Tria: “aumento IVA favorisce crescita e ceti medio-bassi”

Francesco Oliva

14/04/2019

14/04/2019 - 16:28

condividi

Intervista del Ministro dell’Economia Giovanni Tria oggi da Lucia Annunziata su Rai3: aumento dell’IVA e clausole di salvaguardia, flat tax, riforma fiscale e prossima legge di bilancio i temi trattati.

Tria: “aumento IVA favorisce crescita e ceti medio-bassi”

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria è stato intervistato pochi minuti fa durante la trasmissione “In mezz’ora in Più” di Lucia Annunziata, tornando a parlare di clausole di salvaguardia IVA, possibile riforma fiscale con flat tax e rimodulazione delle aliquote Irpef ed obiettivi del Governo in vista della prossima Legge di Bilancio.

Tria si è soffermato soprattutto sul tema delle scelte politiche; secondo il ministro la grande questione da affrontare non è relativa alla quantità di risorse, quanto piuttosto a come queste risorse possono o devono essere investite. E ciò non è altro che il frutto di particolari scelte politiche.

I temi fiscali più rilevanti di cui il ministro ha parlato sono le clausole di salvaguardia IVA, la flat tax e l’esigenza più complessiva di una riforma fiscale.

Tria, intervista a Lucia Annunziata su Rai3: sono favorevole ad un aumento dell’IVA, favorirebbe la crescita ed i ceti medio bassi

Uno dei punti maggiormente attesi dell’intervista di Giovanni Tria nella trasmissione In mezz’ora in Più di Lucia Annunziata su Rai3 era quello relativo alla prossima Legge di Bilancio.

La missione numero uno sarà quella di reperire le risorse finanziarie necessarie per sterilizzare le clausole di salvaguardia IVA.

A questo proposito Tria ha ribadito un concetto già espresso in occasione della famosa intervista rilanciata al quotidiano Il Messaggero la scorsa settimana:

Personalmente sono favorevole ad un aumento dell’IVA e più in generale dell’imposizione indiretta; il tutto purché ciò comporti:

  • la riduzione delle imposte sui redditi;
  • una diversa distribuzione del peso delle varie imposte nell’ambito della pressione fiscale complessiva.

D’altra parte devo evidenziare come la mia sia una posizione assolutamente personale e non del Governo, il quale deve ovviamente compiere delle scelte politiche. Ed obiettivo di questo Governo è assolutamente quello di non aumentare l’IVA il prossimo anno.

E questo il motivo per cui il DEF che abbiamo varato la scorsa settimana prevede la conferma degli impegni già assunti in occasione dell’ultima Legge di Bilancio.

L’incertezza sull’andamento dell’economia nel prossimo semestre non ci consente altro al momento

Inevitabile a questo punto la domanda della storica giornalista di Rai3 sulla flat tax.

Il video integrale con l’intervista può essere visto qui

C’è spazio per la flat tax nella prossima manovra di bilancio per il 2020?

A questo punto inevitabile arriva la domanda sulle reali possibilità che la flat tax venga introdotta anche in Italia (quella che al momento giornalisticamente viene chiamata flat tax non è altro che l’estensione del regime forfettario delle partite IVA introdotto dalla Legge 190/2014).

A questo proposito il ministro Tria è sibillino:

Si può fare tutto, è sempre questione di scelte politiche.

Il Governo è intenzionato a proseguire nel percorso di raggiungimento dell’imposizione fiscale ad aliquota unica, cosa che evidentemente non può essere fatta in un solo anno.

Tuttavia, si potrebbe anche pensare ad una riforma fiscale che, perseguendo comunque l’obiettivo della riduzione della pressione fiscale complessiva, si concentri sulla rimodulazione delle aliquote Irpef, soprattutto quelle centrali che penalizzano il ceto medio”.

Sterilizzare le clausole di salvaguardia IVA ed introdurre la flat tax per tutti: al momento i numeri dicono che non si può

Il Governo giallo-verde è stato insediato con un’eredità molto pesante: secondo le clausole di salvaguardia previste dal precedente Governo, infatti, per il 2019 occorreva stanziare 12 miliardi di euro, più altri 20 miliardi per il 2020.

Nel dettaglio, l’aumento delle aliquote previsto dalla scorsa manovra finanziaria era:

  • IVA agevolata al 10%: nel 2019 crescita all’11,5%, fino ad arrivare al 13% nel 2020;
  • IVA ordinaria al 22%: nel 2019 crescita al 24,2%, nel 2020 crescita al 24,9%, fino al 25% dal 1° gennaio 2021.

Tuttavia, con la Legge di Bilancio 2019 questo aumento IVA è stato scongiurato, ma non senza ulteriori aggravi sui conti futuri dello Stato.

Nel dettaglio, si aggiungono clausole di salvaguardia da 9,4 miliardi che, sommate alle altre previste, porteranno ad un aumento IVA da 23 miliardi per il 2020 e di ben 29 miliardi per il 2021 e 2022.

Di conseguenza, dal 2020 - stando a quanto prevede al momento la normativa vigente - si attiverebbe un aumento dell’IVA così strutturato:

  • dal 2020 l’aliquota IVA agevolata passerebbe dal 10% al 13%;
  • nel 2020 l’aliquota ordinaria al 22% passerebbe al 25,2%, per poi nel 2022 toccare quota record del 26,5%.

Evidentemente - al di là delle convinzioni del ministro Tria - appare evidente che non vi siano le condizioni numeriche per intervenire con uno shock fiscale come quello che sarebbe introdotto con la flat tax estesa a tutti i cittadini.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO