Scadenza Tasi: entro il 18 dicembre 2017 è necessario effettuare il pagamento di saldo ed eventuale conguaglio dell’imposta. Ecco chi paga e casi di esenzione.
Scadenza Tasi il 18 dicembre 2017: è questo il termine ultimo per il pagamento di saldo ed eventuale conguaglio d’imposta.
Si tratta di un appuntamento che, dal 2014, riguarda milioni di italiani che sono tenuti ad effettuare anche il versamento dell’Imu entro la medesima scadenza.
Come ogni anno, la scadenza della Tasi può essere divisa in due rate: l’acconto, da pagare entro il 16 giugno, e il saldo dovuto sulla base delle aliquote deliberate dal Comune da versare entro il termine ordinario del 16 dicembre.
Per il 2017, tuttavia, la scadenza per pagare la seconda rata della Tasi è oggetto di proroga naturale a lunedì 18 dicembre 2017, poiché il 16 cade di sabato.
Con l’approssimarsi di una delle scadenze fiscali più impegnative del mese di dicembre, vediamo di seguito i soggetti tenuti a pagare la seconda rata Tasi 2017 e quali, invece, i casi di esenzione dalla scadenza relativa al versamento del saldo d’imposta.
Scadenza Tasi: il saldo si paga entro il 18 dicembre 2017
Così come previsto anche per l’Imu, la scadenza della seconda rata Tasi è fissata a lunedì 18 dicembre 2017.
Entro tale scadenza bisognerà effettuare il versamento del saldo dell’imposta sui servizi indivisibili dovuta per l’intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata versata sulla base delle delibere pubblicate dai Comuni entro il 28 ottobre 2017.
A chiarire le regole sul calcolo del saldo e del conguaglio Tasi 2017 è intervenuta la circolare recentemente pubblicata dal Dipartimento delle Finanze, in cui viene specificato che le delibere dei Comuni non potranno stabilire aumenti rispetto a quanto previsto nel 2015, salvo specifici casi.
Chi paga la Tasi?
Con l’approssimarsi della scadenza Tasi del 18 dicembre 2017, cerchiamo di riepilogare di seguito quali sono i soggetti obbligati a pagarla e quando invece sono previste specifiche esenzioni.
Ai sensi di quanto previsto dalla legge 147/2013 al nuovo comma 669, il presupposto impositivo della Tasi è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell’abitazione principale.
Per prima cosa ricordiamo che come per l’Imu, anche per la Tasi è prevista l’esenzione per l’abitazione principale. L’imposta è dovuta sia in acconto che a saldo anche sulla prima casa nel caso in cui si tratti di case di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9).
La Tasi è dovuta in solido da inquilino e proprietario nel caso di immobile concesso in locazione.
Tuttavia, quando l’inquilino la usa come abitazione principale non dovrà pagare nulla. Al contrario, il proprietario resta obbligato a pagare saldo e acconto Tasi entro le specifiche scadenze in percentuale sulla base di quanto previsto dalle delibere del proprio Comune.
Aliquote Tasi: le indicazioni MEF in vista della scadenza del saldo
Così come previsto anche per l’Imu, il Dipartimento delle Finanze MEF ricorda che in sede di calcolo di saldo ed eventuale conguaglio Tasi da pagare entro la scadenza del 18 dicembre 2017 bisognerà considerare le aliquote deliberate dai comuni nel 2017.
Le delibere dei comuni dovranno rispettare i seguenti requisiti:
- adottata entro il 31 marzo 2017;
- pubblicata sul sito internet www.finanze.it entro il 28 ottobre 2017;
- l’aliquota fissata per la singola fattispecie impositiva non dovrà risultare aumentata rispetto a quella applicabile nell’anno 2015.
Scadenza saldo Tasi 2017: come si calcola
Rimandando all’apposito approfondimento per tutti i dettagli, si ricorda di seguito che il calcolo del saldo Tasi 2017 dovrà essere effettuato con la seguente formula:
rendita catastale*1,05 (rivalutazione 5%)*coefficiente catastale*aliquota
Pertanto, al fine di effettuare il calcolo della Tassa sui servizi indivisibili, bisognerà avere a disposizione i seguenti elementi:
- codice catastale del Comune in cui è ubicato l’immobile;
- categoria/tipologia immobile;
- rendita catastale non rivalutata;
- percentuale di possesso;
- mesi di possesso nell’anno;
- aliquota TASI;
- nel caso degli immobili storici occorre avere lo stato di agibilità.
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