Ucraina, la verità sulla guerra: non è una controffensiva ma una missione suicida

Alessandro Cipolla

21/08/2023

Anche gli Usa hanno ammesso che l’Ucraina non può vincere la guerra: invece che seguire la via diplomatica, la Nato ha preferito pompare una sanguinosa e inutile controffensiva.

Ucraina, la verità sulla guerra: non è una controffensiva ma una missione suicida

La situazione della guerra in Ucraina è talmente lapalissiana che solo i governi e la stampa occidentale - per miopia o malafede, resta da capire quale sia l’opzione peggiore - potevano non accorgersene subito continuando a ripetere la nenia del sostegno a oltranza a Kiev perché solo con le armi sarebbe possibile arrivare alla pace.

Chissà cosa hanno pensato le nostri migliori penne e buona parte dei nostri politici quando il Washington Post, citando “persone che hanno familiarità con una previsione confidenziale”, ha rivelato quello che sarebbe il pensiero degli 007 americani in merito alla guerra in Ucraina.

Per l’intelligence d’Oltreoceano l’Ucraina dovrebbe accettare il fatto che non riuscirà a raggiungere lo scopo della sua controffensiva, ovvero riconquistare Melitopol per aprire una breccia nella difesa russa, primo passo necessario per poter invertire l’andazzo della guerra.

Ostacolate dai campi minati, le forze ucraine non raggiungeranno la città sudorientale di Melitopol” si legge sul Washington Post, con le truppe di Kiev che “resteranno a diversi chilometri dalla città”.

Anche se fossero già a disposizione dell’Ucraina gli F-16 promessi, a riguardo Kiev nei giorni scorsi ha ammesso che prima della primavera i suoi piloti non saranno in grado di pilotarli, per le fonti del Wp l’esercito ucraino non sarebbe stato in grado comunque di “sfondare la principale linea difensiva russa”.

Guerra Ucraina: un suicidio più che una controffensiva

Quando lo scorso autunno l’Ucraina è riuscita a riconquistare diversi territori alla Russia, la controffensiva di Kiev è risultata essere efficace soprattutto a causa dell’effetto sorpresa. La seconda controffensiva invece è stata annunciata per mesi prendendo il via alla fine solo a inizio giugno.

Nei mesi intercorsi tra le due controffesnive, la Russia ha eretto tre linee difensive a difesa dei territori conquistati, minando il terreno tanto che l’Ucraina adesso è ritenuta essere il Paese più minato al mondo.

Nonostante l’eroismo delle truppe di Kiev, l’Ucraina finora nella sua controffensiva non è riuscita a scalfire la prima linea difensiva russa: anche per ammissione degli 007, Volodymyr Zelensky si dovrebbe rassegnare a non poter vincere la guerra.

Considerando che Mosca finora - fortunatamente - non ha utilizzato le sue armi più potenti e distruttive, nucleari comprese, non serviva di certo la soffiata del Washington Post per capire che, nonostante i miliardi di dollari di armi fornite dall’Occidente, l’obiettivo che l’Ucraina si è dato non fosse alla portata per Kiev.

Una conseguenza questa controffensiva però l’ha avuta: stando al New York Times, considerando entrambi gli eserciti questa guerra finora avrebbe generato complessivamente 500.000 soldati morti o feriti, circa 300.000 russi e 200.000 ucraini.

La stessa stima trapelata a novembre parlava invece di 100.000 morti e feriti totali: se questi numeri fossero veritieri, vorrebbe dire che negli ultimi mesi la guerra avrebbe generato circa 400.000 morti e feriti tra i soldati.

Ecco perché già a giugno diversi analisti americani hanno paragonato la controffensiva ucraina a una sorta di missione suicida: la Nato invece che spingere per delle trattative diplomatiche ha sostenuto in tutto la linea del raggiungere la pace solo tramite le armi, una strategia che ha portato a un bagno di sangue in Ucraina senza che questo sacrificio poi abbia portato - come era lecito attendersi - a dei risultati positivi sul campo di battaglia.

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