La Fed ha pubblicato i verbali relativi all’ultima riunione di politica monetaria del FOMC: ecco i dettagli più importanti emersi dalla lettura del documento e le reazioni del mercato
La Federal Reserve americana ha diffuso questa sera le Minute relative alla riunione FOMC dello scorso 1 e 2 maggio, meeting nel quale i banchieri centrali statunitensi non avevano alzato i tassi di interesse della prima economia mondiale.
Come si legge dai verbali della riunione, la decisione appare solo rimandata a giugno: la maggior parte dei partecipanti al FOMC è favorevole a un’ulteriore stretta del costo del denaro il prossimo 13 giugno. Notizia che peraltro non sorprende i mercati, con i Futures su Fed Funds che prezzano con una probabilità superiore al 90% un rialzo dei tassi il prossimo mese.
Molti i temi in campo per Jerome Powell e la sua squadra: la discesa dei mercati azionari Usa delle settimane antecedenti il meeting, l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2%, i rendimenti dei Treasury a breve e a lungo e ancor più le prospettive economiche e occupazionali del Paese.
Nei verbali della Fed non emergono preoccupazioni a riguardo, con il Pil Usa visto ancora in crescita in questo 2018 e soprattutto un mercato del lavoro che anche nei mesi e anni a venire dovrebbe confermarsi, secondo le attuali indicazioni, forte. Nel corso degli ultimi mesi le paghe dei lavoratori non agricoli sono salite del 2,8%.
Secondo i banchieri centrali americani tuttavia non vi sono preoccupazioni legate all’inflazione. Come evidenziato nel verbale, a spingere questa voce anche il rally delle quotazioni del petrolio. Movimento che tuttavia per il FOMC non dovrebbe avere implicazioni negative nel medio termine, con i prezzi dell’energia visti in calo.
Wall Street ha accolto con favore la diffusione delle Minute della Fed, specie l’atteggiamento accomodante adottato dai banchieri centrali che nonostante un’economia Usa in salute hanno preferito avere un quadro più delineato della situazione economica e politica prima di procedere ad un’ulteriore stretta del costo del denaro.
L’indice Dow Jones ha visto le proprie quotazioni passare dai 24.731,03 punti a 24.831,33 punti nei 25 minuti seguenti la pubblicazione dei verbali, con un movimento positivo dello 0,4% che ha consentito all’indice di annullare le perdite maturate in precedenza nel corso della seduta. Al momento il Dow Jones passa di mano a 24.781,08 punti, -0,21% sui valori di chiusura di ieri.
Ancora meglio è andata alle quotazioni del Nasdaq 100, tornate in territorio positivo dopo un’apertura con il segno meno. In pochi minuti l’indice tecnologico Usa è passato da 6893,381 a 6927,911 punti, con una progressione dello 0,5%. I massimi toccati dopo la diffusione dei verbali hanno permesso al Nasdaq 100 di recuperare l’1,18% dai valori di inizio seduta. Al momento l’indice passa di mano a 6.929,435 punti, +0,52% rispetto alla chiusura di ieri.
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