Il presidente della Consob Paolo Savona presenta le possibili linee di azione pilastri di un nuovo assetto monetario e finanziario di cui l’Europa necessita.
Una nuova BCE, un nuovo euro e, in definitiva, un “nuovo assetto monetario e finanziario”, concepito per creare “solide basi per ridurre la dipendenza europea dalle sorti del dollaro e incanalare l’abbondante risparmio europeo verso un suo uso produttivo, avviando una modifica del modello export-led in uno trainato dai consumi da parte dei 450 milioni di cittadini UE”. Una nuova architettura finanziaria finalizzata a “ compensare con domanda interna la caduta delle esportazioni , come va facendo la Cina e ha tentato in passato l’Italia, che ora la ripropone”. È la soluzione che è stata proposta oggi, nel corso del suo Discorso al mercato proferito a Piazza Affari, da Paolo Savona, presidente della Consob.
Una soluzione che, parole di Savona, “riveste per noi una particolare importanza perché incorporerebbe in modo esplicito nelle istituzioni il compito di attuare l’obiettivo previsto all’art. 47 della Costituzione di tutelare e incentivare il risparmio, ma anche di incanalarne l’uso verso investimenti produttivi, gli unici capaci di proteggerlo nel lungo andare dagli effetti delle vicende
contingenti, principalmente l’inflazione ”.
Nel lanciare l’alert sul ruolo sempre più importante che stanno rivestendo le criptovalute, ergo le cryptocurrency, ma anche sul futuro del commercio globale destinato a frammentarsi a causa dei dazi reciproci imposti da Donald Trump e in dirittura d’arrivo, Paolo Savona ha presentato alcune linee di azione che, tra le altre, potrebbero non rendere necessario lo schema attuale di garanzia dei depositi fino a 100 mila euro.
Consob, il nuovo assetto monetario e finanziario presentato da Paolo Savona
Le seguenti “possibili linee d’azione”, come le ha presentate il presidente della Consob Paolo Savona propongono anche la trasformazione dell’euro dalla forma fisica attuale a una digitale e una BCE, banca centrale europea, a cui potrebbero essere delegate le decisioni di governo del cambio estero dell’euro.
Savona ha auspicato inoltre il lancio di un safe asset europeo che finora non si è ancora concretizzato, e che potrebbe prendere la forma di uno strumento diverso dai cosiddetti eurobond, almeno nella forma con cui vengono al momento vengono sponsorizzati.
Di seguito le linee di azioni presentate dal numero uno della Consob, che ruotano attorno a una precisa esigenza: “ trasformare l’euro dalla forma fisica e digitale a una a contabilità decentrata, ma conoscibile (quindi del tipo DLT e non Blockchain) , alla quale attribuire la funzione di unica moneta elettronica dotata di caratteristiche più sicure rispetto all’attuale moneta fiduciaria bancaria e a minore rischio rispetto alle cryptocurrency”. Criptovalute su cui sempre oggi Paolo Savona ha lanciato un chiaro allarme, parlando di rischi a esse legati che ricordano quelli che gettarono i semi della crisi subprime, o anche crisi finanziaria globale, del 2008.
Linee di azione, schema garanzia depositi fino a 100.000 non più necessario, nuovi euro e BCE
Con un nuovo assetto monetario e finanziario, ha sottolineato il numero uno della Consob Paolo Savona, verrebbero a manifestarsi i seguenti fenomeni.
- I depositi bancari perderebbero la natura monetaria, liberando la banca centrale dal compito di garantire la solvibilità delle banche; non sarebbero più necessari lo schema di garanzia dei
depositi fino a 100 mila euro e il mantenimento dell’attuale disparità di trattamento tra strumenti monetari e finanziari delle banche, come il non rimborso (bail-in) in caso di default delle altre forme di loro debito. - Si dovrebbe creare un’unica autorità di vigilanza finanziaria che svolga compiti di trasparenza e di correttezza legale delle contrattazioni, fungendo da principale consulente in materia del Parlamento e del Governo.
- Tutte le informazioni in materia dovrebbero confluire sul server usato per l’euro elettronico decentrato, fissando criteri di accesso per le istituzioni aventi diritto all’informazione per
adempiere ai loro compiti assegnati dalla legge. In questa stessa sede sarebbe indispensabile stabilire anche i criteri di accesso alle informazioni dei centri di ricerca, essendo essi la
materia prima per migliorare gli strumenti predittivi facendo uso della Scienza dei dati. - Creare un safe-asset europeo non per finanziare la spesa come previsto per gli eurobond, ma per governare la liquidità e contrastare con mezzi di mercato la competizione estera per
acquisire il risparmio europeo, anche quella mossa dalle crypto. Da tempo esiste presso la Commissione Europea un’ipotesi di sua creazione, reiterata da una proposta avanzata nel 2019 dal
Ministro per gli affari europei del Governo italiano allora in carica. - Delegare alla BCE le decisioni di governo del cambio estero dell’euro anche al di là degli interventi contingenti già consentiti, per fronteggiare gli effetti del protezionismo e delle
manipolazioni dei rapporti tra monete nazionali. - Completare il processo di dematerializzazione delle attività finanziarie, muovendo verso la tokenizzazione, ossia il ricorso a una contabilità elettronica decentrata tenuta presso quella
usata o che verrà scelta dalla BCE per l’euro digitale. - Evitare la frammentazione in corso delle legislazioni riguardanti il trattamento degli strumenti e degli intermediari finanziari tradizionali e virtuali, riconducendole nell’ambito di un unico testo europeo (TUEF) e conciliandole con le norme di protezione della sicurezza degli Stati.
- Che gli intermediari curino una precisa e accurata profilatura finanziaria per aiutare i cittadini a programmare il proprio ciclo di vita dei consumi e dei risparmi (à la Modigliani), invogliando
il risparmio “paziente” a indirizzarsi soprattutto in forme di partecipazione al capitale, e lo Stato a decidere bilanci coerenti con le risorse disponibili per un welfare pubblico integrato con quello che i privati si potranno da loro stessi procurare.
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