Telemarketing, nuova stretta dal 19 novembre. Cosa cambia per le aziende?

Nadia Pascale

22 Settembre 2025 - 15:45

Telemarketing selvaggio, dal 19 novembre maggiore trasparenza per i cittadini grazie a nuovi filtri antispam, ma cosa possono fare le aziende per adeguarsi?

Telemarketing, nuova stretta dal 19 novembre. Cosa cambia per le aziende?

Telemarketing, dal 19 novembre entra in vigore una nuova stretta per gli operatori call center, bloccati anche i numeri dall’estero. Cosa cambia per le aziende? Quali sono gli obblighi per gli operatori telefonici e per i call center?

L’AGCOM, Autorità garante per le comunicazioni, ha dettato regole stringenti per gli operatori di telemarketing, questo naturalmente può cambiare il modo di fare impresa di molte realtà e coinvolge, con precisi obblighi, gli operatori dei call center.

Previste sanzioni per chi non rispetta tutti gli obblighi. Vediamo cosa devono fare le aziende per evitare il blocco dei numeri di telefono ed evitare sanzioni.

Telemarketing, nuova stretta dal 19 novembre, bloccate le chiamate spoofing

La Delibera del 30 aprile 2025 dell’AGCOM è stata pubblicata il 19 maggio ed è entrata in vigore in 2 step:

  • a partire dal 19 agosto è prevista l’interruzione delle telefonate aggressive provenienti dall’estero che utilizzano numeri di telefono italiani di rete fissa;
  • dal 19 novembre, la stessa misura sarà applicata sulle chiamate che arrivano dall’estero, ma da un numero di rete mobile italiano.

L’onere di selezionare le chiamate è a carico dell’operatore telefonico dell’utente che riceve la chiamata, primo soggetto che, di conseguenza, interviene in questo macchinoso tentativo di stoppare le telefonate moleste e che spesso nascondono delle truffe, come nel caso delle chiamate che annunciano offerte di lavoro e iniziano con «abbiamo ricevuto il tuo curriculum».

Per capire questa novità è necessario introdurre nel modo più semplice possibile la nozione di “tele-spoofing”.
Il telemarketing nel tempo ha adottato soluzioni sempre più tecnologiche al fine di raggiungere il maggior numero possibile di utenti. Tra le conseguenze di questa evoluzione c’è il tele-spoofing, si tratta di un meccanismo attraverso il quale viene camuffato il numero di telefono da cui parte la chiamata in questo modo è possibile aggirare diversi blocchi che gli utenti possono avere fissato nel loro smartphone/telefono. Di conseguenza, nasce l’esigenza di intervenire in modo puntuale al fine di arginare questo problema.

Telemarketing selvaggio: gli obblighi ricadono sugli operatori telefonici

Dal 19 agosto 2025 sulle reti telefoniche sono attivi i filtri antispam, questi sono previsti dalla Delibera del 19 maggio 2025 con entrata in vigore dal 19 agosto 2025. Una seconda stretta entro in vigore dal 19 novembre e prevede filtri antispam anche per le chiamate provenienti dall’estero.

L’intervento coinvolge poco i call center per il semplice fatto che i provvedimenti adottati in passato come il Registro delle Opposizioni e il Codice di condotta hanno avuto un effetto blando nei confronti dei call center.

Gli operatori telefonici devono mettere in atto un sistema che analizza in tempo reale la provenienza delle chiamate e blocca i tentativi di connessione per le chiamate che presentano anomalie tra il numero e la rete di origine o adottano numeri non coerenti con lo stato di roaming.

Al fine di tutelare la libertà di impresa, non sono bloccate le chiamate commerciali legittime effettuate da operatori commerciali italiani autorizzati.

Il punto 3.9 della Delibera dell’AGCOM prevede l’obbligo di trasparenza verso i consumatori attraverso la notifica di eventuali chiamate sospette o provenienti da numeri sconosciuti. Si aggiunge il blocco in tempo reale delle chiamate sospette, cioè ancora prima che possano raggiungere l’utente.

Cosa devono fare le aziende per adeguarsi alle nuove norme sul telemarketing?

Per non incappare nel blocco dei numeri di telefono è necessario che le imprese si adeguino ai criteri indicati dall’AGCOM, non possono essere bloccate le chiamate provenienti da call center autorizzati, cioè società iscritte al Registro degli operatori di comunicazione e postali (ROC).

L’utente finale può verificare se si tratta di un operatore autorizzato verificando alla pagina dell’AGCOM; basta inserire il numero di telefono da cui si è ricevuta la chiamata nello spazio dedicato per effettuare la verifica.

Obblighi aziende: come si ottiene la registrazione al ROC?

La domanda di iscrizione al ROC deve essere presentata entro 60 giorni decorrenti dalla data di inizio dell’attività rilevante ai fini del Registro delle Imprese. Nel caso in cui l’inizio delle attività sia subordinato al rilascio dei prescritti titoli abilitativi, il termine per l’iscrizione al Registro decorre dalla data di rilascio del titolo abilitativo.

Per l’iscrizione si accede al portale www.impresainungiorno.gov.it e si effettua l’accesso con CNS. Il modello, da scegliere in base alla forma societaria e in base alla tipologia di attività posta in essere, può essere compilato telematicamente.
Ogni eventuale variazione, ad esempio cancellazione dell’attività dal Registro dell’Impresa, deve essere comunicata al ROC entro 30 giorni.

Sono obbligati a iscriversi al ROC i call center, ma anche i soggetti terzi a cui eventualmente si affidano i servizi di call center.

In fase di iscrizione devono essere comunicati tutti i numeri di telefono nazionali che vengono utilizzati per lo svolgimento dei servizi di call center, tra i quali i numeri per i servizi geografici, quelli a sovrapprezzo, le numerazioni di comunicazioni mobili e i numeri verdi. Le numerazioni devono essere indicate per intero sempre.
Questi numeri non possono essere bloccati dal filtro antispam, se il call center decide di usare anche un numero non registrato, questo può incorrere nel blocco.

Chi non rispetta l’obbligo di iscrizione al ROC incorre in sanzione di 50.000 euro a cui si aggiunge il blocco delle attività. L’iscrizione permette di dichiarare pubblicamente gli assetti societari, rafforzando la fiducia dei clienti e delle autorità di controllo. La registrazione dei singoli numeri telefonici appartenenti al call center facilita il contrasto telemarketing illegale, assicurando la massima trasparenza nei confronti degli utenti.

Argomenti

Iscriviti a Money.it