Tutti gli SOS della BCE su banche, debiti e mercati. I rischi per la stabilità finanziaria dell’area euro

Laura Naka Antonelli

21 Maggio 2025 - 13:41

Pubblicato il rapporto sulla stabilità finanziaria della BCE. Alert ai tempi dei dazi di Trump sui mercati, bond e banche.

Tutti gli SOS della BCE su banche, debiti e mercati. I rischi per la stabilità finanziaria dell’area euro

La BCE ha presentato oggi, mercoledì 21 maggio 2025, tutte le minacce che possono mettere a rischio la stabilità finanziaria dell’Eurozona, nel nuovo ordine mondiale sconvolto dalla raffica dei dazi reciproci annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

I vari alert sono stati lanciati con la pubblicazione del Rapporto sulla Stabilità finanziaria “Financial Stability Review, che è stato illustrato e commentato dal vice presidente della Banca centrale europea Luis de Guindos.

Gli SOS lanciati dalla BCE, il pericolo volatilità per i mercati e per i debiti sovrani dell’Eurozona

Il rapporto ha lanciato diversi SOS, avvertendo che “ il rapido cambiamento che sta avvenendo nel contesto geopolitico potrebbe mettere alla prova la stabilità finanziaria” del blocco e che l’eventuale combinazione di una crescita (del PIL) più debole, della necessità di incrementare le spese per la difesa, insieme ad “altre sfide di natura strutturale”, rischia di rappresentare un pericolo per i debiti sovrani delle economie del blocco.

Tutto, mentre per ora, ha fatto notare de Guindos, “i mercati sono compiacenti”, a fronte tuttavia della possibilità che anche questa situazione cambi.

Un alert è stato lanciato anche sul rischio che i movimenti dei mercati finanziari diventino disordinati, soprattutto a causa di un eventuale “ calo della liquidità nelle istituzioni non bancarie, che amplifichi le oscillazioni dei prezzi”.

L’Eurotower ha ricordato le violente oscillazioni che hanno messo KO le borse di tutto il mondo a seguito dell’annuncio dei dazi di Trump dello scorso 2 aprile scrivendo nel Rapporto sulla stabilità finanziaria che, “in un contesto altamente volatile, i mercati finanziari hanno assistito ad aggiustamenti significativi improvvisi, a seguito dell’annuncio delle tariffe USA ”.

“Aggiustamenti sui mercati potrebbero diventare disordinati”

In generale, “ i mercati finanziari rimangono altamente sensibili alle notizie relative ai dazi e ad altre politiche” ed “è probabile che, andando avanti, si manifesti una ulteriore volatilità”.

Vero è che, “finora, il funzionamento dei mercati ha resistito bene, ma gli aggiustamenti potrebbero diventare disordinati ”.

Inoltre, “le vulnerabilità legate agli squilibri di liquidità e al leverage in alcune aree del settore NBFI (istituzioni finanziarie non bancarie) potrebbero amplificare gli shock dei mercati attraverso casi di svendite obbligate”.

Per quanto riguarda i mercati immobiliari, la BCE conferma la presenza di “segnali di ripresa” che si accompagnano tuttora a ostacoli rappresentati “dall’elevata incertezza.

Alert della BCE per le banche esposte a settori che saranno colpiti dai dazi di Trump

Sulle banche, la BCE ha sottolineato che “ è probabile che la qualità del credito peggiori, con impatti più forti a carico delle banche che sono esposte verso settori che dipendono dal commercio estero” e che, a causa dei dazi di Trump, fanno fronte ovviamente a vulnerabilità più importanti.

Per ora, la Banca centrale europea ha riconosciuto che la “ forza della redditività e i cuscinetti di capitale e di liquidità supportano la capacità delle banche di assorbire l’aumento dei rischi che incombono sul credito”, anche se in un rapporto precedente i suoi economisti hanno ammesso anche di nutrire “preoccupazioni significative” per il comparto.

Attenti ai debiti sovrani e alla zavorra spese per la difesa più alte

Esistono poi altre minacce che riguardano nello specifico i debiti pubblici delle economie dell’Eurozona. La BCE ha sottolineato infatti che “ la capacità fiscale di fronteggiare i rischi per la crescita economica derivanti dalle frizioni commerciali è limitata in alcuni Paesi ”.

Per quanto riguarda le maggiori spese per la difesa auspicate dall’Unione europea, le conseguenze potrebbero essere positive sul PIL ma negative per le finanze dei singoli Stati.

Il rapporto sulla stabilità finanziaria indica infatti che, “se ben indirizzata, la spesa per la difesa potrebbe liberare effetti positivi per la crescita (del PIL), presentando tuttavia anche sfide per le economie altamente indebitate ”.

La BCE ha così rimarcato le proprie preoccupazioni per la traiettoria dei debiti sovrani dell’area euro, avvertendo che “ qualsiasi repricing del rischio sovrano potrebbe contagiare i settori corporate e finanziario, attraverso downgrade dei rating e costi della raccolta più elevati ”.

La traiettoria dei debiti sovrani, famiglie e imprese e il rapporto tra costi di servizio del debito e spese per la difesa rispetto al PIL dei Paesi dell'area euro La traiettoria dei debiti sovrani, famiglie e imprese e il rapporto tra costi di servizio del debito e spese per la difesa rispetto al PIL dei Paesi dell’area euro La BCE presenta la dinamica dei debiti degli Stati, delle famiglie e delle imprese e il rapporto tra costi di servizio del debito e delle spese per la difesa delle economie dell'area euro in rapporto ai valori del PIL. In evidenza l'Italia, che compare tra i Paesi caratterizzati da livelli di debito più alti. (Fonte Eurostat e BCE)

Cosa rischiano le aziende e le famiglie secondo la BCE

Inoltre, “l’escalation della guerra commerciale potrebbe rappresentare una sfida”, ovviamente, anche per le aziende e le famiglie.

Per quanto riguarda le aziende, i timori sono rivolti a quelle attive nei diversi settori sensibili al commercio, che rischiano di pagare le conseguenze dei dazi di Trump (il riferimento nel Rapporto sulla stabilità finanziaria è ai “dazi USA”) sia in modo diretto che indiretto.

Una minaccia è rappresentata anche dal rischio che “i flussi commerciali in arrivo da Paesi terzi, inizialmente previsti per gli Stati Uniti, vengano dirottati verso l’Unione europea ”. In generale, “grandi sono le vulnerabilità per le aziende manifatturiere con alti input esteri e dipendenti dai mercati”.

L’avvertimento della BCE è il seguente:

“Le aziende e le famiglie dell’area euro hanno assistito negli ultimi anni al miglioramento dei loro bilanci, ma le tensioni commerciali e un outlook più debole per la crescita implicano ostacoli futuri. L’area euro è una economia molto aperta e le frizioni commerciali colpiranno quelle imprese che dipendono dal commercio estero, con potenziali conseguenze domino per le famiglie, nel caso in cui le vulnerabilità delle aziende legate al commercio si dovessero tradurre in licenziamenti. In questo contesto, l’esposizione al rischio di credito potrebbe aumentare per le banche e non banche dell’Eurozona, sebbene la capacità delle banche di assorbire un ulteriore deterioramento della qualità degli asset dovrebbe essere sostenuta dalla forte redditività e da cuscinetti di capitale e di liquidità consistenti”.

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