UniCredit torna a giocare la carta del risiko? Dopo flop Banco BPM Orcel vuole questa banca

Laura Naka Antonelli

19 Novembre 2025 - 09:09

La mancata espansione in Italia, a causa della partita su Banco BPM bloccata dal governo Meloni, rimane per UniCredit una ferita aperta. Orcel pronto a nuovo agguato?

UniCredit torna a giocare la carta del risiko? Dopo flop Banco BPM Orcel vuole questa banca

Quel flop dell’OPS lanciata su Banco BPM è stato per UniCredit, la banca guidata dal CEO Andrea Orcel, un rospo difficile da mandare giù; tanto più se si considera che, a impedire le nozze tra le due banche italiane, è stato il governo Meloni, con il golden power.

Ma Orcel è pronto a guardare avanti e a lasciarsi tutto alle spalle, anche se il punto a questa partita di risiko andata a finire male non è stato ancora scritto: non dalla Commissione europea, che sarebbe pronta a punire il governo Meloni a causa della sua ingerenza nel dossier bancario.

Per Orcel Banco BPM capitolo ormai chiuso. Ma UniCredit rimarrà a guardare MPS e BPER?

Dal canto suo, nel commentare la trimestrale e i conti dei primi nove mesi del 2025 annunciati qualche settimana fa, Orcel ha detto che Banco BPM “è un capitolo chiuso, attivandosi comunque per avere giustizia, nel fare ricorso contro la sentenza del TAR, che ha dato torto alle prescrizioni severe imposte dal governo Meloni a UniCredit con l’esercizio del golden power solo in parte.

Detto questo, UniCredit ha deciso davvero di mollare le sue ambizioni di espandersi in Italia, rimanendo con le mani in mano, mentre MPS e BPER si apprestano a conquistare nuove quote di mercato, grazie al successo delle OPAS lanciate rispettivamente su Mediobanca e la Banca Popolare di Sondrio?

La risposta è no, almeno stando alle indiscrezioni stampa riportate da La Stampa secondo le quali Orcel avrebbe già messo una banca italiana nel mirino: BPER - l’istituto gestito dall’amministratore delegato Gianni Franco Papa che ha come azionista di maggioranza Unipol, la compagnia assicurativa bolognese guidata da Carlo Cimbri -, appena reduce per l’appunto dal successo dell’OPS poi diventata OPAS promossa sulla Popolare di Sondrio all’inizio del 2025.

L'azionariato di BPER, la banca che ha appena conquistato Banca Popolare di Sondrio L’azionariato di BPER, la banca che ha appena conquistato Banca Popolare di Sondrio Primo azionista di BPER è la compagnia assicurativa bolognese Unipol, guidata da Carlo Cimbri. Tra i maggiori azionisti anche Fondazione di Sardegna e JPMorgan (Fonte BPER)

Quello shopping di azioni BPER da parte di JPMorgan che aveva destato sospetti su mosse UniCredit

Le indiscrezioni non sono una vera e propria sorpresa, se si considera che diverse erano state le ipotesi su un altro possibile piano alternativo di Orcel, negli stessi mesi in cui era diventato evidente che la strada per la conquista su Banco BPM si stava facendo sempre più in salita.

Quello stesso shopping di azioni BPER da parte di JPMorgan aveva destato più di un sospetto.

Già alla fine di maggio Il Sole 24 Ore aveva annunciato in via esclusiva lo shopping di azioni BPER da parte di JPMorgan, così scrivendo:

“Secondo fonti finanziarie interpellate da Il Sole 24 Ore, in Borsa è diffusa la sensazione che quel pacchetto azionario faccia capo a UniCredit. Fonti ufficiali del gruppo guidato dal CEO Andrea Orcel ieri sera hanno reagito all’indiscrezione con un no comment”.

In quella occasione il quotidiano aveva anche ricordato quanto indicato mesi prima ovvero che “UniCredit aveva acquistato direttamente e tramite strumenti derivati una quota del 9% della Popolare Sondrio ”.

UniCredit punta davvero su BPER? La difesa di Cimbri, che avrebbe bussato alla porta di Intesa SanPaolo (La Stampa)

Oggi il quotidiano La Stampa ritorna sul dossier UniCredit + BPER, con l’articolo “UniCredit stringe su BPER. Cimbri prepara l’arrocco”, rendendo noto che, per difendersi dalle mire di Piazza Gae Aulenti, l’azionista di maggioranza Unipol “ avrebbe anche cercato la sponda di Intesa” SanPaolo , la banca nelle mani del CEO Carlo Messina che tuttavia, avrebbe confermato la sua intenzione di rimanere fuori dal risiko bancario. “Secondo quanto ricostruito da La Stampa, Cimbri potrebbe aver parlato con il banchiere anche di un patto su Arca, la SGR parte del gruppo BPER dal 2019. L’obiettivo sarebbe stato quello di coinvolgere Intesa per frenare le tentazioni di UniCredit”.

Messina, è stato però ricordato, aveva già detto che Intesa Sanpaolo non sarebbe stata “parte di alcun tipo di consolidamento nel settore bancario e assicurativo”.

Orcel punterà davvero su BPER? Aiuta il fatto che, fa notare ancora La Stampa, “negli ultimi giorni il titolo di BPER ha perso più di quello UniCredit”, fermo restando che “l’operazione” per UniCredit “sarebbe cara, servirebbe un premio importante ”.

Ma, almeno in questo caso, il governo Meloni non potrebbe entrare a gamba tesa attivando un nuovo eventuale golden power contro Piazza Gae Aulenti anche perché La Stampa lo scrive chiaramente: “Politicamente, BPER, nonostante la conquista di Sondrio resta meno rappresentativa per la Lega e gli stessi Fratelli d’Italia ”.

Lo stesso quotidiano Il Sole 24 Ore aveva rispolverato il possibile dossier più di recente, nell’articolo “ UniCredit, Unipol e Generali: la seconda ondata dell’M&A ”, riflettendo proprio sulle possibili future mosse di UniCredit, reduce dalla delusione dell’OPS su Banco BPM, saltata in aria, negli stessi giorni in cui a Piazza Affari si era parlato anche di un altro grande dossier, relativo al possibile futuro di Generali.

Unipol apre nuova sede di rappresentanza a Bruxelles. L’appello di Carlo Cimbri

Nel frattempo, nella giornata di ieri martedì 18 novembre 2025 i riflettori sono stati tutti puntati sulla compagnia assicurativa bolognese Unipol, azionista di maggioranza per l’appunto di BPER guidata da Carlo Cimbri, che ha aperto una nuova sede di rappresentanza istituzionale a Bruxelles, in Avenue Marnix n.23, organizzando anche un evento al Parlamento Europeo, “ Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea ”, nel corso del quale ha preso la parola Cimbri auspicando in primis il completamento dell’Unione bancaria in Europa, definita “presupposto per la crescita dell’economia”.

Cimbri ha ricordato che, “semplicemente, un mercato unico del risparmio e degli investimenti non c’è ancora ”, spiegando anche che, in questo modo, a causa della frammentazione che continua a caratterizzare i mercati europei, competere con gli Stati Uniti sarà impossibile.

Non possiamo pensare di andare avanti solo con il bilancio della UE, ci vuole un nuovo senso di urgenza, occorre mettere a fattore comune molte cose: mercati dei capitali, difesa, bilancio comune, debito comune”, ha insistito il numero uno di Unipol, facendo notare che “il tema del mercato unico bancario è ’il’ tema, non ’un’ tema, che riguarda tutto lo sviluppo dell’economia dell’UE” e lanciando un chiaro monito:

Si parla tantissimo di piani, di PNRR, di Next Generation, di allargare il bilancio dell’UE. Ma, secondo noi, se non si creano i presupposti un grande mercato, una grande economia non l’avremo mai. E il presupposto è creare un mercato unico dei capitali”.

Nel corso del convegno, Unipol ha lanciato una stoccata anche contro il Danish Compromise, presentato come ostacolo normativo.

Di fatto, ha sottolineato la compagnia assicurativa, “un ostacolo normativo è rappresentato dalla asimmetria competitiva tra banche e assicurazioni che, con il c.d. Danish Compromise, attribuisce ai gruppi bancari il beneficio di un trattamento prudenziale di favore sulle loro partecipazioni assicurative, mentre tale trattamento di favore non è concesso alle compagnie assicurative che detengono partecipazioni bancarie ”.

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