Verbali BCE ammettono: rallentamento più duraturo del previsto

C. G.

22/08/2019

22/08/2019 - 13:53

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Verbali BCE: le minute dell’ultima riunione di luglio sotto la lente

Verbali BCE ammettono: rallentamento più duraturo del previsto

I verbali BCE riferiti alla riunione di luglio sono stati finalmente pubblicati.

Come spesso accade, anche questa volta le minute della Banca Centrale Europea sono state precedute da quelle della Federal Reserve, che ieri sera ha tentato di fare chiarezza sul suo recente meeting.

Tornando alla zona euro, il mercato ha atteso con ansia i verbali BCE di oggi. L’obiettivo? Capire se e quando le nuove misure di politica monetaria entreranno in vigore. Il 12 settembre sarà un altro giorno di fuoco per Mario Draghi e i suoi colleghi del Consiglio Direttivo.

Verbali BCE: cosa è emerso dal documento

Nelle minute pubblicate è emerso il contenuto delle discussioni che i membri del Consiglio Direttivo hanno avuto in occasione del meeting di luglio. Stando a quanto emerso dai verbali, la BCE è stata colta di sorpresa da quello che ha definito un “rallentamento economico più lungo del previsto”.

Nelle ultime settimane, si legge nel documento, le incertezze di breve termine sull’outlook politico sono aumentate mentre allo stesso tempo l’attività globale è rallentata nel 2° trimestre del 2019 (il riferimento è soprattutto al settore manifatturiero).

Come previsto, i verbali BCE si sono occupati anche di guerra commerciale: sull’outlook hanno continuato a pesare profonde incertezze e l’indebolimento degli investimenti globali.

A far riflettere, hanno continuato le minute di luglio, è stata anche l’inflazione, visto che le aspettative di lungo termine si sono abbassate.

Sul fronte QE, i verbali BCE hanno confermato che un pacchetto di stimoli risulterebbe comunque più efficace di una sequenza di singole azioni. Così come emerso già nella riunione di luglio, anche la revisione della forward guidance verrà presa in considerazione.

Per riassumere, il documento non ha fornito dettagli aggiuntivi rispetto a quelli già comunicati da Draghi. In linea di massima, i rischi al ribasso sono diventati più evidenti, cosa che potrebbe richiedere un nuovo taglio delle stime.

Le previsioni

La riunione di luglio ha assunto un’importanza strategica fondamentale e, proprio per questo, ha reso necessario il monitoraggio degli odierni verbali BCE.

Nell’ultimo meeting i tassi di interesse non sono stati toccati, esattamente come previsto dalla maggior parte del mercato, né sono state annunciate nuove misure di stimolo.

Allo stesso tempo però Mario Draghi ha dato mandato per valutare la fattibilità di un nuovo Quantitative Easing, necessario a rispondere al rallentamento economico in atto e al deterioramento delle condizioni che, fino a qualche mese fa, avevano lasciato sperare in un rialzo dei tassi.

“Il Consiglio direttivo ha incaricato i comitati pertinenti dell’Eurosistema di esaminare possibili opzioni, fra cui modalità atte a rafforzare le proprie indicazioni prospettiche in merito ai tassi di interesse di riferimento, misure di attenuazione, come l’elaborazione di un sistema a più livelli per la remunerazione delle riserve, e possibili opzioni riguardo a dimensioni e composizione di eventuali nuovi acquisti netti di attività.”

Per questo motivo i verbali BCE di oggi riferiti alla riunione di luglio sono stati attentamente monitorati dal mercato che ha tentato (invano) di scovare eventuali indizi sul prossimo meeting del 12 settembre.

Le previsioni della maggior parte degli osservatori sono state confermate: le minute odierne si sono limitate a ribadire quanto già sancito e non hanno offerto dettagli operazionali sulle possibili misure in dirittura d’arrivo.

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