Tregua fiscale, per tutto il mese di dicembre i contribuenti non ricevono avvisi di accertamento, lettere di compliance e altre comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Poche le eccezioni.
Tregua fiscale, nel mese di dicembre 2025 prende il via lo stop agli avvisi dell’Agenzia delle Entrate, inibito l’inoltro di avvisi e accertamenti.
L’Agenzia delle Entrate, salvo casi di indifferibilità e urgenza (che a breve vediamo), non può inviare comunicazioni e inviti al contribuente nei due seguenti periodi dell’anno:
- dal 1° agosto al 31 agosto,
- dal 1° dicembre al 31 dicembre.
Ecco gli atti che l’Agenzia delle Entrate non può inviare e quelli indifferibili e urgenti.
Tregua fiscale, ecco gli atti che l’Agenzia delle Entrate non può inviare
L’articolo 10 del decreto Adempimenti prevede che nei mesi di agosto, generalmente dedicato al riposo estivo, e nel mese di dicembre, in cui si è concentrati sulle festività natalizie, sia sospeso l’invio di avvisi e atti di accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Una vera tregua fiscale che consente ai contribuenti, spesso oberati di adempimenti e pagamenti, di tirare un sospiro di sollievo.
Sia chiaro: le scadenze fiscali di dicembre devono essere rispettate, i pagamenti devono essere effettuati.
Gli atti che restano sospesi sono:
- comunicazioni relative agli esiti dei controlli automatizzati delle dichiarazioni;
- comunicazioni degli esiti dei controlli formali delle dichiarazioni;
- esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata;
- lettere di invito all’adempimento spontaneo (lettere di compliance).
Gli atti visti non possono essere inviati a partire dal 1° dicembre anche se sono già stati elaborati ed emessi. In realtà visto che il 29 novembre è sabato e il 30 novembre è domenica, il termine risulta anticipato.
Quali atti possono essere emessi durante la tregua fiscale di dicembre?
Occorre però porre attenzione perché la tregua fiscale del mese di dicembre subisce delle eccezioni. Possono essere notificati gli atti indifferibili e urgenti. Cosa vuol dire? Nel caso in cui posticipare la notifica al mese di gennaio possa precludere la riscossione, ad esempio perché sono prossimi i termini di prescrizione o decadenza, è possibile eseguire l’invio.
Può essere disposto l’invio di comunicazioni o atti che prevedono l’inoltro di una notizia di reato ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura penale (acquisizione notizia di reato perseguibile d’ufficio).
Può essere, infine, effettuato l’invio di comunicazioni o atti destinati a soggetti sottoposti a procedure concorsuali (fallimento), ai fini della tempestiva insinuazione nel passivo.
Lettere di compliance errate dell’Agenzia delle Entrate, cosa fare
Forse anche a causa della tregua fiscale in arrivo, molti segnalano che l’Agenzia delle Entrate ha intensificato le notifiche nelle ultime settimane di novembre. Purtroppo cadendo anche in errore.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un avviso di scuse per errori nell’invio di lettere di compliance.
Nei giorni scorsi, precisamente il 24 e il 25 novembre, sono state inviate delle lettere di compliance con le quali è stata segnalata ai destinatari una possibile incoerenza tra l’ammontare dell’Iva portato in detrazione e quello risultante dalle fatture elettroniche ricevute e dalle bollette doganali. Alcuni contribuenti hanno segnalato che nelle lettere ricevute non sono state riportate tutte le bollette doganali del 2022 e che questa mancanza giustificherebbe l’incoerenza circa la detrazione dell’Iva.
Nello scusarci del disguido, che stiamo prontamente verificando con il partner tecnologico Sogei, invitiamo i contribuenti interessati a segnalarci questa circostanza secondo i canali ordinari e cioè utilizzando il canale telematico Civis. Ricordiamo che le lettere di compliance hanno il solo fine di consentire un dialogo effettivo tra contribuenti e amministrazione finanziaria e facilitare la correzione di errori prima che vengano effettuati i controlli.
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