Visite fiscali, quanto è probabile il controllo dell’Inps? Le percentuali aggiornate

Simone Micocci

21 Settembre 2023 - 15:31

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Quante sono le probabilità che passi la visita fiscale? Ecco cosa ci dicono i dati aggiornati.

Visite fiscali, quanto è probabile il controllo dell’Inps? Le percentuali aggiornate

Durante l’assenza per malattia c’è l’obbligo di essere reperibili (in determinati orari) presso l’indirizzo indicato nel certificato del medico, vista la possibilità che possa passare la visita fiscale dell’Inps. In caso di assenza alle visite fiscali si rischia infatti una sanzione severa che a seconda della gravità dei casi può portare anche al licenziamento.

Ma quanto, di fatto, è probabile il passaggio della visita fiscale? Va detto che il controllo del medico può essere richiesto tanto dal datore di lavoro (che tuttavia dovrà farsi carico dei costi) quanto disposto in automatico dal Polo Unico dell’Inps.

Sia per le une che per le altre disponiamo di dati aggiornati che ci aiutano a rispondere alla domanda su quanto sono probabili le visite fiscali: periodicamente, infatti, l’Inps pubblica l’Osservatorio sulle visite mediche di controllo disposte dal Polo Unico nei confronti dei lavoratori dipendenti, permettendoci così di fare qualche rapido calcolo e individuare la percentuale di probabilità.

Quante probabilità ci sono che passi la visita fiscale?

Come vedremo di seguito, le probabilità che passi la visita fiscale durante la malattia sono molto basse.

Guardiamo, ad esempio, a quanto successo nel secondo trimestre di quest’anno - quindi da aprile a giugno 2023 - quando all’Inps sono stati segnalati 6.348.674 eventi di malattia da un totale di 3.496.277 lavoratori.

Nel dettaglio, 1.487.725 sono i certificati riferiti ai dipendenti pubblici - ma solo 1.460.216 (796.809 lavoratori) se si tiene conto di quelli che rientrano nel Polo unico - 4.860.949 (2.699.468 beneficiari d’indennità di malattia) invece nel settore privato.

In totale, le visite mediche di controllo, nello stesso periodo, sono state 307.809, di cui 165.210 nel pubblico e 142.599 nel privato.

Questo ci dice che, considerando la totalità dei 6.348.674 eventi di malattia registrati nel secondo trimestre del 2023, solamente nel 4,84% dei casi è stata disposta una visita fiscale. Poco meno di 5 su 100 quindi.

La percentuale è molto più alta nel settore pubblico: considerando 1.487.725 eventi di malattia e 165.210 visite effettuate, ne risulta che c’è l’11,10% di probabilità di ricevere un controllo. Nel privato, invece, la percentuale è molto più bassa: 2,93%.

C’è quindi una probabilità minima di ricevere un controllo, ma va detto che nonostante ciò il numero di coloro che rispettano le regole previste dalla normativa è elevato: sul totale delle visite fiscali effettuate, infatti, gli assenti ingiustificati - e sanzionati - sono stati solamente 28.747, il 9,33%.

Quando la visita fiscale è più probabile

Generalmente, quindi, la probabilità che passi la visita fiscale è alquanto remota: poco più di 1 caso su 10 nella Pubblica Amministrazione, circa 3 casi su 100 nel settore privato.

Molto poi dipende dalla situazione del lavoratore. Ad esempio, è raro che la visita fiscale passi già al primo evento di malattia registrato nell’ultimo anno, più probabile, invece, nei casi di recidiva.

Inoltre, specialmente nel caso dei lavoratori soggetti al Polo unico dell’Inps, la visita fiscale viene disposta per quegli eventi più probabilmente passibili di riduzione della prognosi. Va detto, però, che solamente in 5.113 casi, l’1,66%, è successo che a seguito del controllo sia stato ridotto il periodo di malattia, mentre nel 79,20% la prognosi è stata confermata.

Guardando ai dati, comunque, non sembra esserci stato un cambio di rotta rispetto al periodo precedente al 2017, prima che venisse utilizzato il tanto pubblicizzato cervellone dell’Inps. Le visite di controllo effettuate riguardano ancora un numero limitato di eventi di malattia: basti pensare che sul totale di certificati inviati nel secondo trimestre dell’anno, solamente lo 0,08% ha subito la riduzione della prognosi a seguito di controllo del medico, mentre solo lo 0,45% viene sanzionato per mancato rispetto degli orari delle visite fiscali.

Ovviamente il fatto che la visita fiscale sia così poco probabile non deve rappresentare un incentivo a trasgredire le regole. Anche se le probabilità sono basse, il rischio di essere sanzionati per mancato rispetto della normativa esiste e specialmente nel caso di recidiva c’è persino la possibilità di perdere il lavoro.

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