Vaccino coronavirus? Indisponibile fino a 2021 inoltrato, dice Fauci

Marco Ciotola

26/07/2020

06/07/2021 - 17:23

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L’immunologo statunitense Anthony Fauci sostiene che il vaccino contro il coronavirus non sarà disponibile in maniera estesa fino a 2021 inoltrato

Vaccino coronavirus? Indisponibile fino a 2021 inoltrato, dice Fauci

Il vaccino contro il coronavirus sarà indisponibile fino a 2021 inoltrato. È questa la tesi di Anthony Fauci, immunologo statunitense e secondo molti massimo esperto di malattie infettive al mondo.

Fauci ha dichiarato che un vaccino probabilmente non sarà “ampiamente disponibile” al pubblico anche dopo diversi mesi del 2021. Con particolare riferimento allo scenario statunitense, l’ipotesi dell’immunologo si può estendere a livello mondiale e si basa su una valutazione dei tempi necessari a rendere un preparato fruibile in maniera massiva.

Mentre funzionari del comparto sanitario e scienziati di tutto il mondo lavorano all’uscita di un vaccino sicuro ed efficace entro la fine di dicembre del 2020, per il direttore dell’Istituto nazionale malattie infettive è difficile aspettarsi una fruibilità nell’ordine di milioni di dosi già per quella data:

“È probabile che all’inizio del prossimo anno avremo a disposizione il vaccino, ma penso che solo diversi mesi dopo - a 2021 inoltrato - potremmo contare su un’ampia disponibilità”.

Vaccino coronavirus indisponibile fino a 2021 inoltrato

Secondo molti sarà impossibile tornare alla normalità fino all’arrivo di un vaccino. Per il momento, non esistono ancora farmaci o vaccini approvati per il coronavirus.

Stando ai dati più recenti diffusi dalla Johns Hopkins University, ha contagiato oltre 16 milioni di persone in tutto il mondo e causato almeno 633.656 decessi. Un quarto del totale dei casi appartiene ai soli USA. con 4.178.730 contagi.

Più di 150 potenziali vaccini sono stati sviluppati in tutto il mondo secondo l’OMS, con almeno 25 già in sperimentazione sull’uomo. I risultati più promettenti sembrano quelli della società biotecnologica Moderna, che sta lavorando con il National Institutes of Health e ha pubblicato dati molto positivi la scorsa settimana.

Ma non è da escludere anche la possibilità che il vaccino richieda due fasi di somministrazione a persona, elemento che potrebbe allungare i tempi e limitare la disponibilità sul breve termine.

Il nodo reinfezione

Restano poi alcuni nodi cruciali, che probabilmente solo le fasi successive degli attuali studi saranno in grado di chiarire. Su tutte, se gli anticorpi prodotti in risposta alla Covid-19 offrono protezione contro una possibile nuova infezione.

Per ora nessuno è stato in grado di dirlo con certezza, anche considerando i tempi relativamente brevi di circolazione del virus, emerso appena 6 mesi fa. Alcuni pazienti sono stati effettivamente contagiati una seconda volta dopo un primo recupero dalla COVID-19.

Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature ha rilevato che gli anticorpi da coronavirus possono durare solo due o tre mesi dopo che una persona viene infettata.

Di recente proprio Fauci ha affermato che gli anticorpi rappresentano un’area in cui “abbiamo bisogno di ottenere maggiori informazioni”:

“Non sappiamo per quanto tempo gli anticorpi sono efficaci. Per alcune persone durano solo per un breve periodo di tempo, per altre di più. Dobbiamo capire questo cosa significa e spero potremo farlo con il passare delle settimane e dei mesi vista l’assoluta novità rappresentata da questo virus”.

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