Michael Burry e Alex Krap si lanciano frecciatine dopo la scommessa sul crollo delle azioni Palantir e riaccendono il dibattito sull’AI: rivoluzione o bolla speculativa destinata a scoppiare?
Una nuova faida sta catturando l’attenzione del mondo finanziario. Protagonisti questa volta sono Michael Burry, l’investitore reso celebre dal film The Big Short, e Alex Karp, amministratore delegato di Palantir. Al centro dello scontro c’è la domanda che domina i mercati: il boom dell’intelligenza artificiale è sostenibile o si tratta dell’ennesima bolla speculativa?
La controversia tra i due è esplosa quando Scion Asset Management, il fondo gestito da Burry, ha rivelato attraverso il documento 13F di fine settembre di detenere opzioni put ribassiste su 5 milioni di azioni Palantir, per un valore nozionale di 912 milioni di dollari, e su 1 milione di azioni Nvidia, per 187 milioni. La divulgazione, avvenuta lo stesso giorno della pubblicazione dei risultati trimestrali di Palantir, potrebbe aver contribuito al crollo del 15% del titolo nei tre giorni successivi, che è passato dal record di 207 dollari a 175 dollari.
La reazione di Karp non si è fatta attendere. In un’intervista a CNBC, il CEO ha attaccato frontalmente la strategia di Burry: [...]
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