Tasse e scommesse sportive 2024, ecco come funzionano

Patrizia Del Pidio

05/02/2024

05/02/2024 - 14:34

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Come avviene la tassazione delle scommesse sportive nel 2024? Perché in alcuni casi la vincita non va dichiarata in dichiarazione dei redditi? Vediamo come funziona.

Tasse e scommesse sportive 2024, ecco come funzionano

La tassazione per le vincite varia in base alla tipologia di gioco, in ogni caso le entrate che derivano dal settore scommesse sono considerate dall’Erario a carattere sia tributario che extra-tributario. Le vincite al gioco sono tassate tramite l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l’aliquota di tassazione, come la modalità di applicazione varia in base alla modalità della giocata. Come si tassano le scommesse sportive e cosa cambia nel caso la scommessa stessa sia piazzata in modo tradizionale oppure online attraverso un agenzia Adm o nel caso si giochi su portali non Adm?

Nel caso si piazzi la scommessa tramite portali o agenzia accreditate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli opera la tassazione alla fonte e quanto vinto è al netto della tassazione, in caso contrario, invece, la tassazione non è applicata e la vincita va dichiarata all’Erario.

Quando si parla di giochi di fortuna, abilità o gioco d’azzardo che prevedono la vincita di somme in denaro, nella maggior parte dei casi sono tassati alla fonte. Ma la tassazione è diversa in Italia in base alla tipologia di gioco o scommessa in cui si vince il denaro. Quindi, una vincita al gratta e vinci, per esempio, sarà tassata in modo differente rispetto a quella avvenuta in un casinò all’estero.

Ma quando si tratta di tasse e scommesse sportive, come funziona? Le somme vinte vanno dichiarate nei redditi nella dichiarazione annuale o no?

Quando si parla di tassazione delle vincite delle scommesse sportive si deve tenere presente solo una cosa: se si tratta di una scommessa che si è fatta online oppure offline, attraverso un sito o un’agenzia con licenza ADM (Ex AAMS). In caso di scommessa offline, infatti, l’eventuale vincita verrà tassata alla fonte. Non sarà quindi necessario dichiararla e pagare tasse ulteriori.

Nel caso in cui, invece, ci si fosse appoggiati a portali esteri non ADM allora il premio non verrà tassato dal fisco italiano prima di entrare nelle mani della persona interessata. In questa eventualità bisognerà premurarsi di dichiarare quanto vinto al gioco, per evitare di essere passibili di evasione fiscale. C’è anche da sottolineare che la pratica del gioco d’azzardo su piattaforme estere potrebbe costituire reato per il giocatore.

Vediamo di seguito più nel dettaglio quando e come dichiarare le vincite delle scommesse sportive.

Tasse sulle scommesse sportive: come si pagano

In Italia il gioco d’azzardo per la cui partecipazione è richiesta una somma in denaro, è legale quando si ottiene l’assenso dello Stato. Questo include anche le scommesse sportive. Per poter esercitare questa professione è necessario essere in possesso della licenza ADM (prima AAMS).

Questo significa che anche chi scommette deve fare in modo di appoggiarsi a realtà in possesso di questa licenza. In caso contrario compiranno un’azione illegale, con tutte le possibili conseguenze. Tuttavia, per il momento, non esiste una vera e propria legislazione riguardo alle scommesse fatte su siti esteri. Ci si trova così in due situazioni distinte.

  • quando si vince con scommesse piazzate attraverso realtà con licenza ADM, la vincita viene tassata alla fonte. Basta ritirare il proprio premio, da cui sono già state detratte le tasse;
  • chi, invece, gioca appoggiandosi a portali esteri senza licenza, dovrà dichiarare quanto vinto, inserendolo nella dichiarazione dei redditi annuale. In questo caso bisogna attivamente pagare le tasse sulla scommessa.

Le scommesse sportive sono tax free?

Molto spesso si è portati a pensare che le vincite sulle scommesse sportive siano esentasse perché si tratta di un investimento. In realtà la scommessa sportiva non è un investimento ma un “puntare su una sorta di fortuna” proprio perché non può essere valutato come si concluderà un evento sportivo (neanche se a giocare sono due avversari che partono da basi dispari di preparazione) visto che le componenti che determinano il risultato finale sono molte.

Le scommesse sportive rappresentano quasi sempre un rischio molto alto da correre e quando a essere messi in gioco sono soldi veri si può rischiare anche di andare incontro a perdite ingenti (in alcuni casi, ricordiamo, che le scommesse sportive, come il gioco d’azzardo, possono portare alla dipendenza).

In ogni caso le vincite non sono tax free poiché o la ritenuta delle stesse è operata alla fonte o deve essere applicata in sede di dichiarazione dei redditi. In entrambi i casi, di fatto, le tasse sono pagate.

Quando e come dichiarare le vincite delle scommesse

Chi scommette attraverso realtà prive dell’apposita licenza deve premurarsi di dichiarare la vincita, pagando così le tasse. Questo avviene quando ci si appoggia a portali privi della dovuta autorizzazione, pratica di per sé pericolosa e sconsigliata, per due ragioni:

  • prima di tutto, si dovranno pagare per intero le tasse sulla scommessa sportiva, che saranno piuttosto elevate;
  • la seconda è che nel momento in cui i premi iniziano a diventare importanti, superando qualche centinaio di euro, si finirà nel mirino del Fisco e probabilmente scatteranno accertamenti fiscali.

In ogni caso, quando si gioca utilizzando portali esteri, le possibili vincite vanno dichiarate nel modello 730 o redditi PF, inserendole nella sezione “redditi diversi”. Quella attraverso portali e realtà con licenza, invece, non vanno dichiarate.

È legale scommettere su siti esteri?

In Italia la legalità di un portale è legata al fatto che sia o meno in possesso della licenza ADM, rilasciata dal Ministero delle Dogane e dei Monopoli. Attraverso questa licenza si attesta che il portale segue tutte le regole previste in Italia, relative sia alle modalità del gioco d’azzardo e la salvaguardia dei giocatori, sia riguardanti gli obblighi fiscali.

La questione riguardante le scommesse su portali esteri è piuttosto nebulosa, non esistendo una legislazione ad hoc che tratta nello specifico questo tipo di scommesse. Tuttavia, pur essendo una zona grigia, lo scommettitore italiano che gioca su portali esteri, è sempre tenuto a pagare le tasse sulle scommesse vinte, sportive e non.

Scommesse: quando il sito è legale?

Se è facile riconoscere fisicamente un’agenzia di gioco e scommesse sportive (e non) legale, quando ci si trova online può essere più facile confondersi.

In realtà i portali in possesso della licenza ADM (ovvero quella che fino a poco tempo era conosciuta come licenza AAMS), tendono a esporre in maniera evidente questa certificazione. Questo perché li rende completamente legali e sicuri per i giocatori.

Per essere certi di non incorrere in problemi di alcun genere, si possono eseguire alcuni controlli:

  • cercare il simbolo ADM e il codice di concessione nel sito, che sarà nell’header o nel footer del portale (o in entrambi), ovvero o all’inizio della pagina principale del sito, o in fondo alla stessa;
  • si può controllare sul portale del Ministero della Dogana e dei Monopoli se il sito su cui si sta per giocare è legale cercandone il nome nella lista messa a disposizione;
  • i siti di scommesse legali finisco con .it, mentre quelli esteri finiscono con .com.

Esistono anche dei siti con all’interno liste di portali di scommesse legali, a cui potersi appoggiare per cercare quello che fa al caso proprio. In ogni caso, quando si utilizzano servizi con licenza ADM non si dovranno pagare le tasse sulle scommesse sportive, perché saranno già state applicate alla fonte. Significa, semplicemente, che l’agenzia avrà pagato quanto dovuto prima di dare i soldi all’interessato, detraendo quanto previsto.

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