Dal rilascio degli ostaggi di Gaza alla diplomazia del Boeing: come l’anomalia di Trump ha ridisegnato gli equilibri del Medio Oriente.
Trump non sarà mai un presidente normale, e dio eviti che lo diventi. Quale presidente normale avrebbe raggiunto lo storico risultato del rilascio degli ostaggi di Gaza con annessa resa di Hamas, e vittoria di Israele?
Lo so, già si legge che non è vera pace, che i palestinesi sono divisi e circolano ancora le armi; che ci sono miliziani dei diversi gruppi che si sparano; che c’è in corso un regolamento dei conti tra fazioni. Però, si tratti di guerriglia o di scaramucce residue, è una lotta in seno al popolo palestinese che non è destinata a riaprire fronti di conflitto con Israele paragonabili agli attacchi di livello esistenziale che ne hanno minacciato la sopravvivenza fino alla firma dell’accordo per la consegna dell’unica arma che era rimasta ad Hamas, la vita dei nemici in cattività.
I presidenti che il mainstream giudica “normali” - l’ultimo campione è stato Joe Biden e prima di lui Barack Obama - sono quelli che accettano supinamente, o addirittura propugnano, il contesto di quel multilateralismo a prescindere che è imposto dalle Nazioni Unite sulla base del numero e non della qualità democratica e libera dei 190 governi rappresentati. Dove Cuba pesa come l’Australia, mentre Cina e Russia hanno il potere di veto contro ogni misura che aiuti l’Ucraina o Israele. [...]
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