milleproroghe (che ha avuto effetto immediato influenzando anche l’orale dell’esame dell’anno precedente), che ha previsto una modalità semplificata di svolgimento dell’esame, oltre ai cambiamenti nel punteggio. Così, gli aspiranti avvocati di quest’anno devono sottoporsi prima di tutto a un’unica prova scritta.

Quest’ultima consiste nella redazione di un atto giudiziario su una materia a scelta del candidato tra diritto civile, penale o amministrativo. Lo scritto resta così quello previsto dalle misure emergenziali pandemiche, non tornando - almeno per il momento - ai tre scritti abituali, ossia i pareri di civile e penale e l’atto giudiziario.

Chi supera la prova scritta può quindi passare all’orale, che si articola in tre fasi distinte. Il primo momento del colloquio è dedicato alla discussione di un caso pratico relativo alla materia della prova scritta, seguita dall’interrogazione su cinque materie (sia quelle obbligatorie che quelle indicate dal candidato al momento dell’iscrizione). Infine, conclude la prova orale un’argomentazione relativa al codice deontologico e l’ordinamento forense.

Come funziona la votazione, punteggio minimo e massimo

La prova scritta è la prima ad essere valutata, atteso che il suo superamento è indispensabile per passare alla fase successiva. Il voto viene attribuito da tutti i componenti della commissione esaminatrice, ognuno dei quali può attribuire un massimo di 10 punti. Il voto complessivo dello scritto viene quindi ottenuto dalla media aritmetica dei punteggi attribuiti dai commissari e si intende superato con un minimo di 18/30. Il punteggio massimo è quindi di 30/30, che non ha comunque influenza sull’orale.

Quest’ultimo viene invece valutato separatamente per ognuna delle cinque materie oggetto del colloquio. Per superare l’esame orale e ottenere così l’abilitazione è necessario in particolare ricevere un punteggio complessivo di almeno 90 punti, in quanto tutte le materie devono essere sufficienti (almeno 18/30 per ognuna). Non è invece considerato idoneo il candidato che ottenga un punteggio pari o superiore a 90 con una o più materie insufficienti.

Il punteggio massimo corrisponde quindi a 150 punti complessivi. In precedenza il punteggio minimo richiesto era di 105 punti, ma questa modalità viene ritenuta anche dall’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) maggiormente equa.

In sintesi

Ricapitolando, per superare l’esame di abilitazione forense l’avvocato deve:

  • ottenere un punteggio medio di almeno 18/30 allo scritto;
  • ottenere un punteggio di almeno 90 punti all’orale;
  • essere sufficiente in tutte le materie dell’orale.

Cosa cambierà ancora?

Per chi non riuscisse a partecipare all’esame di quest’anno, per il quale le iscrizioni sono state chiuse l’11 novembre, o volesse portarsi avanti perché incerto sulla propria preparazione, è bene sapere che nel 2026 tutto potrebbe cambiare. Dovrebbero infatti entrare in vigore le modifiche previste per il 2020 e poi rimandate progressivamente. Le prove scritte torneranno tre, ossia due pareri motivati in materia civile e penale, oltre a un atto giudiziario. In ogni caso, non ci sono variazioni in vista per quanto riguarda il punteggio.

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