Opzione put, come funziona ed esempi di acquisto e vendita

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23 Settembre 2024 - 16:51

Cerchiamo di capire il funzionamento dell’acquisto e della vendita delle opzioni put (option put), tra definizione, caratteristiche ed esempi pratici.

Opzione put, come funziona ed esempi di acquisto e vendita

Nel mondo della finanza, quando si parla di opzioni put ci si riferisce a uno strumento importante e molto diffuso per gli operatori di mercato. Nelle diverse strategie di investimento, gli investitori hanno la possibilità di proteggersi dai rischi di ribasso o di speculare su potenziali cali dei prezzi degli asset sottostanti grazie alle option put.

La comprensione del funzionamento delle opzioni put è, quindi, essenziale per chiunque desideri ampliare le proprie strategie di trading e di gestione del rischio.

Cos’è una opzione put?

Un’opzione put è uno strumento finanziario che conferisce al possessore il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un’attività sottostante a un prezzo predeterminato entro una data specifica.

Questo contratto offre agli investitori la possibilità di proteggersi da potenziali perdite o di speculare sui movimenti ribassisti del mercato. Le opzioni put sono particolarmente preziose in periodi di volatilità, fungendo da polizza assicurativa per il portafoglio dell’investitore.

Il valore di un’opzione put è composto da due elementi principali: il valore intrinseco e il valore temporale.

  • Il valore intrinseco rappresenta la differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo di mercato corrente dell’attività sottostante.
  • Il valore temporale, invece, riflette il potenziale di movimento futuro del prezzo dell’attività prima della scadenza dell’opzione.

Va detto che le opzioni put si distinguono in due stili principali: europee e americane.

  • Le opzioni put europee possono essere esercitate solo alla data di scadenza prestabilita. Questo significa che il titolare ha una finestra temporale limitata per decidere se esercitare il proprio diritto di vendita.
  • Al contrario, le opzioni put americane offrono maggiore flessibilità, consentendo al possessore di esercitare l’opzione in qualsiasi momento tra la data di acquisto e la data di scadenza.

Funzionamento delle opzioni put

Le opzioni put sono strumenti finanziari che conferiscono al possessore il diritto di vendere un’attività sottostante a un prezzo predeterminato entro una data specifica. Il funzionamento di queste opzioni si basa su tre elementi chiave:

  • sottostante: l’attività finanziaria su cui si basa l’opzione, come azioni, indici o materie prime;
  • strike price (prezzo di esercizio): il prezzo predeterminato al quale il possessore dell’opzione put ha il diritto di vendere l’attività sottostante;
  • premio: il costo che l’acquirente paga al venditore dell’opzione put per ottenere il diritto di vendita.

Il premio dell’opzione put è influenzato da vari fattori, tra cui il prezzo corrente del sottostante, la volatilità del mercato, il tempo rimanente fino alla scadenza e i tassi di interesse. Questi elementi contribuiscono a determinare il valore complessivo dell’opzione put e la sua attrattiva per gli investitori.

Esercitare un’opzione put è conveniente quando il prezzo di mercato del sottostante è inferiore allo strike price. In questo caso, l’opzione è «in the money» (ITM). Ad esempio, se un’azione quota 20€ e lo strike price dell’opzione put è 25€, esercitare l’opzione permette di vendere l’azione a un prezzo superiore a quello di mercato.

Scenari di profitto e perdita

  • Per l’acquirente di un’opzione put, il profitto massimo è teoricamente illimitato (fino a quando il sottostante non raggiunge zero), mentre la perdita massima è limitata al premio pagato.
  • Per il venditore, invece, il profitto massimo è il premio incassato, mentre la perdita potenziale è significativa ma non illimitata, poiché il sottostante non può assumere valori negativi.

Esempi pratici di vendita e acquisto

Per comprendere meglio il funzionamento delle opzioni put, esaminiamo un caso studio pratico. Supponiamo che siamo dei coltivatori di mele e che vogliamo assicurarci da possibili variazioni del prezzo nel momento della vendita. Grazie all’acquisto di un’opzione put abbiamo il diritto di vendere una determinata quantità di pesche (ad es. 100 quintali) a un prezzo prefissato (ad es. 70€ al quintale) a una certa scadenza (ad es. dicembre 2025). Il costo della nostra opzione put è il premio (ad es. 1,5€ al quintale).

Chi incasserà questo premio? Colui che emette questa opzione... Quindi, pagando questo premio di 150€ (1,5€ x 100 q) acquistiamo il diritto di vendere le mele a 70€/q alla controparte che ha emesso l’opzione alla data di scadenza prevista dal contratto (dicembre 2025).

Alla scadenza possiamo avere questa situazione:

  1. il prezzo di mercato è inferiore ai 70€, ad esempio 60€. Possiamo vendere il nostro raccolto di mele sempre a 70€;
  2. il prezzo di mercato è superiore ai 70€, ad esempio 80€. Eviteremo di esercitare l’opzione (scrivendo a bilancio il costo della option put), vendendo il raccolto al prezzo di mercato.

Possiamo fare anche un esempio relativo alle attività finanziarie. Supponiamo di avere una visione ribassista sul titolo Microsoft da qui a tre mesi. Oggi il titolo quota 40$ ma la nostra previsione è che possa scendere anche fino a 35$ o addirittura 25$. Quindi, decidiamo di acquistare una put con strike 40$, scadenza a tre mesi, pagando un premio di 2$ ad azione.

Riepiloghiamo la nostra posizione:
Sottostante: 100 azioni Microsoft
Strike Price: 40$
Scadenza: Dicembre 2024
Premio: 2$

E’ chiaro che se avessimo acquistato le 100 azioni Microsoft senza l’utilizzo delle opzioni, il nostro esborso sarebbe stato di 4.000$. Con l’acquisto di una put, l’esborso totale è di 200$ (massimo rischio). Una bella differenza, soprattutto da un punto di vista del controllo del rischio dell’operazione.

Strategie di trading con le opzioni put

Le opzioni put offrono agli investitori diverse strategie per proteggere il portafoglio, speculare sui ribassi di mercato e combinare con altre opzioni per ottenere risultati specifici. Una delle strategie più comuni è la protezione del portafoglio attraverso l’acquisto di opzioni put. Questa tecnica, nota come «protective put», consente agli investitori di limitare le potenziali perdite in caso di calo del mercato, fungendo da polizza assicurativa per il portafoglio.

Per implementare una strategia di protective put, l’investitore acquista un’opzione put su un’azione o un indice che già possiede. Se il prezzo del sottostante scende al di sotto dello strike price dell’opzione put, l’investitore ha il diritto di vendere l’asset al prezzo prestabilito, limitando così le perdite. Tuttavia, è importante considerare che questa protezione ha un costo, rappresentato dal premio pagato per l’opzione put.

Un’altra strategia popolare è la speculazione sui ribassi di mercato utilizzando le opzioni put. Gli investitori che prevedono un calo del prezzo di un’azione o di un indice possono acquistare opzioni put per trarre profitto da tale movimento. Se il prezzo del sottostante diminuisce, il valore dell’opzione put aumenta, consentendo all’investitore di realizzare un guadagno.

Le opzioni put possono anche essere combinate con altre opzioni per creare strategie più complesse. Ad esempio, la strategia «collar» prevede l’acquisto di un’opzione put e la contemporanea vendita di un’opzione call sullo stesso sottostante. Questa combinazione limita sia le potenziali perdite che i guadagni, offrendo una protezione a costo ridotto.

Analisi di scenari di mercato

Le opzioni put si classificano in base alla relazione tra il prezzo di esercizio e il prezzo di mercato del sottostante.

  • Un’opzione put è in-the-money (ITM), come abbiamo visto, quando il prezzo di esercizio è superiore al prezzo di mercato corrente del titolo sottostante. In questo caso, l’opzione ha un valore intrinseco positivo.
  • Al contrario, un’opzione put è out-of-the-money (OTM) quando il prezzo di esercizio è inferiore al prezzo di mercato del sottostante. Le opzioni OTM non hanno valore intrinseco e scadranno senza valore se il prezzo del sottostante non scende al di sotto dello strike price.
  • Infine, un’opzione put è at-the-money (ATM) quando il prezzo di esercizio è uguale al prezzo di mercato del sottostante.

Inoltre, va ricordato che la volatilità ha un impatto significativo sul valore delle opzioni put. Una maggiore volatilità implica una maggiore probabilità di ampie fluttuazioni del prezzo del sottostante, aumentando il valore delle opzioni put. Questo perché aumenta la possibilità che l’opzione finisca in-the-money alla scadenza. Di conseguenza, in periodi di alta volatilità, i premi delle opzioni put tendono ad essere più elevati. È importante notare che la volatilità influenza principalmente il valore temporale dell’opzione, non il suo valore intrinseco.

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