Unicredit e Banco Bpm sotto pressione: pesa lo spettro delle perdite non realizzate

Claudia Cervi

25 Aprile 2023 - 17:03

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Banche sotto pressione, al Ftse Mib e in tutta Europa. Da Unicredit a Banco Santander, cosa sta succedendo al settore bancario europeo? Ecco perché le banche ora temono un nuovo rialzo dei tassi Bce.

Unicredit e Banco Bpm sotto pressione: pesa lo spettro delle perdite non realizzate

Le banche di Piazza Affari sono in calo dopo la fuga dei depositi dalla First Republic Bank e l’incertezza sulla futura politica monetaria della Bce. Unicredit e Banco Bpm sono tra i peggiori titoli del Ftse Mib, in calo rispettivamente del 2,7% e del 2,6%. Nel resto d’Europa le cose vanno anche peggio, con Banco Santander in calo del 6%, Deutsche Bank di oltre il 3,5% e Ubs si attesta al -1,8%, in recupero dopo aver perso oltre 4 punti percentuali nel corso della mattinata.

Gli investitori cercano di valutare le parole degli esponenti della Bce riguardo all’aumento dei tassi, con alcuni che danno già per scontato un aumento a maggio di almeno 25 punti base. Andrea Enria, capo della vigilanza della Banca Centrale Europea, ha parlato nel pomeriggio di un’indagine in corso sui principali istituti di credito della zona euro per raccogliere dati sulle perdite non realizzate legate ai rapidi aumenti dei tassi di interesse. Enria ha spiegato che queste perdite hanno causato il crollo della Silicon Valley Bank il mese scorso e che la Federal Reserve sta considerando di porre fine a un’esenzione che ha permesso ad alcune banche di medie dimensioni di nascondere le perdite sui titoli in loro possesso.

Secondo Enria, una regolamentazione più stringente potrebbe ridurre il potenziale insorgere di problemi nell’area euro, ma la Bce ha ancora bisogno di dati più dettagliati per capire meglio la situazione. Queste indagini mostrano come la Bce stia monitorando da vicino le banche della zona euro per prevenire problemi eccessivi e garantire la stabilità finanziaria dell’intera area.

Fuga dei depositi da First Republic

First Republic ha subito una forte emorragia di depositi nel primo trimestre dell’anno dopo il fallimento di Silicon Valley Bank (SVB), per il timore che potesse subire la stessa sorte. I depositi della banca fondata nel 1985 sono scesi del 40,8% a 104,474 miliardi di dollari, ben oltre le previsioni degli analisti che si aspettavano un bank run di minore entità che riducesse i depositi a 145 miliardi. La banca americana ha perso oltre il 90% del suo valore al NYSE passando da un prezzo di circa 125 dollari a meno di 12 dollari per azione. Oggi alla borsa di New York il titolo perde il 27%. Tuttavia, First Republic ha annunciato che la fuga dei depositi si è stabilizzata con la fine del panico che ha colpito Wall Street, ma ha dovuto ricorrere a un’ancora di salvezza da 30 miliardi di dollari da altre banche nazionali, oltre a 92 miliardi di dollari di prestito dalla Fed per sostituire i depositi persi.

Ombre su Banco Santander e Ubs

A pesare sulle banche del Ftse Mib sono anche i risultati trimestrali deludenti Banco Santander e Ubs.

Banco Santander e la tassa sugli extra-profitti

Santander ha chiuso il primo trimestre 2023 con un utile netto di 2,571 miliardi di euro, segnando un aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante il contraccolpo della tassa sugli extra-profitti da 224 milioni di euro imposta alle banche con entrate superiori a 1 miliardo di euro dal governo spagnolo. Nonostante un buon risultato dal business in Europa, il principale mercato in Brasile ha visto un calo del 25,2% dell’utile netto a causa dell’aumento dei costi trainato dall’inflazione e del calo del margine d’interesse.

La tassa sugli extra-profitti è stata introdotta come misura temporanea ed eccezionale in risposta all’aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea per combattere l’inflazione. Tuttavia, l’Associazione bancaria spagnola ha stimato che questa tassa potrebbe ridurre la capacità di prestito delle banche spagnole fino a 50 miliardi di euro, poiché taglierebbe la quantità di capitale regolamentare che possono detenere a fronte di tali prestiti. La tassa è stata criticata anche dalla Banca Centrale Europea per gli effetti sulla dotazione di capitale e per il timore che possa condizionare la politica monetaria.

Il titolo del colosso bancario spagnolo e sudamericano perde oltre 6 punti percentuali alla borsa di Madrid.

Trimestrale Ubs penalizzata da acquisizione di Credit Suisse e contenzioso

Volatilità in aumento su Ubs, dopo la pubblicazione di una trimestrale condizionata (negativamente) dall’acquisizione di Credit Suisse e dal contenzioso negli Usa.
Ubs ha riportato un calo dell’utile netto nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma per contro ha ottenuto un afflusso di nuovi capitali netti nella sua attività di gestione patrimoniale globale legato all’acquisizione di Credit Suisse. In particolare, le nuove attività nette affluite nel comparto della gestione patrimoniale globale sono ammontate a 19,7 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2023.

Tuttavia, la performance dei primi tre mesi del 2023 è stata influenzata dagli effetti negativi dei contenziosi legali aperti, che hanno portato a accantonamenti di 665 milioni di dollari relativi a contenziosi sui titoli garantiti da ipoteca residenziale negli Stati Uniti. Nonostante ciò, Ubs rimane ottimista sull’acquisizione di Credit Suisse e sui benefici che porterà alla banca svizzera. L’acquisizione rappresenta un’opportunità per Ubs di aumentare la propria presenza nel mercato finanziario globale e di rafforzare la propria posizione come leader nella gestione patrimoniale.

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