Tasse fisse per 2 anni per partite Iva, bar e locali a queste condizioni

Patrizia Del Pidio

24/07/2023

24/07/2023 - 15:42

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Alle partite Iva tasse fisse per due anni e meno controlli fiscali con il concordato biennale, ma si tratta di un’opzione che non riguarda tutti.

Tasse fisse per 2 anni per partite Iva, bar e locali a queste condizioni

Un dei punti fondamentali della riforma fiscale è senza ombra di dubbio il concordato biennale con le piccole imprese che permetterà di sapere già in anticipo le tasse da pagare per i due anni successivi. Tasse definite e controlli minori, queste le linee principali della legge delega che ha già ottenuto il via libera dalla Camera e, ora, attende, quello del Senato.

L’idea di fondo è abbastanza lineare con l’Agenzia delle Entrate che stimerà in anticipo il reddito imponibile del contribuente grazie alle moltissime informazioni in suo possesso e proporrà le tasse da pagare per il biennio successivo.
Il contribuente, se riterrà la proposta dell’Ade adeguata potrà pagare per due anni la cifra proposta dall’amministrazione tributaria senza essere soggetto a successivi controlli fiscali. Ma cosa accade se il suo reddito imponibile risulterà più alto di quello stimato? Scopriamo cosa prevede la legge delega.

Tasse fisse per due anni alle partite Iva

Se i guadagni risulteranno più alti di quelli stimati dall’Agenzia delle Entrate il contribuente non dovrà pagare altro al Fisco, così come se i suoi guadagni dovessero essere più bassi non avrebbe diritto a nessuno sconto sulle somme da pagare.
Si tratterebbe, quindi, di una sorta di scommessa che potrebbe risultare in alcuni casi conveniente, ma in altri meno.

Attualmente non ci sono dettagli che saranno definiti solo in seguito dai decreti legislativi. Per ora solo criteri generali che individuano le linee guida da seguire. Ma chi sarà ricompreso in questa normativa? L’opzione sarà riservata, da quel che si comprende, a soggetto di minore dimensione e molto probabilmente gli interessati saranno individuati tramite una soglia di fatturato.

L’affidabilità fiscale sarà uno dei requisiti

Non solo fatturato e dimensioni, però, per rientrare in questa interessante opzione, visto che molto probabilmente un altro requisito richiesto per poter accedere sarà rappresentato dall’affidabilità fiscale del soggetto.
Per ora l’affidabilità in questione è misurata tramite gli Isa (che hanno sostituito gli studi di settore) e rappresentano delle vere e proprie pagella con voti che variano dall’1 al 10.

L’idea sarebbe quella di ammettere al concordato solo coloro che ottengono almeno un 8 sulla base dei dati 2021 e in questo caso sarebbero coinvolte poco più di 1 milione di partite Iva. Se il voto scendesse a 7 a essere coinvolte sarebbero circa 1 milione e mezzo di imprese.

I paletti della delega

Non finisce qui perché la delega fiscale fissa anche alcuni paletti molto restrittivi al riguardo ovvero:

  • al contribuente non saranno conteggiati redditi maggiori o minori nella tassazione, ma dovrà sempre rispettare gli obblighi contabili;
  • l’Iva, in ogni caso, sarà applicata in base alle regole ordinarie;
  • il concordato decade nel caso che il contribuente si renda responsabile di violazioni sui due aspetti sopra elencati.

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