Osimhen, Sanè, Mourinho: tanti i grandi nomi arrivati in Turchia negli ultimi anni. Dietro agli investimenti dei club una strategia che arriva da lontano.
Il calcio turco ha certamente alcuni elementi che lo distinguono, storicamente. Alcuni grandi club che spiccano in mezzo agli altri, un pubblico sempre molto caldo e passionale e quella sensazione di essere un campionato a volte di rilancio per giocatori in cerca di riscatto dopo annate difficili in Europa.
Negli ultimi anni però c’è un elemento a essere cambiato in maniera evidente: la capacità di spesa dei club turchi in sede di calciomercato, sia per quanto riguarda gli investimenti sui cartellini dei giocatori sia per la capacità di proporre ingaggi enormi se paragonati alla media di tanti altri campionati sparsi in tutta Europa. Possibilità economiche che hanno convinto nomi di assoluto rilievo come Osimhen, Sanè o Mourinhno, solo per farne alcuni, a dire sì ad un’avventura in Turchia.
L’intervento di Erdogan in favore dei club, con relative polemiche
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