Trump fa sul serio, Bitcoin ed Ethereum nel suo patrimonio. Rally in arrivo? Non è detto

Stefano Masa

17 Giugno 2025 - 13:04

Capita raramente ma le principali criptovalute si stanno caratterizzando per una stessa impostazione tecnica: un forte movimento direzionale non può essere escluso.

Trump fa sul serio, Bitcoin ed Ethereum nel suo patrimonio. Rally in arrivo? Non è detto

Che l’inquilino della Casa Bianca fosse attratto dal mondo crypto non è una notizia. Con buone probabilità, la vicinanza al genio Musk ha sicuramente influito ed enfatizzato l’interesse e, la sete di guadagno in capo a The Donald, non può essere stata la sola ed unica fonte di attrazione.

Prescindendo da tutte le possibili logiche più o meno condivisibili che gravitano attorno all’ancora poco trasparente planetaria asset crypto, la recente esposizione del veicolo Trump Media and Technology Group, ha certamente confermato il più volte manifestato endorsement del Presidente statunitense Trump.

Sinteticamente, in base alle ultime notizie diffuse, The President, si vedrà titolare (indirettamente) di una dote di denari raccolti tra investitori istituzionali (tra 2,3 e 2,4 miliardi) e, parallelamente, di ulteriori potenziali averi appartenenti ad altri che, beneficiando (se approvato) di un nuovo strumento finanziario quotato, potranno allocare contemporaneamente i loro patrimoni su due distinti sottostanti Bitcoin ed Ethereum, ma, in percentuali diverse, rispettivamente: il 75% sul primo ed il restante 25% sul secondo.

Questa cosiddetta “combo” avverrà attraverso un unico ETF il che, di fatto, possiamo esporci nell’affermare che semplificherà di molto la sua stessa distribuzione in termini comunicativi commerciali. La decisione finale, ora, spetta alla Securities and Exchange Commission (SEC) per le dovute verifiche ed adempimenti previsti.

Nell’attesa che il lavoro di SEC e degli altri attori impegnati sia completato, attualmente, cosa possiamo osservare sui singoli sottostanti?

BTC/USD BTC/USD con Pivot Point, media mobile semplice a 25, indicatore RSI e William % a 14 osservazioni (base dati settimanali)

Complessivamente, dal punto di vista tecnico, si può facilmente riscontrare uno scenario molto chiaro che accomuna le principali cryptocurrencies. Potrebbe apparire anomalo, inconsueto, ma, oggettivamente, assistere ad un quadro così “nitido” può essere associato a rarità soprattutto per l’elevato rischio implicito che caratterizza questa tipologia di asset.

Guardando alla regina dell’universo virtuale, Bitcoin, vede le proprie quotazioni all’interno di un circoscritto range che, senza molte difficoltà, può essere individuato attraverso la resistenza a quota 108.258 ed il supporto a 101.135. Entrambe le soglie riportate possono essere interpretare quali price entry per le due rispettive ed opposte strategie: al superamento o alla violazione, il successivo approdo (take profit) vedrebbe soglia 112.008 in caso di long, mentre, area 91.575 in ottica short. Da sottolineare l’importanza di un potenziale breakout rialzista che, se confermato, spingerebbe BTC in direzione dei 120.000 punti.

ETH/USD ETH/USD con Pivot Point, media mobile semplice a 25, indicatore RSI e William % a 14 osservazioni (base dati settimanali)

Ethereum, al pari di Ripple che vedremo a seguire, sconta la medesima impostazione del precedente Bitcoin, ma, rispetto a quest’ultimo, evidenzia un potenziale intrinseco maggiore se “misurabile” attraverso un fantomatico termometro di forza (booster) che, tradotto, equivarrebbe ad una più accentuata ed amplificata direzionalità in caso di definizione di trend nel brevissimo termine.

Con una resistenza a 2.723 contrapposta, invece, ad un supporto appena inferiore alla soglia psicologica dei 2.400 (quota 2.399), ETH/USD, denota un plausibile upside fino a soglia 2.882, mentre, molto più distante (a 2.247) si può collocare la destinazione in caso di downside.

XRP/USD XRP/USD con Pivot Point, media mobile semplice a 25, indicatore RSI e William % a 14 osservazioni (base dati settimanali)

Ed infine, ma, non per importanza, Ripple. Forse tra i sottostanti più sottovalutati dal punto di vista del monitoraggio operativo, ma, ciò nonostante, non può essere escluso dall’appartenere al basket dei cosiddetti constituents del mondo crypto.

Consapevoli di poter apparire scontati e poco fantasiosi, anche per XRP, la recente dinamica vede imbrigliate le quotazioni all’interno di un chiaro e circoscritto trading range di breve termine: area 2,379 può senza dubbio rappresentare la principale resistenza oltre la quale i prezzi vedrebbero un allungo fino a quota 2,603. All’opposto, invece, soglia 2,08 può essere interpretata in veste di supporto con obiettivo (in caso di cedimento) a 1,899.

In conclusione, l’attuale impostazione grafica che accomuna i tre sottostanti analizzati, può essere sintetizzata in questo modo: lateralità che perdura, ma, propedeutica per una forte e (forse) imminente direzionalità.

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