Dal vertice «Shanghai Cooperation Organization», è emerso che i due leader orientali non sono mai stati così in sintonia e puntano a un nuovo ordine mondiale.
In questi giorni si sta svolgendo la SCO, ovvero l’incontro dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, un organismo intergovernativo che riunisce i leader di questi Paesi asiatici: Repubblica Popolare Cinese, Russia, Bielorussia, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan.
La sede del vertice di quest’anno è Tianjin, in Cina, e si tratta della 25ª edizione, a cui partecipa anche il presidente turco Erdogan. L’occasione è favorevole per stringere accordi commerciali e politici. Ciò che emerge con evidenza è la sintonia tra Vladimir Putin e Xi Jinping, leader di Russia e Cina, mai apparsi così vicini. Un’alleanza solida come non mai, a cui in modo più marginale si affiancano anche i leader della Corea del Nord e ora l’India del premier Modi.
Durante il vertice, Putin e Xi hanno sostenuto la nascita di un nuovo ordine mondiale privo dell’influenza di Stati Uniti ed Europa. «Il monopolio della governance globale da parte di pochi Paesi non deve continuare», ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, aggiungendo che tutti i Paesi, a prescindere dalle loro dimensioni, devono poter partecipare agli affari internazionali.
Lo stesso Putin, rivolgendosi agli altri leader, ha lasciato intendere che i modelli eurocentrici ed euro-atlantici appartengono al passato e hanno ormai esaurito la loro utilità. Xi, invece, ha invitato ad abbandonare la mentalità da Guerra Fredda, le contrapposizioni di blocco e le prepotenze, auspicando una maggiore coesione all’interno della SCO, considerata contrappeso politico alle alleanze occidentali come NATO e UE.
Insomma, la sfida del blocco orientale a quello occidentale per la supremazia è appena iniziata. Ciò non significa necessariamente uno scontro militare, ma se unite, le potenze asiatiche guidate dalla Cina possono davvero contrapporsi con forza e conquistare un ruolo di leadership globale.
Relazioni ai massimi storici tra Cina e Russia. E gli Stati Uniti?
Le relazioni tra Cina e Russia hanno raggiunto livelli senza precedenti. Sono lontani i tempi in cui, durante la Seconda guerra mondiale, la Russia era a un passo dal dichiarare guerra alla Cina. Oggi i rapporti sono solidi e, per l’occasione, sono stati firmati importanti accordi bilaterali in materia di energia, aerospazio e intelligenza artificiale. Tra gli accordi spiccano soprattutto quelli che prevedono la costruzione del gasdotto Power of Siberia 2 verso la Cina e del gasdotto di transito Soyuz Vostok attraverso la Mongolia, opere fondamentali per il trasporto del gas russo verso Oriente, necessarie dopo il blocco delle forniture europee. Putin e Xi possono ora contare anche sull’appoggio dell’India di Modi. Dopo i dazi al 50% imposti dagli Stati Uniti, la risposta indiana è stata l’apertura verso Cina e Russia. La foto di Modi che arriva al vertice mano nella mano con Putin è già storia ed è una chiara replica alla politica commerciale aggressiva di Trump.
E gli Stati Uniti? Oggi appaiono più isolati. Certo, resta l’alleanza atlantica con l’Europa, ma anche con l’Ue i rapporti sono ai minimi. Si può affermare che il blocco asiatico risulti in questo momento molto più compatto rispetto a quello atlantico. Il rischio è che Washington diventi sempre più isolata mentre in Asia la cooperazione si rafforza.
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