Il nuovo post di Donald Trump contro Jerome Powell. Nel post su Truth Social anche la mappa mondiale dei tassi.
Non c’è che dire: insultare il numero uno della Fed Jerome Powell, per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è diventato parte della sua routine quotidiana.
Con un ennesimo post pubblicato dalla sua piattaforma Truth Social, Trump ha mostrato oggi una sorta di mappa mondiale dei tassi di interesse, che mette in evidenza quanto gli Stati Uniti pagano sul loro debito, rispetto ad altre economie.
Powell, Trump tuona di nuovo contro “Mr. Too Late. Lui e la Fed dovrebbero vergognarsi”
Il tycoon non si è fermato qui, tuonando contro “Mr. Too Late”, ergo Powell, così come lo ha etichettato ormai da un bel po’, e indicando fino a che punto i tassi USA, che rimangono dal dicembre del 2024 fermi al range compreso tra il 4,25% e il 4,5%, dovrebbero essere tagliati:
Così recita l’ultimo post di Trump contro Powell:
“Jerome Too Late Powell, e il suo intero board, dovrebbero vergognarsi per permettere che ciò accada agli Stati Uniti. Ricoprono una delle cariche più facili, e allo stesso tempo più prestigiose, in America, e hanno FALLITO - e continuano a fallire. Se stessero portando avanti il loro lavoro in modo appropriato, il nostro Paese starebbe risparmiando trilioni di dollari in spese per interessi. Ma il Board sta semplicemente seduto lì e sta a guardare, e così anch’esso deve essere considerato colpevole. Dovremmo pagare l’1% di interessi, o meglio! (dunque meno)”.
( @realDonaldTrump - Truth Social Post )
( Donald J. Trump - Jun 30, 2025, 1:09 PM ET )Jerome “Too Late” Powell, and his entire Board, should be ashamed of themselves for allowing this to happen to the United States. They have one of the easiest, yet most prestigious, jobs in… pic.twitter.com/xRzbOY7lEL
— Donald J. Trump 🇺🇸 TRUTH POSTS (@TruthTrumpPosts) June 30, 2025
“Dovremmo tagliare i tassi all’1%”
“Credo che in questo preciso momento dovremmo tagliare i tassi all’1%, e stiamo pagando di più perchè abbiamo un tizio che soffre, credo, della sindrome di squilibrio mentale di Trump ”, aveva già tuonato il presidente americano venerdì scorso, con una frase che, da parte di molti economisti, sarà stata considerata l’ennesima manifestazione del delirio à la Trump.
Lo scorso 27 giugno, il capo della Casa Bianca era tornato a dare dello “ stupido ” al numero uno della Fed Jerome Powell, ribadendo che sarebbe stato molto contento “I’d love to” se il banchiere centrale avesse “rassegnato le sue dimissioni nel caso in cui avesse voluto farlo”, e sottolineando che “ ha fatto un lavoro da schifo ”.
Powell, va ricordato, è finito nel mirino del presidente americano per non avere abbassato ancora i tassi di interesse, neanche una volta da quando è iniziata la seconda amministrazione Trump.
Il motivo per cui il banchiere centrale ha deciso di non muoversi ancora è il timore che l’inflazione USA finisca per riaccendersi, proprio a causa della politica commerciale che Trump ha inaugurato, incentrata sui dazi sui prodotti importati dagli Stati Uniti da tutto il mondo.
Ma Trump non ha mai voluto sentire ragioni e, nelle ultime settimane, i suoi attacchi contro Powell si sono fatti sempre più aggressivi e frequenti, tanto che Wall Street e tutto il mondo si chiedono ormai da un po’ quanto durerà ancora il mandato del banchiere centrale, previsto comunque scadere nel maggio del 2026.
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