Trattamento integrativo sulla pensione, ecco quando spettano i 100 euro al mese

Patrizia Del Pidio

21 Novembre 2025 - 09:49

Su alcune pensioni, come APE sociale, accompagnamento all’esodo e alcune forme di integrativa è riconosciuto l’ex bonus Renzi di 100 euro al mese. Vediamo cosa prevede l’Inps.

Trattamento integrativo sulla pensione, ecco quando spettano i 100 euro al mese

Il trattamento integrativo spetta sulla pensione? In quali casi i pensionati hanno diritto a ricevere i 100 euro al mese dell’ex bonus Renzi sull’assegno che ricevono dall’Inps?

Il bonus Renzi prima e il trattamento integrativo poi, sono bonus Irpef riconosciuti solo per i lavoratori dipendenti, ma in alcuni casi spettano anche sulla pensione, anche se molti non lo sanno. I pensionati che scelgono di usare l’APE sociale come forma di pensionamento anticipato, ad esempio, hanno diritto al trattamento integrativo, se rispettano i requisiti di reddito. Tra l’altro l’APE sociale non è l’unica prestazione sulla quale l’ex bonus Renzi è previsto.

Trattamento integrativo, quando spetta?

Il trattamento integrativo è un’agevolazione fiscale destinata a chi ha reddito da lavoro dipendente. Conosciuto anche come bonus Irpef o ex bonus Renzi, il trattamento aumenta lo stipendio netto dei lavoratori dipendenti e di chi ha reddito assimilato di 100 euro al mese, per un importo totale di 1.200 euro l’anno.

Il beneficio è riconosciuto fino a determinati limiti di reddito e nello specifico:

  • per redditi fino a 15.000 euro spetta in misura piena (100 euro al mese);
  • per redditi tra 15.001 e 28.000 euro l’importo è variabile e dipende dalla capienza fiscale: è riconosciuto soltanto se le detrazioni sono superiori all’imposta dovuta.

L’erogazione del trattamento integrativo è solitamente mensile, ma il beneficiario può scegliere anche di ricevere il trattamento a conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi.

Il trattamento integrativo è riconosciuto sui redditi da lavoro dipendenti e quelli assimilati: hanno diritto ai 100 euro mensili anche gli stagisti, i borsisti, i disoccupati che percepiscono la Naspi, i pensionati con APE sociale e con alcune forme di accompagnamento all’esodo, e chi percepisce una pensione integrativa la cui natura sia riconducibile ai redditi da lavoro dipendente.

Trattamento integrativo, quando spetta sulle pensioni?

Il trattamento integrativo è stato modificato nel 2024, quando le detrazioni da lavoro dipendente hanno subito la modifica che ha portato all’innalzamento della no tax area da 8.000 a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti. Allo stesso tempo, essendo il trattamento integrativo riconosciuto soltanto a chi aveva capienza fiscale, per non permettere che chi lo percepiva l’anno precedente rischiasse di perderlo, anche i requisiti di accesso all’ex bonus Renzi sono stati modificati prevedendo che i redditi da lavoro dipendente siano superiori all’ammontare della detrazione diminuita dell’importo di 75 euro.
Nella messaggio Inps n.755 del 20 febbraio 2024 è chiaramente spiegato che

con tale disposizione è assicurata la corresponsione del trattamento integrativo ai soggetti titolari di prestazioni (APE sociale, prestazioni di accompagnamento all’esodo, pensioni integrative, pensioni complementari), da parte dell’Istituto, la cui natura sia riconducibile ai redditi da lavoro dipendente, alle stesse condizioni previste dalla disciplina del TUIR.

L’Inps, quindi, già nel 2024 aveva confermato il diritto al trattamento integrativo per i soggetti titolari di:

  • pensione APE sociale;
  • accompagnamento all’esodo;
  • pensioni integrative riconducibili al lavoro dipendente.

Queste prestazioni, infatti, sono assimilate al reddito di lavoro dipendente; per questo come la Naspi, e proprio per questo le condizioni per vedersi riconoscere i 100 euro al mese sono le stesse previste dalla disciplina del TUIR.

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